Concordo con te Nebbiolo75, come d'altronde a Roma (ma penso sicuramente anche in altre città) i "circoli culturali" più o meno privati (se privati comunque basta pagare una tessera da 1€
) che dietro il paravento della cultura, magari 4 ragazzotti che a malapena distinguono una chitarra da un violino messi lì a suonare et voilà, il gioco è fatto: non c'è bisogno di licenza di somministrazione
Purtroppo ogni volta che leggo notizie del genere da un lato mi conforta, dall'altro (sempre a pensar male
) temo che sia stata l'imbeccata di qualcuno a mandare la finanza, quindi prima di effettuare operazioni su scala un po' più larga....campa cavallo!