Complimenti ad Allan Bay che, come sempre, tocca il nocciolo della questione nella distinzione tra grandi ristoranti, alta cucina e cucina delle meraviglie. Riguardo a quest'ultima rileggete il romanzo di Rex Stout "Alta cucina" (Too many cooks) che sicuramente avrà ispirato il nostro.
La critica gastronomica in realtà non dovrebbe essere considerata una disciplina, ma uno stile di vita che ci guida nelle nostre scelte alimentari e culinarie ancor prima di scrivere una recensione, tenendo sempre presente l'importanza dell'arte "del togliere" che ci viene dalla scultura e che trova la sua massima realizzazione nelle recensioni" che Bay cura attualmente su "vivimilano" dove quasi non si parla dei piatti, ma della filosofia di chi li propone.
magritte

Si legge:

Ci sono Paesi dove la preparazione del cliente è superiore rispetto a quella degli italiani?
Sì: la Francia, la Cina e il Giappone, ma anche la Germania. Perché gli italiani sono storicamente meno preparati di loro. In Francia si parla di cucina da trecento anni, in Giappone da cinquecento e in Cina da duemila. In Italia da molto meno.

Non sono totalmente d'accordo.Si parla di cucina ma l'italiano è mediamente poco propenso a imparare. Ognuno parte dal presupposto che sa già come si mangia bene e ha solo da insegnare.

Fante ha scrittoSi legge:

Ci sono Paesi dove la preparazione del cliente è superiore rispetto a quella degli italiani?
Sì: la Francia, la Cina e il Giappone, ma anche la Germania. Perché gli italiani sono storicamente meno preparati di loro. In Francia si parla di cucina da trecento anni, in Giappone da cinquecento e in Cina da duemila. In Italia da molto meno.

Non sono totalmente d'accordo.Si parla di cucina ma l'italiano è mediamente poco propenso a imparare. Ognuno parte dal presupposto che sa già come si mangia bene e ha solo da insegnare.

quoto, e proporrei di sostituire alla lettura scolastica dell'Odissea il 'Con Gusto' di Dickie

Complimenti ad Allan Bay

E all'autore dell'intervista, no?! Allora glieli faccio io...


P.S. - Ho letto il loro libro: non male, ma con la miseria che c'è in giro...

Mi permetto con la massima umiltà di dissentire sugli elogi ad Allan Bay. Ho avuto con lui uno scambio di post (in ragione di una sua inesattezza sul ristorante di primus - di cui tengo il back up, obviously ) che mi ha permesso di giudicarlo.
saluti alla famiglia.

Io l'ho sentito parlare in due occasioni alla Feltrinelli e l'ho trovato decisamente gradevole, molto illuminato.

Se poi ha trattato male il gatto, m'è ancora più simpatico

Purtroppo l' alta cucina che intende lui non può più esistere a meno che ti chiami cracco berton pinchiorri etc

Chi è da solo in cucina con la moglie in sala è uno che cerca di fare al meglio il proprio lavoro proponendo un certo tipo di cucina che sicuramente non potrà essere alta cucina ma si limiterà ad essere in certi casi un ottima cucina

chefalfio ha scrittoPurtroppo l' alta cucina che intende lui non può più esistere a meno che ti chiami cracco berton pinchiorri etc

Chi è da solo in cucina con la moglie in sala è uno che cerca di fare al meglio il proprio lavoro proponendo un certo tipo di cucina che sicuramente non potrà essere alta cucina ma si limiterà ad essere in certi casi un ottima cucina

Pensa che Berton ha lavorato per un periodo alla Taverna di Colloredo. Hai ragione, se non hai una brigata di 25 persone in cucina (a costo zero Xché sono stagisti) la strada é in salita!!!

ce n'è un altro su VG tale summer 22...direi sullo stretto crinale dei troll. Vedremo.

Concordo con il "problema culturale enogastronomico", pertanto,diventa poco APPAGANTE realizzare Ristoranti in cui si possono effettuare "LE CENE DELLE MERAVIGLIE". In Italia,per i più, basta riempire lo stomaco.
donattilio.