Avevo fatto tutti gli scongiuri affinchè come seconda prova scritta non capitasse latino. Arrivò matematica e andai a nozze.
La commissaria interna era la professoressa d'italiano per la quale ero un alieno. Per lei era infatti inspiegabile che si potesse andare bene in italiano e male in latino. Non credo che avesse una grande considerazione di me.
Scritti 1-2 luglio: credo buono l'italiano, eccellente la matematica.
Orale 22 luglio: ottimi italiano e chimica, con la Tizia che mi fa "Max vedo che hai studiato in questi ultimi giorni".
Con un commissario interno diverso avrei sbancato la classe, o quasi.
Unico problema il caldo torrido (all'epoca non si usavano i condizionatori che c'erano solo alla Standa e alla Upim, nemmeno nelle banche), quindi mi toccava studiare la mattina dalle 5 alle 8,30 e la sera dopo le 20.