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Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da donAttilio il 03 gen 2013 15:27


Salvatore Girone e Massimo Latorre, "militari della nostra Marina Mlitare", il 15 Febbraio erano imbarcati "a protezione" della petroliera italiana Enrica Lexie, "al di fuori delle acque territoriali indiane", "in servizio anti pirateria", quando durante una sparatoria - si presume che abbiano ucciso due pescatori indiani - scambiandoli per pirati.
Queste sarebbero le notizie pervenute.

Il 22 Febbraio, i legali dei due marò fanno ricorso all'alta corte del Kerala: l'incidente sarebbe avvenuto in "acque internazionali" e non indiane e quindi la giurisdizione appartiene all'Italia.

Il 1 Giugno, inizia il processo per "omicidio volontario". Il 2 giugnoGirone e La Torre vengono liberati su cauzione con obbligo di firma e alloggiati in un hotel a Kochi. Il 28 gosto prende via il processo "sulla giurisdizione".

Il 20 Dicembre la Corte del Kerala dispone una licenza per far trascorrere ai due marò il Natale a casa, in Italia.

Domani, dopo due settimane passate con i loro famigliari, La Torre e Girono faranno ritorno in India.

PS
I due militari rischiano "fino2 anni", "carcere a vita" oppure "pena di morte", ovviamente in base alle (eventuali) attribuzioni di responsabilità.

Per ora, vulutamente non commento ma, attendo i vostri. :roll:

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da maxb. il 03 gen 2013 16:03


spero solo che non finiscano al patibolo, anzi, che vengano prosciolti e tornino definitivamente a casa.

nel merito della vicenda non ci entro perchè prima bisognerebeb studiare tutte le circostanza accuratamente.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da donAttilio il 03 gen 2013 17:16


maxb. ha scrittospero solo che non finiscano al patibolo, anzi, che vengano prosciolti e tornino definitivamente a casa.

nel merito della vicenda non ci entro perchè prima bisognerebeb studiare tutte le circostanza accuratamente.


Intanto, per cominciare poniamoci questa domanda: stesso caso, stesse circostanze (anche se non conosciamo i dettagli) fosse capitato a marinai appartenenti ad uno Stato "potente", gli atteggiamenti e i comportamenti sarebbero stati identici a quelli dello Stato (Governo) Italiano ?!?!

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da manufood il 03 gen 2013 17:50


secondo me il governo indiano ce la vuol far pagare per il cinepanettone girato nel 2003: Natale in India!

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da silbusin il 03 gen 2013 18:59


manufood ha scrittosecondo me il governo indiano ce la vuol far pagare per il cinepanettone girato nel 2003: Natale in India!

battuta infelice, dai...
I morti del Cermis, 20 persone uccise da un jet USA,; il caso Calipari ucciso da un marine, ecc. dimostra quello che Don ci dice tra le righe: NON CONTIAMO UN BELINO! Spero solo che la stupidità di averli rimandati indietro sia stata "concordata" tra le diplomazie. Non dico altro.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da fulvia il 03 gen 2013 19:09


Il primo errore è stato far salire a bordo i militari indiani che li hanno arrestati... :? Quella è stata una grandissima vaccata...in acque internazionali la nave italiana è TERRITORIO ITALIANO.... :x
Che poi , non contiamo un emerito cazzo nelle faccende internazionali è risaputo.... :roll: Ricordo soltanto un episodio, che però costò caro al sig. Bettino Craxi... :roll: Nella base di Sigonella quando rifiutò di far entrare gli Americani a riprendersi i terroristi che sequestrarono la nave da crociera e uccisero un civile americano... :wink:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da grama il 03 gen 2013 19:11


Concordo sul fatto che contiamo poco più di zero,o giù di lì ; se non c'è un accordo diplomatico già tacitamente concordato saremmo i soliti idioti,il riferimento di Silbusin al Cermis è calzante, i nostri "protettori" si sono portati a casa i loro Rambo e tanti saluti alla presunta amicizia.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da santippe28 il 03 gen 2013 22:31


