Laboratorio di sviluppo dei temi trattati nelle news e negli articoli pubblicati nel magazine de ilmangione.it. Ogni utente può proporre spunti di discussione correlati agli argomenti stessi.
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da butter_fly il 24 apr 2009 10:13


tpt ha scritto
Basta leggere le prime righe e già vista la sintassi qualche dubbio circa la serietà di una simile pubblicazione ti viene. Quando scopri che la cosa è edita da Sperling e Kupfer diventa una certezza .... :roll:


ce l'ho quel libro, l'ho letto. è un po' (molto :lol: ) autoreferenziale nel tema del "manifesto" eccetera, però ha un pregio: cerca di spiegare quello che noiosamente ripeto sempre, ovvero che questa è solo e semplicemente un tipo di cucina che, approfondendo le tecniche dal punto di vista chimico/fisico, cerca di indagare strade nuove, senza avere la pretesa di sostituire in toto le vecchie tecniche "empiriche" con le nuove "scientifiche", anzi affiancandole. se poi avranno successo (io non credo che la massaia sostituirà mai le uova per la pasta con la lecitina, o farà i gelati con l'azoto) è un altro discorso. ma cos'è che mi sfugge? dove sta il problema? e che c'entra la casa editrice? illuminatemi :roll:


da tpt il 24 apr 2009 11:48


Il problema è che quanto scritto nelle prime righe di quel che hai postato non è proprio italiano e che Sperling spesso pubblica libri su faccende serie ridicolizzandole .... cose del tipo: "Come diventare padroni di se stessi ..."

da butter_fly il 24 apr 2009 14:21


probabilmente la signora che ha curato quella pagina non è laureata in lettere, anche se non m'è parso di riscontrare strafalcioni imperdonabili (non al pari di quelli che ha snocciolato iannone 8) ): io la perdono.
e comunque sono abituata a non giudicare un libro:
1) senza averlo letto
2) in base alla sua casa editrice
:wink:


da tpt il 24 apr 2009 14:30


Io ho avuto la fortuna/sfortuna di conoscere bene il mondo dell'editoria. Ci sono case editrici per le quali nutro profonda stima, altre che guardo con occhio critico ed altre ancora delle quali non condivido l'impronta editoriale. Poi che si, che capiti che anche un pessimo editore possa fare il "colpo giusto"ci può stare ma, scusami, non mi pare proprio questo il caso.

La signora cha ha curato quella pagina non è laureata in lettere? Non credo sia necessario per poter scrivere. Ma paragonarla a Iannone che di mestiere fa invece il cuoco, mi pare ridicolo.

Ci sono fior di chef che non sanno bene l'italiano, non è loro richiesto.

Chi invece scrive un libro e soprattutto chi lo pubblica dovrebbe avere magari un'idea di come si scrive un libro. Se poi ha la pretesa (come in questo caso) di schiarirci le idee o meglio di appronfondire un concetto circa una determinata materia, dovrebbe farlo in modo sensato. Ora ... dal link che hai segnalato, leggo:

"La cucina molecolare è un insieme, in continua crescita, di nuove tecniche e di ricette, basate su nuove tecniche. Le nuove tecniche derivano dall'applicazione alla cucina i conoscenze scientifiche, in linea di principio anche estranee al mondo del cibo (fonte: "Il gelato estemporaneo e altre invenzioni gastronomiche", ed. Sperling e Kupfer)."

Chiaro, no? :lol:

da butter_fly il 24 apr 2009 15:03


tpt ha scritto
"La cucina molecolare è un insieme, in continua crescita, di nuove tecniche e di ricette, basate su nuove tecniche. Le nuove tecniche derivano dall'applicazione alla cucina i conoscenze scientifiche, in linea di principio anche estranee al mondo del cibo (fonte: "Il gelato estemporaneo e altre invenzioni gastronomiche", ed. Sperling e Kupfer)."



