(Longanesi, pp. 620, € 18,60)
Non so se qualcuno di voi l'ha letto: io l'ho abbandonato dopo le prime 150 pagine.
A dir la verità ero stato attirato più che altro dal successo che il libro (opera prima di un avvocato di Barcelona) ha avuto quest'anno, ma sapevo poco oltre al fatto che si tratta di un romanzo storico, ambientato nella capitale catalana del XIII secolo.
Non avendo niente da leggere, ho tentato l'azzardo: non è stata una grande idea
Il libro parte durissimo (il primo capitolo, in cui si narra la stopria dei genitori del protagonista, è degno del miglior Koontz), per poi afflosciarsi fastidiosamente in una storiella già vista decine di volte.
Se lo scrittore avesse un ventesimo del talento di Dickens, magari mi sarei anche potuto sorbire la storia dei due orfanelli che lottano contro le avversità ed il destino cinico e baro, ma il signor Falcones sinceramente mi sembra di talento ne abbia proprio pochino. La scrittura è sciatta, i personaggi recitano una parte e "la mano" dello scrittore si vede benissimo, rendendo il tutto dannatamente falso. Quindi sofferenza, scoperta della Fede (la Madonna che sostituisce le loro disgraziate madri), riscatto, primi amori... e qui mi sono fermato.
Interessante se amate il diritto medievale, o se vivete a Barcelona (le descrizioni della città sono sicuramente accurate).
Pessimo, in definitiva.