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Crisi, per pizzerie solo - 3% clienti

da stefanbo il 06 apr 2009 17:46


<I>Da ilmangione Magazine</I><br><b><font size=2>Crisi, per pizzerie solo - 3% clienti</b></font><br><i></i><br><br>Per leggere tutto, clicca <a href='http://ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=2753' target=_blank>qui</a>

da stefanbo il 06 apr 2009 17:46


Mi pare abbastanza normale ed anche ovvio: le ragioni di Morelli sono giuste, e vi aggiungo la cosa, forse, fondamentale:
Soprattutto se parliamo di forno a legna (IMHO una conditio sine qua non) è un'esperienza irripetibile a livello casalingo, al contrario di molte altre pietanze ripetibili, più o meno bene, anche a domicilio.

da gobbaccio il 06 apr 2009 18:34


Il dato mi lascia un po' perplesso... Vedo in giro pizzerie sempre più vuote, soprattutto quelle di recente apertura, soprattutto quelle a gestione non italiana. A voi che sembra?

da caneciccio il 06 apr 2009 23:30


Le 3-4 pizzerie sotto casa nostra sono sempre piene. Sono posti "mediamente carini", dove per una pizza di mera sufficienza (SE VA BENE! sennò, anche sotto la sufficienza) due frittini, birra e dolcetto semindustriale spendi 20-25 euro come base di partenza.
Lì, tutti i tavoli sono sempre ben popolati...

Cave (ciccium)canem...
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da tpt il 07 apr 2009 09:08


Probabilmente Andrea, le pizzerie che oggi soffrono la crisi sono quelle che erano già "entry level" mentre per le altre non ci sono problemi perchè ci si è riversata una parte del popolo che prima andava al ristorante.

da stefanbo il 07 apr 2009 09:12


Sempre realtà romana, come Caneciccio, ma altro quartiere confermo l'analisi appena fatta dall'amica: le 5 o 6 di quartiere (però "storiche" nel senso che esistono da anni) sono semplicemente infrequentabili (nel senso di "piene") nel fine settimana, cioè venerdì e sabato, e comunque frequentate, e molto, durante la settimana.

da giugium il 07 apr 2009 10:55


Secondo me dipende dalla storia della pizzeria, ovvero quelle affermate mantengono la loro clientela, ma se la apri ora chiudi subito, vicino a casa mia, una d'asporto a chiuso dopo un mese d'apertura.

da luc83 il 07 apr 2009 11:26


in quella di varese dove vado tutte le settimane devo sempre prenotare anche in settimana, nel week end è una cosa impossibile...

da maxbor il 07 apr 2009 11:31


Aggiornamento frequenza locali:

Pizzerie sempre piene, anche nei giorni infrasettimanali.

Ristorante abitualmente frequentato, solitamente pieno con discreto calo di presenze - come sempre - nell'ultima decade del mese.

Insomma, "La crisi non c'è e se c'è non si vede". Almeno a tavola.

da Fante il 07 apr 2009 11:34


Scusate ma non vi viene il sospetto che la crisi colpisca sopratutto quelle categorie di persone, anziani e famiglie numerose che comunque non ci andavano neanche prima in pizzeria?

da gobbaccio il 07 apr 2009 12:35


In realtà la crisi sta colpendo un po' tutti. Ho avuto la possibilità di parlare con Arrighi, il curatore della Michelin, non più tardi di due settimane fa: mi ha detto che dai dati di cui dispone, i ristoranti stellati europei hanno perso mediamente un 30%-35% di clienti, si salverebbe in parte solo la Francia dove comunque non c'è più lista d'attesa, trovi posto anche il giorno stesso. L'Italia è sulla media europea.

Sulle pizzerie concordo con chi ha scritto che le più consolidate lavorano, quelle di recente apertura soffrono.

Sarei curioso di capire se le pizzerie a domicilio stanno guadagnando o perdendo posizioni

da caneciccio il 07 apr 2009 12:42


Io personalmente tra andare nella pizzeriola sotto casa e farmi portare la pizza a casa, opto per la seconda soluzione.
C'è una pizza a domicilio del mio quartiere che è molto buona e ovviamente costa (due pizze a casa siamo sui 14 euro) ma tant'è, nella "pizzeriola niente de chè", fra annessi e connessi ne spenderemmo ben di più...
(scordavo di dire che detta pizza a domicilio ha tempi di consegna sempre intorno all'ora-ora e mezza, dato che è zeppa di ordini)

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da stefanbo il 07 apr 2009 12:47


Interessante la domanda sulle pizzerie a domicilio, ma penso di risposta difficile: nella pizzeria "luogo" abbiamo tutti il polso della situazione guardando taoli, ricambio, tempo d'attesa, e quant'altro.

Non sappiamo quando chiamiamo la pizzeria a domicilio se siamo unici, 10, 100 o più.

Personalmente, visto che se compro/consumo la pizza fuori o a domicilio deve essere a legna (sennò o la faccio io o la compro surgelata, tanto vale), e visto che le pizzerie a domicilio, almeno quelle delle quali conservo i dépliants sono al 98% senza forno a legna, fosse per me non lavorerebbero, ma insisto, questa è valutazione personale, capisco la comodità di alzare il telefono e farsi portare la "pappa" (d'altronde lo faccio spesso con il cibo cinese) :wink:

da caneciccio il 07 apr 2009 13:04


@ stefanbo: vero, infatti la mia pizza a domicilio (il Brigante di lgo Pannonia) pur essendo solo a domicilio ha un forno a legna nel negozio, che ci cuoceresti un cristiano intero :lol:

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