Una nave mercantile italiana , quando è in acque territoriali di un altro stato , è assoggettata alla legge di quello stato , a me par che sia così. La grande cazzata è stata quella di mescolare civili e militari su di una stessa nave senza cambiare l assetto giuridico di quest ultima , ovvero secondo me , e lo disse subito pure Socrate mio , se su una nave civile ci sono dei militari , o la nave la si fa giuridicamente diventare militare , cosicvhè vige la legge dello stato di cui batte bandiera , oppure la si mantiene civile , e purtroppo , i militari vengono a trovarsi giuridicamente come fossero smilitarizzati.
Concordo col Silbumicio , contiamo un tubo Mi auguro che li assolvano , in caso contrario auspico loro che qualcuno tiri fuori i coglioni con una fiammata di energico patriottismo.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da donAttilio il 04 gen 2013 08:38


santippe28 ha scrittoUna nave mercantile italiana , quando è in acque territoriali di un altro stato , è assoggettata alla legge di quello stato , a me par che sia così. La grande cazzata è stata quella di mescolare civili e militari su di una stessa nave senza cambiare l assetto giuridico di quest ultima , ovvero secondo me , e lo disse subito pure Socrate mio , se su una nave civile ci sono dei militari , o la nave la si fa giuridicamente diventare militare , cosicvhè vige la legge dello stato di cui batte bandiera , oppure la si mantiene civile , e purtroppo , i militari vengono a trovarsi giuridicamente come fossero smilitarizzati.
Concordo col Silbumicio , contiamo un tubo Mi auguro che li assolvano , in caso contrario auspico loro che qualcuno tiri fuori i coglioni con una fiammata di energico patriottismo.


Santa, "par invece che NON sia così" , ma fossero in acque "internazionali" :roll:

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da maxb. il 04 gen 2013 11:32


fulvia ha scrittoIl primo errore è stato far salire a bordo i militari indiani che li hanno arrestati... :? Quella è stata una grandissima vaccata...in acque internazionali la nave italiana è TERRITORIO ITALIANO.... :x
Che poi , non contiamo un emerito cazzo nelle faccende internazionali è risaputo.... :roll: Ricordo soltanto un episodio, che però costò caro al sig. Bettino Craxi... :roll: Nella base di Sigonella quando rifiutò di far entrare gli Americani a riprendersi i terroristi che sequestrarono la nave da crociera e uccisero un civile americano... :wink:



la achille lauro era in acque internazionali, e poichè battente bandiera italiana era territorio della repubblica! gli usa fecero un vero e proprio atto di sfida nei confornti dell'italia. e molto in questa vicenda dipese dalla specifica identità del americano ucciso (che peraltro era pure un invalido). sigonella è si una NAS della us navy (naval air station), ma è certamente territorio della repubblica italiana, per cui craxi fece bene! peccato che fu un episodio isolato di dimostrazione di palle in politica estera.
Il caso del cermis è un altra vergogna. Una delle più vergognose: barattarono la giustizia per quella strage con la riconsegna di una terrorista, bella mossa caro d'alema!
Il caso di nicola calipari, ucciso mentre riportava a casa una giornalista che a quelli come lui faceva prima e ha continuato a fare dopo, la forca, è diverso. li la vicenda è un po' più nebulosa, non si sa come andarono realmente le cose.....
per non parlare del caso battisti, culo parato dal brasile, che ca**o! avessimo avuto un governo più palluto c'era da fare il muso duro con i carioca: da una sospensione dei rapporti diplomatici ed economici hanno più loro da perdere che noi...
basta, la smetto di dare i numeri (quelli giusti però)

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da manufood il 04 gen 2013 12:02


silbusin ha scritto
manufood ha scrittosecondo me il governo indiano ce la vuol far pagare per il cinepanettone girato nel 2003: Natale in India!

