Come da promessa, queste le impressioni:
è un percorso panoramico sull'evoluzione di forme e sentire dell'autore, un percorso che accoglie circa una sessantina di tele (considerando i trittici, si arriva a circa 80 dipinti) più una serie di disegni, fotografie e studi preparatori dell'artista ( concedetemi di dire, tutti conservati ed esposti in maniera pessima, per quanto le carte per composizione intrinseca non siano delle più gestibili, un minimo intervento di restauro, volto anche solo alla preservazione futura, avrebbe consentito una fruizione maggiore e più chiara degli stessi) volti a creare sezione antologica ad uso e consumo di quanti aspettavano dal 1993 di sentir priparlare di questo artista .
E' un'esposizione essenziale, nella quale si gioca la carta del contrasto tra le pareti bianche ( lo studio del colore delle pareti sulle quali andranno appese le opere, è in Italia ancora leggermente sottostimato, a mio modesto avviso) ed i tratti cupi e decisi delle opere, è un contrasto che di fondo non trasmette 'emozioni vibranti' ma lascia, parimenti, un senso di gelido disincanto che ben si addice al dubbio, lecito, sulla morbosità dell'autore nella scelta di figure deformate che nulla hanno a che vedere con la 'liquidità di Dalì; le opere sono ben distanziate fra loro ma avremmo gradito- come sempre- non essere costretti ad attendere che defluisse la comitiva di turno per poter completare il percorso, ma tant'è e non ci resta che fare di necessità virtù.( arredo surreale: i vigilantes della mostra, sembrano quasi uscire da un romanzo di Benni).
Belli gli studi di figura e le teste che, pur a costo di eresia, in qualche maniera ricordano un certo Sclavi o alcuni fermo immagine delle lotte del Tiger man; emblematica la tela di chiusura: c'è chi giura di avervi visto non già le dune di sabbia cui l'artista si ispira, quanto piuttosto sinuose curve umane.
Non svelo oltre, il cappello verde c'è tutto: il rapporto qualità prezzo, fosse altro che per la vicinanza che evita un viaggio in quel di Londra, madrid o NY, è niente male , è un'oretta spesa bene.