gobbaccio ha scrittoE' stato inserito un nuovo editoriale.
Vi chiedo di leggerlo con attenzione perchè spiega cose importanti che riguardano il futuro della parte notizie di questi sito.
Buona lettura
Caro Andrea,
anche se con ritardo
da associata ho finalmente letto il tuo nuovo editoriale, e mi permetto quindi di scrivere qui alcuni pensieri che in parte ho già condiviso con te a voce.
Quando penso a questo sito, di certo, come mi sembra tu voglia far notare, penso ad un enorme data base e ad una altrettanto enorme base utenti, silenziosi e non, questo poco importa, che legge e forse anche recensisce. Ma penso anche che questa base utenti, ivi inclusi i ristoratori, costituisca soprattutto un gruppo consistente di consumatori curiosi.
Se questo è vero, e se è vero come un pò pessimisticamente penso che il nostro status di consumatori sia l'unica forma rimastaci di partecipazione, di "cittadinanza", ebbene, io mi aspetto da questo sito una linea di indirizzo verso un consumo sempre più critico e sempre più intelligente con riferimento al mondo dell'enogastronomia nella sua accezione più ampia.
Come? Bè, con riferimento all'ambito editoriale di cui si sta parlando, io mi aspetterei, per esempio, un approfondimento di temi quali la distruzione di sapori (e di saperi) attraverso la finta esaltazione della "tipicità" da parte dell'industria alimentare, ovvero il dibattito sulla tracciabilità dei prodotti e dei prezzi. In altre aree, ancora, si potrebbero organizzare forme di collaborazione / approfondimento tra ristoratori/produttori/consumatori, o la creazione di gruppi di acquisto, eccetera eccetera.
Insomma, i temi legati al consumo per me sono quelli di maggiore portata e con una potenzialità di rottura veramente ampia vista la base che, chapeau tre volte, siete stati in grado di raccogliere. Sfruttatela, che diamine!
Magari sono argomenti che interessano solo a me, magari la ripartizione per aree editoriali ha questo fine, non so. So però che una generica sbandierata libertà di espressione (ma che vuole dire? che saltiamo dalla intervista al ristoratore di nicchia ai consigli di eno/gastroturismo) non scatena la mia curiosità ma mi fa temere un generico tutto - nulla che accresce la cacofonia di fondo. Insomma, la verà libertà secondo me sta nel fare scelte editoriali precise, avere il coraggio di individuare una chiara e netta linea editoriale, e poi perseguirla, anche a costo di rimanere con qualche decina di lettori in meno.
Altrimenti tanto vale rimanere un semplice ma dignitosissimo sito di recensori e recensioni, con il suo indubbio valore, e smettere ambizioni (o velleità) editoriali.
O no? Spero che si apra un bel dibattito
Ciao ciao