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tra un cicchetto e l'altro...

da primus il 15 gen 2007 11:27


Intervengo sull'editoriale che un pochino mi riguarda, inquanto mi sono occupato di aperitivi per 10 anni; interessante come editoriale e, dall'alto della mia ignoranza, mi è piaciuto.

Premetto che non frequento happy hour perchè, come dice giustamente Andrea, le abbuffate pre cena di porcherie mal cucinate fanno solo male e compromettono la cena stessa, magari in un bel ristorante ove degustare piatti interessanti; ammetto anche che l'aperitivo è un "rituale" al quale non mi sottraggo mai. Aperitivo classico, spumante o bitter shakerato e/o con seltz, in estate americano, quattro tartine e 2 olive giusto per accompagnare, stop. Il resto lo lascio agli altri.
I prezzi. Non e' vero che i gestori con gli aperitivi non guadagnano, anzi è il contrario. I gestori non guadagnano più con il vino e, purtroppo per loro, la moda di bere vino come aperitivo è sempre più diffusa, ma con i cosiddetti "miscelati" straguadagnano. Un mojito a 8/10 euro fà guadagnare tantissimo. Anche se devo dire questi, probabilmente, sono i prezzi di Milano ove tutto fa moda e tutto costa troppo; a Pavia 2 aperitivi miscelati con buffet di porcherie a self service costano in media 10 euro (tutti e due), a Genova in alcuni casi anche meno.
Nel caso specifico di Pavia, città aimè studentesca, i ragazzi con 10 euro bevono 2 aperitivi e fanno cena (di porcate) in compagnia, in un luogo di tendenza e molto frequentato. Se dovessero fare cena più aperitivo spenderebbero il doppio o anche di più nel caso non si accontentino solo di una pizza, allora meglio ingozzarsi di tartine in compagnia.
L'happy hour è cambiato molto in questi ultimi anni. Ai miei tempi la parola Happy hour stava a significare un'offerta di aperitivo da sfruttarsi nelle ore morte del bar; esempio, dalle 18 alle 20 bevi 2 paghi 1 etc. e non uno stile di bere all'ingozzo.
Concludendo, io l'aperitivo lo bevo e sempre; a Pavia frequento il Peter Shaker club, locale storico ed ai massimi livelli per tutto, dai vini, ai piattini, distillati, cocktail's etc., frequentato da persone adulte (in alcuni casi anche un pò avanti con l'età), tranquille e serene. Bitter shakerato, 2 fettine di buon culatello, olive. Tutto freschissimo e di ottima qualità.
Frittatine fredde,pasta fredda,olive all'ascolana surgelate,improbabili polpettoni lasciamoli ai forti di stomaco! :D

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Fante il 15 gen 2007 15:19


Non voglio dire ai milanesi di seguire Siviglia o Venezia: ogni luogo ha le sue tradizioni e se le deve tener strette.


In realtà l'happy hour non è una tradizione ma una moda.
Negli anni '80 e '90 non esisteva.
Era comune però trovare nei bar all'ora dell'aperitivo un ricco buffet, per invogliare lo yuppie a chiudere la giornata lavorativa con una sosta al bar.
Poi s'è trovata la formula, forse per contenere certi costi.
Un gestore m'ha detto - loro non lo praticavano ancora - che capiva i colleghi perchè lui aveva una serie di personaggi che ordinavano un caffè e si svuotavano un vassoio di tartine.

Personalmente li odio.

da silbusin il 16 gen 2007 10:27


L'aperitivo in Italia c'è sempre stato. Solamente che è nato con lo scopo del breve incontro pre-cena; specie in provincia.
La città che enfatizza questo rito è Treviso: dagli anni 60 ai primi dei 90 si vedevano le ragazze sole (tra donne) che andavano a prendere l'aperitivo. Due chiacchiere e poi a casa. Ciacole, spetegulezz e una guardatina reciproca tra femene e omeni.
Assieme poche cose: noccioline, olive, patatine S. Carlo.
Il vino bianco era l'aperitivo classico; ma quello fermo. Il prosecco è venuto dopo.

Poi si sono sparsi i wine bar dove l'aperitivo aveva l'aggiunta di una alimentazione di contorno (che si paga sempre) di ottima qualità.

Poi è arrivato l'happy hour e l'euro. Gli scarti della cucina e Prodi. Un binomio che come dice bene primus non può che ingozzare.
Purtroppo le finanze dei giovani sono quelle che sono e quindi ci si arrangia, non sostando sul fatto che i vassoi sono spesso esposti per ore senza protezione igienica efficace..

Un'ultima cosa: l'aperitivo non fa venire fame, caso mai la placa, e comunque si prende un po' prima della cena o pranzo. Quindi al ristorante quando mi chiedono se voglio iniziare con l'aperitivo, rifiuto sempre cortesemente facendo notare l'incongruenza; se mi chiedono se voglio un calice di vino con un appetizer, why not?
Questione di stile.

vedo doppio post

da Ospite il 16 gen 2007 12:13


Silbusin, è l'apetizer con il calice di vino che fa questi scherzi? :D

Marabasgnau.
LA MAX 61°

da silbusin il 16 gen 2007 12:20


Messo a posto, neh? :D

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