è un errore di trascrizione sul sito, tippete. credevo ti riferissi alle righe d'introduzione.

questo è il testo corretto, copiato paro paro dal libro:

"La cucina molecolare è un insieme, in continua crescita, di nuove tecniche e di ricette basate su queste tecniche. [...]"

giusto per puntualizzare eh? me ne cale relativamente poco e del libro, e della cucina molecolare, e tantomeno delle case editrici :wink:


Disinformazione scientifica

da ninodejosso il 25 apr 2009 14:06


Secondo il giudizio espresso dal Nortern Allergy Center's of Australia, tutto il gruppo delle cellulose, additivi contrassegnati dalle sigle
E 460a - Cellulosa
E 460b - Cellulosa microcristallina
E 460c - Cellulosa in polvere
E 461 - Metilcellulosa
E 462 - Idrossipropil-cellulosa
E 464 - Idrossipropil-metilcellulosa
E 465 - Metilcellulosa
E 466 - Sodio carbossimetilcellulosa
possono provocare ostruzioni e distensioni intestinali e sono, pertanto, vietate in Australia. E se in Australia sono vietate un motivodovrà pur esserci. Ognuno può mangiare ciò che crede e avvelenarsi come desidera, ma, in fatto di alimentazione, e di cucina molecolare in particolare, sarebbe ora che l'UE e le altre autorità sanitarie nazionali stabilissero delle norme precise.
Buona discussione.
Nino Dejosso

da Fante il 25 apr 2009 19:36


Cito da fonte ben più autorevole di me

leggi

La metilcellulosa (E461) fa parte della famiglia degli idrocolloidi. Sono tutte sostanza che, detto in parole povere, a contatto con l’acqua addensano e formano una “gelatina”. Fanno parte di questa famiglia la comune colla di pesce, l’Agar-Agar, la pectina (quella per le marmellate e confetture) e così via. L’industria continua a sviluppare nuovi idrocolloidi perché la gelatina “classica” (di origine animale) non è sempre adatta alle varie preparazioni.

La cellulosa costituisce il “materiale da costruzione” principale dei vegetali. E’ costituita da moltissime molecole di glucosio legate le une con le altre, come l’amido. Tuttavia, a differenza di quest’ultimo, è insolubile in acqua, poiché le molecole di glucosio sono legate tra di loro in maniera diversa da quanto avviene nell’amido. Si può però renderla solubile modificandola. Ecco allora che possiamo produrre la metil cellulosa, l‘idrossipropil cellulosa, la carbossimetil cellulosa e così via. Questi derivati della cellulosa hanno un certo grado di solubilità in acqua e formano dei gel (volgarmente delle “gelatine”).

Sapete sicuramente che noi, non essendo erbivori, non siamo in grado di digerire la cellulosa, a causa della sua struttura chimica (avete presente le tanto decantate fibre alimentari? Ecco, quelle contengono anche cellulosa). Allo stesso modo anche la metilcellulosa non viene digerita dal nostro organismo, perché ci mancano gli enzimi adatti. Passa praticamente intatta attraverso il nostro sistema digerente. Anche per questo motivo è considerata non tossica e non allergenica dalle autorità per la sicurezza alimentare europea. Questo è il parere dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, su di un altra cellulosa modificata: l’Etilcellulosa E462

Il gruppo di esperti ritiene anche che l’etilcellulosa ingerita per bocca possa attraversare il tratto gastrointestinale essenzialmente intatta e che pertanto effetti avversi siano improbabili.

Prima che qualcuno obietti: improbabile è tutto quello che uno scienziato serio può dire. La scienza non è una religione: non fornisce certezze ma solo un certo grado di probabilità. E non vuole neanche dire che potete abbuffarvi! Dovendo valutare la pasta e fagioli l’EFSA avrebbe detto anche in questo caso che “effetti avversi sono improbabili” (forse più probabili che per la metilcellulosa )

Ho fatto qualche veloce controllo in rete e mi pare che, contrariamente a quanto affermato dallo Chef Ettore Bocchia in televisione, la metilcellulosa non sia stata per nulla messa al bando in Australia. Ne è autorizzato l’uso, come chiunque può (e avrebbe dovuto fare prima di far passare in TV il messaggio sbagliato e gettare un’ombra sui cuochi che invece la usano) verificare sul sito dell’Agenzia per la sicurezza alimentare di Australia e Nuova Zelanda. Ha il codice 461, esattamente come nella normativa europea.


Poi

Sono d'accordissimo che la UE possa e debba disciplinare in materia.

