da scogghi il 15 lug 2009 11:52
Una diaria di 295 euro per albergo e vitto, uguale per tutti, cui si aggiunge una correzione legata alla durata del viaggio e alla distanza fra casa e aeroporto (tre euro al chilometro). Addio ai compensi equiparati ai rimborsi nazionali, l’Europa è unita da oggi in poi anche sulle diarie degli auroparlamentari.
Stipendi
Non faranno comunque la fame i rappresentati delle parti politiche nazionali, considerato che da quest’anno gli eurodeputati guadagneranno 7.666,31 lordi al mese, indicizzati sull’inflazione. Al netto, sono 5.700 euro. Con pensione dopo cinque anni, finito il mandato. Finora invece gli stipendi erano equiparati a quelli dei parlamentari nazionali: gli italiani erano i Paperoni e adesso prendono meno; ma per lituani, bulgari, e molti altri è una pacchia.
Rimborsi “generici”
Da non dimenticare poi i 4.402 euro al mese per spese generali, per le quali non è richiesto alcun giustificativo. L’obbligo di presenza in aula si limita a sette volte all’anno. Altri 17.570 euro mensili, invece, sono per l’indennità di segreteria: stipendi e spese degli assistenti scelti dal deputato. Finora anche questa cifra era intascata senza ricevute, magari per collaboratori condivisi fra deputati.
Trasporti
Cambiano le regole anche in fatto di spostamenti. I biglietti aerei per la prima volta non sono rimborsati a forfait, da oggi in avanti è infatti obbligatoria la ricevuta. Idem per la benzina: 0,49 euro al km. Infine, 4.148 euro sono destinati a viaggi fuori dai rispettivi Stati e 149 euro al giorno, hotel escluso, per missioni extra-Ue. Finisce così l’escamotage di incassare 1.500 euro in nero a settimana per i viaggi aerei che i deputati compiono per le tre settimane mensili di sedute a Bruxelles o Strasburgo. Alcuni, peraltro, si facevano vedere all’Europarlamento anche la quarta settimana, quella destinata al collegio di casa. Altri 1.500 euro.
E nonostante tutto qulacuno ancora si lamenta: “Una diaria di 290 euro! ‘Sta miseria. Non ci si sto dentro. Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano”, la parola di Clemente Mastella.
Il pesce in mare e la padella sul fuoco.....