Me li ricordo eccome, non da ultimo perché mia sorella - che ora è da poco tornata a fare la stewardess, ma per l'aereo di un privato - aveva cominciato proprio da Crossair. La volontà di coccolare il cliente arrivava allo stress: in trenta minuti, a cui vanno tolti i minuti di decollo e atterraggio, venivano serviti - a qualsiasi ora del giorno - quotidiani, quindi champagne (o altre bevande), quindi panini, quindi rabbocco del bicchiere, quindi caffé o té, quindi caramelle e cioccolatini... e probabilmente dimentico qualcosa. Mi sa che quei tempo però - nell'era in cui Raynair pensa di farci volare in piedi - non li vedremo mai più