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Coldiretti: scandaloso rosè da rosso e bianco mischiati

da donAttilio il 25 mar 2009 10:39


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da donAttilio il 25 mar 2009 10:39


Ma signori miei... questa "adorata/amata/osannata" UE -Unione Europea - (?!?!) perseguendo questo sistema di "leggi,leggine,riforme e balle varie",inerenti al mondo enologico - vedi trucioli per l'invecchiamento;abolizione del termine tocai(con la c non la k);a breve(agosto 2009)eliminazione delle DOCG e drastica riduzione delle DOC.... a vostro avviso, dove e come intendono "traghettare" questo settore importantissimo della nostra economia???

da stefanbo il 25 mar 2009 11:06


Caro DonAttilio.

Concordo con buona parte della tua domanda giustamente polemica, ma essendo anche tu sommelier, come me, non ti dovresti rammaricare troppo della rivoluzione/soppressione di DOC e DOCG.

Sono state create quando l'immagine del vino italiano soffriva moltissimo per tanti motivi: scarsa serietà internazionale, scarsa politica seria di esportazione (i famosi fiaschi di paglia di pseudo-Chianti nelle trattorie italiane all'estero o il Lambrusco: gli unici due vini che trovavi nei ristoranti esteri negli anni 60), quindi hanno assolto ad una funzione più che meritoria.

Ricordiamo che la DOCG è stata creata perchè la DOC non dava alcuna garanzia a livello gustativo ma esclusivamente ad altri parametri (resa, virigno, imbottigliamento, grado alcolico e tanto altro)

Quindi anch'essa meritoria, ed infatti i primi vini a fregiarsi sono state le grandi perle della nostra enologia.

Questo il passato, ma il presente vede:

1) Una proliferazione di DOC e DOCG che ha dell'assurdo (una buona DOC e DOCG non si nega a nessuna, suvvia :twisted: , basta che il politico di turno regionale, di destra o sinistra sbraiti per averla e voilà, la DOC o DOCG è servita. per amor di patria non faccio nomi, ma penso tu capisca l'argomento :wink: )

2) Una totale confusione per il mercato estero. Sono troppi anni che alcuni dei migliori vini italiani non sono nè DOC nè DOCG, vuoi per scelta del produttore, vuoi per non attenenza al disciplinare, quindi il consumatore straniero, al contrario della Francia dove tutto è di una chiarezza cristallina (e dove le modifiche alla classificazione dei crus dal 1800 ad oggi si contano sulle dita di una mano!!!!) non ha altri riferimenti se non la serietà e/o conoscenza empirica del produttore .

Quindi, per quanto mi riguarda, nel 2009 le DOC e DOCG hanno comunque fatto il loro tempo, e la loro modifica/abolizione mi trova perfettamente d'accordo.

D'accordo con te invece su tutto il resto, dai rosè finti ai trucioli ecc, tristi tempi!! :cry:

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