battuta infelice, dai...
I morti del Cermis, 20 persone uccise da un jet USA,; il caso Calipari ucciso da un marine, ecc. dimostra quello che Don ci dice tra le righe: NON CONTIAMO UN BELINO! Spero solo che la stupidità di averli rimandati indietro sia stata "concordata" tra le diplomazie. Non dico altro.


sì ho fatto una battuta e me ne scuso coi più suscettibili.
sì in quanto a palle i nostri governanti riescono solo ad essere forti coi deboli e deboli coi forti.
sì in politica estera contiamo come una banana.

io vorrei sapere di più sui fatti avvenuti il 15 febbraio 2012.
sul fatto di rimandare indietro i Maro' beh direi che eravamo obbligati.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da maxb. il 04 gen 2013 12:42


manufood ha scrittosul fatto di rimandare indietro i Maro' beh direi che eravamo obbligati.


fossero stati dei navy seal americani il pentagono gli avrebbe rimandato indietro due portaerei con i relativi gruppi da battaglia al completo, a poche
miglia dalle loro acque, con il chiaro messaggio: "avete problemi? qualcosa da ridire?"



p.s. e comunque ormai è fatta, quei due, bene che vada li vedremo a casa tra un mare di anni. mi venga un colpo se non è già stata presa la decisione di una condanna politica.....

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da donAttilio il 04 gen 2013 12:57


maxb. ha scritto
manufood ha scrittosul fatto di rimandare indietro i Maro' beh direi che eravamo obbligati.


fossero stati dei navy seal americani il pentagono gli avrebbe rimandato indietro due portaerei con i relativi gruppi da battaglia al completo, a poche
miglia dalle loro acque, con il chiaro messaggio: "avete problemi? qualcosa da ridire?"




p.s. e comunque ormai è fatta, quei due, bene che vada li vedremo a casa tra un mare di anni. mi venga un colpo se non è già stata presa la decisione di una condanna politica.....


APPUNTO! Vedi Maxb che la "matassa" incominci a dipanarla pure tu.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da manufood il 04 gen 2013 13:28


donAttilio ha scritto
maxb. ha scritto
manufood ha scrittosul fatto di rimandare indietro i Maro' beh direi che eravamo obbligati.


fossero stati dei navy seal americani il pentagono gli avrebbe rimandato indietro due portaerei con i relativi gruppi da battaglia al completo, a poche
miglia dalle loro acque, con il chiaro messaggio: "avete problemi? qualcosa da ridire?"




p.s. e comunque ormai è fatta, quei due, bene che vada li vedremo a casa tra un mare di anni. mi venga un colpo se non è già stata presa la decisione di una condanna politica.....


APPUNTO! Vedi Maxb che la "matassa" incominci a dipanarla pure tu.


ah beh se prendiamo gli americani come punto di riferimento per la politica estera siamo a posto.
quando poi in giro per il mondo cominceranno a bruciare i tricolori nelle piazze...

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da scogghi il 04 gen 2013 13:42


manufood ha scrittoio vorrei sapere di più sui fatti avvenuti il 15 febbraio 2012.