Quello che mi fa girare le balle di Striscia è che hanno riproposto il solito vecchio giochino chimico=cattivo naturale =buono. E' una pirlata. Prima parliamo di sintesi, semisintesi e non di chimico che non significa niente. Secondo è lo stesso inganno che molti guaritori adottano per spillare soldi ai malati.

Hai il cancro? Guarda che la chemioterapia ti avvelena. Vieni da me che con le mie energie naturali ti guarisco.

Nota: il blog di Striscia non ha pubblicato il mio intervento. Quando dicono chi volesse replicare siamo qui, mentono.

da Fante il 27 apr 2009 09:58


Torno sull'argomento per segnalarvi un altro link.
Chi ha scritto l'articolo si domanda in chiusura Ve la date una spiegazione plausibile sul perché Max Laudadio non s’informa prima di dire cose sbagliate?

Io una idea ce l'ho.
Perchè chi sostiene tesi allarmiste e complottiste utilizza sempre questi metodi. Si gioca sui timori irrazionali come l'utilizzo della parola "chimico", si portano testimonianze di gente onesta come Iannone che dice d'essere stato "minacciato" e si danno magari informazioni non controllate spacciandole per dati di fatto.

Se volete un archivio di allarmi sanitari, chimici, complotti internazionali ecc date un'occhiata QUI

Vabbè, almeno adesso sappiamo di che pasta sono fatti anche quelli di Striscia.

da Pedar il 01 mag 2009 12:16


Non deve essere una querelle sugli addensanti, acidificanti, coloranti ecc: questi sono già presenti nella produzione industriale, secondo norme che tutelano la salute in relazione all'evidenza scientifica. Il punto è proprio questo, questi signori della molecolare si attengono a tali norme, che prevedono determinate sostanze in una determinata concentrazione e purezza? Inoltre:
1) per un'haute cousine - quella che si rifà al mestiere dei fornelli e dei cuochi, alla scelta della materia prima e alla sua trasformazione - ha senso rifarsi a tali sostanze per esalatre un percorso gastronomico? credo proprio di no!
2) non è sufficiente ad esempio trovare l'erba giusta e associarla alla temperatura giusta, o al cibo giusto, per potenziare un aroma altrimenti nascosto?
3) la conoscenza bromatologica degli alimenti è già sufficiente per estrarre quelle molecole che esaltano un percorso gustativo.
4) non c'è quindi bisogno di inscatolarlo o addirittura di ricavarne un brand o una scuola!
5) Faccio un esempio, per la "volgare" pasta aglio olio e peperoncino:
a)nessuno si preoccupa degli allili o delle componenti solforate dell'aglio che ne caratterizzano la dimensione sensoriale: queste sono molecole.
b)nessuno si preoccupa del concentrazione di capsicaina, associata al contenuto zuccherino, al contenuto di lignina in rapporto alla metilcellulosa, che nell'insieme ne determinano la dimensione sensoriale: queste sono molecole.
c)nessuno, infine, si preoccupa di quanti polifenoli sono presenti nell'olio extra vergine, che unitamente alle note di cellulosa e di acidi grassi a corta catena, ne determinano la dimensione sensoriale: ma queste sono molecole. Tutte molecole che "esplodono" se cucini a dovere!
Ma guarda un pò! la semplice pasta, aglio, olio e peperoncino potrebbe essere il massimo della cucina molecolare!!!!
Per concludere: suggerisco a paperissima e all'inventore della cucina molecolare di andare a "farsi friggere", oppure di non prendere in giro il consumatore. Inoltre suggerisco al giornalista Cerini di non cadere nella discusione tra naturale, chimico e sintetico: è un percorso tra sordi e incompetenti! Pietro

da giuanin il 01 mag 2009 13:39


Pedar ha scritto... giornalista Cerini ...


:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D

da Fante il 01 mag 2009 15:43


giuanin ha scritto
Pedar ha scritto... giornalista Cerini ...


:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D


Voglio il pulitzer! :D

da capohog il 01 mag 2009 16:05


Fante ha scritto
giuanin ha scritto
Pedar ha scritto... giornalista Cerini ...


:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D


Voglio il pulitzer! :D


Te lo meriteresti ma come Mangioni più che un polli-tzer non possiamo darti :wink: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

96 cubic inch of good vibs

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