Un territorio intero a piangere i suoi morti ed a rimboccarsi le maniche.
Quanta dignità in quel dolore.
Ero appoggiata ad una balaustra. Stavo seguendo un allenamento di pattinaggio su pista: velocità.
La balaustra tremò sotto i miei gomiti ed io ebbi immediatamente il sentore fosse accaduto qualcosa di tremendo.
Tornai a casa di corsa. E mi assopii ascoltando la voce di quella gente che voleva solo poter ricostruire le proprie case, la propria vita ...
Nella disgrazia, é stata un'esperienza grandissima sotto l'aspetto umano. Per mia fortuna non ho avuto vittime in famiglia. Ho fatto il volontario (avevo 14 anni e "militavo" in AC), organizzavamo la realizzazione delle tende da campo. Non dimenticherò mai quei giorni e sopratutto non dimenticherò fin che campo i volti e le espressioni di chi aveva perso tutto, ma proprio tutto, familiari e amici in primis...le case venivano dopo.
I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto.
aaalverman ha scritto...perdonate questa mia lacrimuccia...oggi ricorre il trentaduesimo anniversario del terremoto in Friuli...un mandi a ducju...l'ora era 21 e 06...
Nemmeno io, pur avendo parenti a Venzone e Gemona, non ho avuto vittime...ma conosco chi ne ha avute e il mio pensiero va a loro. Noi siamo stati fortunati.
"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).