E’ il 15 febbraio 2012 e la petroliera italiana Enrica Lexie viaggia al largo della costa del Kerala, India sud occidentale, in rotta verso l’Egitto. A bordo ci sono 34 persone, tra cui sei marò del Reggimento San Marco col compito di proteggere l’imbarcazione dagli assalti dei pirati, un rischio concreto lungo la rotta che passa per le acque della Somalia. Poco lontano, il peschereccio indiano St. Antony trasporta 11 persone.
Intorno alle 16:30 locali si verifica l’incidente: l’Enrica Lexie è convinta di essere sotto un attacco pirata, i marò sparano contro la St. Antony ed uccidono Ajesh Pinky (25 anni) e Selestian Valentine (45 anni), due membri dell’equipaggio.
La St. Antony riporta l’incidente alla guardia costiera del distretto di Kollam che subito contatta via radio l’Enrica Lexie, chiedendo se fosse stata coinvolta in un attacco pirata. Dall’Enrica Lexie confermano e viene chiesto loro di attraccare al porto di Kochi.
La Marina Italiana ordina ad Umberto Vitelli, capitano della Enrica Lexie, di non dirigersi verso il porto e di non far scendere a terra i militari italiani. Il capitano – che è un civile e risponde agli ordini dell’armatore, non dell’Esercito – asseconda invece le richieste delle autorità indiane.
La notte del 15 febbraio, sui corpi delle due vittime viene effettuata l’autopsia. Il 17 mattina vengono entrambi sepolti.
Il 19 febbraio Massimiliano Latorre e Salvatore Girone vengono arrestati con l’accusa di omicidio. La Corte di Kollam dispone che i due militari siano tenuti in custodia presso una guesthouse della CISF (Central Industrial Security Force, il corpo di polizia indiano dedito alla protezione di infrastrutture industriali e potenziali obiettivi terroristici) invece che in un normale centro di detenzione.

Quindi forze armate, impegnate a «difendere la patria e rappresentare l’Italia nel mondo» sotto contratto con armatori privati, prestano i loro servizi a difesa di interessi privati.

Anomalia, quest’ultima, per la quale dobbiamo ringraziare l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa, che nell’agosto 2011 ha legalizzato la presenza di militari a difesa di imbarcazioni private. In teoria la legge prevede l’uso dell’esercito o di milizie private, senonché le regole di ingaggio di queste ultime sono ancora da ultimare, lasciando il monopolio all’Esercito italiano. Ma questa è – parzialmente – un’altra storia.

LA QUERELLE SULLA POSIZIONE DELLA NAVE E UNA CURIOSA “CONTROPERIZIA”


La prima tesi portata avanti maldestramente dalla diplomazia italiana, puntellata dagli organi d’informazione, sosteneva che l’Enrica Lexie si trovasse in acque internazionali e, di conseguenza, la giurisdizione dovesse essere italiana. Ma le cose pare siano andate diversamente.
Il governo italiano ha sostenuto che l’Enrica Lexie si trovasse a 33 miglia nautiche dalla costa del Kerala, ovvero in acque internazionali, il che avrebbe dato diritto ai due marò ad un processo in Italia. La tesi è stata sviluppata basandosi sulle dichiarazioni dei marò e su non meglio specificate «rilevazioni satellitari”.
Secondo l’accusa indiana l’incidente si era invece verificato entro il limite delle acque nazionali: Girone e Latorre dovevano essere processati in India.


