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Oscar Pistorius

da cisejazz il 17 gen 2008 11:26


mi sono interessata moltissimo e ci penso di continuo.
Per chi non sapesse di cosa sto parlando, Oscar Pistorius e' un atleta sudafricano, nato senza talloni, che a 11 mesi ha dovuto subire l'amputamento di entrambe le gambe.
Lui pero' non si e' arreso e nonostante il suo handicap ha partecipato a gare di rugby e di pallanuoto, per poi passare all'atletica.
Con i suoi arti in carbonio ha vinto le paraolimpiadi per i 100, i 200 e i 400 metri.
Ha partecipato al golden gala dove e' stato squalificato poiche' definito "avvantaggiato"!
Ha fatto richiesta per le olimpiadi di Pechino e giorni fa, dopo prove di tecnici NORMODOTATI, e' stato rifiutato poiche' AVVANTAGGIATO!

Ammesso e non concesso che possa davvero trarre vantaggio da questi arti bionici, ma come si fa a dire che una persona cresciuta senza gambe possa essere avvantaggiata dal suo handicap?!

Non si pensa a quanto lavoro, a quanto esercizio, quanto coraggio sta dietro a quelle due gambe finte che si ritrova?

Piu' ci penso e piu' mi sembra di avere a che fare con pazzi.

Avete seguito questa storia? Vi siete fatti un'idea in proposito?

da tpt il 17 gen 2008 11:36


L'amputazione (non l'amputamento :lol: ) non lo ha di certo avvantaggiato, di questo siamo certi. Gli arti in fibra di carbonio che usa al posto delle gambe sono in realtà strutturati in modo che il senso di fatica (per esprimere il concetto in termini semplici, me lo si perdoni) sia minore che su un atleta normodotato. Questo accade sopprattutto nelle lunghe distanze. Faccio un esempio: se corresse i 100 mt. le protesi non gli conferirebbero nessun vantaggio. Se corresse i 1.500 mt. trarrebbe sicuramente un indubbio beneficio.
Correndo lui invece i 400 mt. (mi pare si fosse proposto per le olimpiadi proprio su questa distanza) la faccenda si fa assai più complicata perchè quale sia il limite per cui questa "mancanza di stanchezza" a metà gara possa avvantaggiarlo non è faccenda che chi non è del mestiere sia in grado di valutare.
Di contro trovo che sarebbe stato comunque giusto farlo partecipare: non altro ... perchè i suoi tempi non lo avrebbero comunque portato a medaglia ma il messaggio che un uomo come Pistorius può dare a chi appunto ha handicap fisici di ogni genere e sorta vale molto di più di un oro di Pechino. Non mollare ... questo sarebbe stato il suo messaggio. Si è persa un'ottima occasione per iniettare fiducia a chi è sfortunato e per far comprendere che l'aspetto fisico non è tutto.
Firmato: la Donna Cannone (peso 54Kg. vestita ma fa lo stesso ...).

da Bob il 17 gen 2008 11:42


Sì, l'ho seguita. E, dopo un iniziale entusiasmo per Pistorius, devo ammettere che ero arrivato alla stessa conclusione: non può partecipare.
Ma non perchè lui è avvantaggiato o svantaggiato. Semlicemente perchè si aprirebbe una porta per l'utilizzo di protesi nella corsa.
Per Pistorius sono delle gambe meccaniche, per un altro, un domani, potrebbero essere, che so, delle scarpette a razzo o a molla o a ruote o che so io. Ci sarebbe un precedente, e diventerebbe impossibile stabilire quando e come un utilizzo delle protesi possa essere concesso.
Insomma, la presatzione sportiva dell'atleta dipenderebbe dalla protesi e non dalle sue capacità effettive.
Mettiamo il caso che domani si scopra una fibra molto più efficiente: Pistorio vedrebbe i propri tempi calare enormemente senza nessun apporto personale.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da cisejazz il 17 gen 2008 11:52


tpt ha scrittoL'amputazione (non l'amputamento :lol: )


grazie per la correzione :oops:

bisogna aver pazienza: sono al terzo figlio :lol:

da cisejazz il 17 gen 2008 11:54


quindi caso umano contro caso tecnico.
Pero' quel messaggio poteva essere importante per chi, oggi, sta soffrendo.
"Un giorno sarai uguale a tutti gli altri se lo vorrai"
Io da madre penso a mio figlio con gli stessi problemi, magari disperata di fronte a un bambino che non potra' mai giocare come gli altri e invece mi ritrovo un uomo che, seppure con una problematica seria, puo' essere uguale agli altri!
Ritrovo io stessa fiducia nella vita, ringrazio la tecnica, la scienza che me l'ha permesso.
E poi sentivo che ora non vorrebbero piu' farlo partecipare alle paraolimpiadi, poiche', in questo caso, si trova davvero avvantaggiato rispetto agli altri.

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