Per il suo mestiere si è ispirato a qualche corrente?
Si, in pratica io, come chef, nasco con l’esplosione della novelle cousine che teorizzava gli alleggerimenti delle cotture, il “tutto espresso”.
Sono figlio di quell’epoca, amo i fondi, le salse, cose che molti ormai hanno abbandonato. Io però non riesco a proporre una carne senza
una salsa, così ,“nuda e cruda”, e cerco comunque sempre di alleggerire la pietanza.
Poi, man mano che si cresce, non si considera più solamente il singolo piatto, ma la cena nella sua
globalità, perché la difficoltà maggiore è quella di arrivare ad avere una visione d’insieme della cena.
Pregevole la prosa impiegata da
Princess, "d'atmosfera" (
l'articolo)... ma, soprattutto, belle le risposte fornite dall'intervistato,
lo chef
Daniele Repetti (
scheda): per una volta, ho potute leggerne senza sapere dove s'andava a parare
già prima d'iniziarle...