Nonostante la confusione causata dal campanilismo della stampa indiana ed italiana, la posizione della Enrica Lexie non è più un mistero ed è ufficialmente da considerare valida la perizia indiana.
La squadra d’investigazione speciale che si è occupata del caso lo scorso 18 maggio ha depositato presso il tribunale di Kollam l’elenco dei dati a sostegno dell’accusa di omicidio, citando i risultati dell’esame balistico e la posizione della petroliera italiana durante la sparatoria.
Secondo i dati recuperati dal GPS della petroliera italiana e le immagini satellitari raccolte dal Maritime Rescue Center di Mumbai, l’Enrica Lexie si trovava a 20,5 miglia nautiche dalla costa del Kerala, nella cosiddetta «zona contigua».
Il diritto marittimo internazionale considera «zona contigua» il tratto di mare che si estende fino alle 24 miglia nautiche dalla costa, entro le quali è diritto di uno Stato far valere la propria giurisdizione.
A contrastare la versione ufficiale delle autorità indiane – che, ricordiamo, è stata accettata anche dai legali dei due marò e sarà la base sulla quale la Corte suprema indiana si pronuncerà – è apparsa in rete la ricca controperizia dell’ingegner Luigi di Stefano, già perito di parte civile per l’incidente di Ustica.
Di Stefano presenta una serie di dati ed analisi tecniche a supporto dell’innocenza dei due marò. Chi scrive non è esperto di balistica né perito legale – non è il mio mestiere – e davanti alla mole di dati sciorinati da Di Stefano rimane abbastanza impassibile. Tuttavia, è importante precisare che Di Stefano basa gran parte della sua controperizia su una porzione minima dei dati, quelli cioè divulgati alla stampa a poche settimane dall’incidente. Dati che, sappiamo ora, sono stati totalmente sbugiardati dalle rilevazioni satellitari del Maritime Rescue Center di Mumbai e dall’esame balistico effettuato dai periti indiani.
Nella perizia troviamo stralci di interviste tratti dal settimanale Oggi, fotogrammi ripresi da Youtube, fermi immagine di documenti mandati in onda da Tg1 e Tg2 (sui quali Di Stefano costruisce la sua teoria della falsificazione dei dati da parte della Marina indiana), altre foto estrapolate da un video della Bbc e una serie di complicatissimi calcoli vettoriali e simulazioni 3d.
Non si menziona mai, in tutta la perizia, nessuna fonte ufficiale dei tecnici indianiche, come abbiamo visto, hanno depositato in tribunale l’esito delle loro indagini il 18 maggio. Di Stefano aveva addirittura presentato il suo lavoro durante un convegno alla Camera dei deputati il 16 aprile, un mese prima che fossero disponibili i risultati delle perizie indiane!
In quell’occasione i Radicali hanno avanzato un’interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri Terzi, chiedendo sostanzialmente: «Ma se abbiamo mandato i nostri tecnici in India e loro non hanno detto nulla, perché dobbiamo stare a sentire Di Stefano?»
Il lavoro di Di Stefano, in definitiva, è viziato sin dal principio dall’analisi di dati clamorosamente incompleti, costruito su dichiarazioni inattendibili e animato dal buon vecchio sentimento di superiorità occidentale nei confronti del cosiddetto Terzo mondo.
Se qualcuno ancora oggi ritiene che una simile perizia artigianale sia più attendibile di quella ufficiale indiana, cercare di spiegare perché non lo è potrebbe essere un inutile dispendio di energie.

A questo punto possiamo tranquillamente sostenere che:
1) l’Enrica Lexie non si trovava in acque internazionali;
2) i due marò hanno sparato.
Sono due fatti supportati da prove consistenti e accettati anche dalla difesa italiana, che ora attende la sentenza della Corte suprema circa la giurisdizione.


Secondo la legge italiana ed i suoi protocolli extraterritoriali, in accordo con le risoluzioni dell’Onu che regolano la lotta alla pirateria internazionale, i marò a bordo della Enrica Lexie devono essere considerati personale militare in servizio su territorio italiano (la petroliera batteva bandiera italiana) e dovrebbero godere quindi dell’immunità giurisdizionale nei confronti di altri Stati.
La legge indiana dice invece che qualsiasi crimine commesso contro un cittadino indiano su una nave indiana – come la St. Antony – deve essere giudicato in territorio indiano, anche qualora gli accusati si fossero trovati in acque internazionali.
A livello internazionale vige la Convention for the Suppression of Unlawful Acts Against the Safety of Maritime Navigation (SUA Convention), adottata dall’International Maritime Organization (Imo) nel 1988, che a seconda delle interpretazioni, indicano gli esperti, potrebbe dare ragione sia all’Italia sia all’India.
La sentenza della Corte Suprema di New Delhi, prevista per l’8 novembre ma rimandata nuovamente a data da destinarsi, dovrebbe appunto regolare questa ambiguità, segnando un precedente legale per tutti i casi analoghi che dovessero verificarsi in futuro.
Il caso dei due marò, che dal mese di giugno sono in regime di libertà condizionata e non possono lasciare il Paese prima della sentenza, sarà una pietra miliare del diritto marittimo internazionale.

Il pesce in mare e la padella sul fuoco.....

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da manufood il 04 gen 2013 14:06


scogghi ha scritto
manufood ha scrittoio vorrei sapere di più sui fatti avvenuti il 15 febbraio 2012.


E’ il 15 febbraio 2012... del diritto marittimo internazionale.


grazie scogghi!

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da maxb. il 04 gen 2013 14:23


dunque secondo l'articolo riportato da scogghi il processo verrà istruito secondo prove fabbricate da parte della parte lesa? e l'articolista, senza spiegare come, sostiene che tali prove sono "da considerarsi come certe?" si, e sulla base di cosa? e il fatto che i corpi degli uccisi siano stati sotterrati all'alba del giorno dopo, dopo una frettolosissima autopsia notturna?
ci sarebbe molto , ma molto su cui discutere riguardo a questa sorta di sentenza giornalistica: l'articolista esoridsce usando un tempo e un modo di scrivere dove di fatto da per assodato che i due militari abbiano compiuto un omicidio, "dimentica" una buona parte di dettagli circa il fatto, (forse perchè avrebebro demolito quanto va poi sostenendo?), mi piacerebbe sapere da dove arriva questo articolo, sembra una sorta di debunking al contrario, che sia un fan segreto di paolo attivissimo?
Ultima modifica di maxb. il 04 gen 2013 14:30, modificato 1 volta in totale.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da maxb. il 04 gen 2013 14:26


manufood ha scrittoah beh se prendiamo gli americani come punto di riferimento per la politica estera siamo a posto.
quando poi in giro per il mondo cominceranno a bruciare i tricolori nelle piazze...


gli americani sono presi ad esempio perchè sono quelli che le fanno sempre "da fesso" nel senso che sono i soliti
ingenui che si fanno pescare sempre con le mani nel sacco (tipo la vicenda del drone dirottato e catturato dagli iraniani)
citare russia o cina, che hanno le mani ben più sporche degli usa, sarebbe di minor effetto.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da donAttilio il 04 gen 2013 14:34


manufood ha scritto
donAttilio ha scritto
maxb. ha scritto
manufood ha scrittosul fatto di rimandare indietro i Maro' beh direi che eravamo obbligati.


fossero stati dei navy seal americani il pentagono gli avrebbe rimandato indietro due portaerei con i relativi gruppi da battaglia al completo, a poche
miglia dalle loro acque, con il chiaro messaggio: "avete problemi? qualcosa da ridire?"




p.s. e comunque ormai è fatta, quei due, bene che vada li vedremo a casa tra un mare di anni. mi venga un colpo se non è già stata presa la decisione di una condanna politica.....


APPUNTO! Vedi Maxb che la "matassa" incominci a dipanarla pure tu.


ah beh se prendiamo gli americani come punto di riferimento per la politica estera siamo a posto.
quando poi in giro per il mondo cominceranno a bruciare i tricolori nelle piazze...


Manufood, per quanto mi riguarda, oltre gli Stati Uniti, dicasi lo stesso concetto (come si sarebbero comportati) per Cina, Giappone, Russia o altro stato potente, che "noi" non abbiamo il privilegio (?!) di appartenere.

Re: Licenza finita, i MARO' tornano in INDIA

da Bob il 04 gen 2013 14:37


maxb. ha scrittodunque secondo l'articolo riportato da scogghi il processo verrà istruito secondo prove fabbricate da parte della parte lesa?

Bè, a parte il fatto che nemmeno io so nulla e non entro nel merito, guarda che le prove sono SEMPRE fabbricate (diciamo meglio: individuate) dalla parte lesa. In ogni Stato.
Chi porta le prove, generalmente? L'accusa. I PM, la Polizia, chi vuoi tu, ma sempre la parte che ti accusa.
Poi, come ho detto, non entro nel merito. Casomai c'è da discutere su come ci sia un vuoto legislativo sulla figura del militare in servizio su una nave civile. E sulla mancanza di chiari accordi internazionali.

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