Laboratorio di sviluppo dei temi trattati nelle news e negli articoli pubblicati nel magazine de ilmangione.it. Ogni utente può proporre spunti di discussione correlati agli argomenti stessi.
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Lettera aperta al sig. Mangione

da Bob il 26 lug 2009 11:51


<I>Da ilmangione Magazine</I><br><b><font size=2>Lettera aperta al sig. Mangione</b></font><br><i></i><br><br>Per leggere tutto, clicca <a href='http://ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=3125' target=_blank>qui</a>

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Bob il 26 lug 2009 11:51


Devo ammettere che mi piacerebbe sapere chi o che cosa ha dato il via all'articolo, ma immagino che dovrò restare con la curiosità, perchè, su queste cose ( e giustamente) immagino (miiiiii che fantasia che ho...) che la redazione non si sbottoni. Però....che tristezza.... ho spesso notato come gli chef siano "generalmente" poco tolleranti di fronte alle critiche al loro operato, e potrei anche comprenderli,m perchè sentir criticare la propria professionalità da un pischello qualunque, non fa mai piacere. Però, anche in quest'ottica, c'è modo e modo. Ne conosco alcuni che, sia pure obtorto collo, si sforzano di recepire il messaggio che sta dietro la critica, magari a volte mal espressa proprio perchè fatta da uno che operatore del settore non è, e altri che, invece, si inalberano e si imbizzarriscono, emettendo aculei. Ricci imbizzarriti.
Io vorrei ricordare a questi signori che il loro PRIMO ( e per me potrebbe anche essere l'ultimo) scopo è dare soddisfazione al cliente. Se non ci riescono, i signori chef saranno anche dei maghi mirabolanti, ma....hanno ciccato. E la cosa finisce lì. Quindi, magari con un poco di tolleranza per le inesattezze e le ingenuità delle nostre recensioni, si dovrebbero sforzare di capire. Buon lavoro a loro.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da primus il 26 lug 2009 13:32


Non voglio credere che quelli del Mangione si siano accorti solo oggi di come sarebbero andate le cose.

Cosa pretendete? Un manipolo di "hobbisti appassionati di gastronomia" viene qui a scrivere e a dare i voti come a scuola a persone che sgobbano e investono la casa nel loro lavoro, spesso fra suddetto manipolo, incontriamo persone che non capiscono (ma sul serio, fidatevi) una mazza di cucina......e vi stupite se qualcuno si incazza e minaccia cause legali? Io sono stupito che ancora non sia successo...... :roll:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da primus il 26 lug 2009 13:42


Bob ha scrittogli chef siano "generalmente" poco tolleranti di fronte alle critiche al loro operato,


Io vorrei ricordare a questi signori che il loro PRIMO ( e per me potrebbe anche essere l'ultimo) scopo è dare soddisfazione al cliente. Se non ci riescono, i signori chef saranno anche dei maghi mirabolanti, ma....hanno ciccato..


Bè... Bob, vorrei vedere te se un pischello qualunque venisse su internet, dove chiunque puo leggere il tuo indirizzo partita iva e numero di telefono del tuo studio, a dire che sei una bestia e la casa che hai progettto fa cagare, che non capisci un cazzo di architettura e che sarebbe meglio che facessi il contadino............poi mi dici...... :roll:

CHIEDETEVI COME MAI NESSUNO O QUASI, HA LA FACCIA DI CRITICARE E/O ELARGIRE CONSIGLI DA GASTRONOMO NAVIGATO DIRETTAMENTE AL RISTORANTE ALLO CHEF....INVECE DI NASCONDERSI DIETRO UN NICK.....TROPPO FACILE? SECONDO ME E' PAURA DI ESSERE CONTRADDETTI.....


Per quanto riguarda la soddisfazione del cliente, è talmente soggettiva che non si può misurare. Leggo sul forum lodi a Rinco....perbacco meritate, Angelo e compani sono ottimi professionisti, ma nemmeno di Gualtiero Marchesi ho letto tanta estasi gustativa da parte di taluni..... :roll: ...per te rinco è ai massimi, per altri una trattoria come un'altra....a te piace il gatto che gira, a qualcun'altro da fastidio, tu trovi simpatico rinco che canta e ci scherzi su, ad altri può apparire una cosa da fulminati.....

de gustibus.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da tpt il 26 lug 2009 14:34


In definitiva, se i toni del commento sono garbati penso che qualsiasi recensione vada pubblicata.

Spiace per quei ristoratori o grandi scieffs che ancora non si sono resi conto che la soddisfazione di chi recensisce per le guide sarà anche importante per la fama e per la gloria ma la soddisfazione del cliente è quella che riempie o meno il cassetto.

da Zolletta il 26 lug 2009 15:08


primus ha scritto
CHIEDETEVI COME MAI NESSUNO O QUASI, HA LA FACCIA DI CRITICARE E/O ELARGIRE CONSIGLI DA GASTRONOMO NAVIGATO DIRETTAMENTE AL RISTORANTE ALLO CHEF....INVECE DI NASCONDERSI DIETRO UN NICK.....TROPPO FACILE? SECONDO ME E' PAURA DI ESSERE CONTRADDETTI.....




Quoto.

Capisco perfettamente il punto di vista di Primus. Anche perchè il primo pischello ( cliente, pagante innanzi tutto) che passa può, esprimendosi da una piattaforma "onorevole e autorevole" come quella del Mangione, screditare o accreditare il ristorante chicchesia con la conseguenza perdita di introiti; di denaro e non solo di prestigio.
Credo che la questione si spinosa e lunga da sviscerare..

da vgaber il 26 lug 2009 16:59


Mi piacerebbe sapere quale lavoro non sottenda l'eventualità-nemmeno poi tanto remota- di continui audit(usato impropriamente, in senso lato: revisioni, stime), interni ed esterni....
E, ancor di più, mi piacerebbe sapere perchè gli chef, se compare turiddo si congratula 'perchè la cucina era assai bbona e alla moglie mia ci è piaciuta assai', non fanno una grinza sulle conoscenze gastronomiche dello stesso....
E, già che ci sono: perchè se sconsiglio un posto, a voce, ad un amico e questi a sua volta lo sconsiglia ad un amico che lo sconsiglia ad un altro amico e così via, posso farlo, ma se lo pubblico in rete giran le pelotas?....
Ultima modifica di vgaber il 26 lug 2009 17:09, modificato 1 volta in totale.

Tutte le parole sdrucciole, come tutti i sentimenti sdruccioli, sono naturalmente ridicole.

da fulvia il 26 lug 2009 17:09


Partendo dal presupposto che non si può piacere a tutti....... :roll:
Credo che ognuno di noi debba fare il meglio per incontrare il gusto e la gradibilità del cliente, che sono la ns. risorsa, compatibilmente con la ns. linea di cucina e i prodotti utilizzati.
Certo è che quando leggi che qualcuno "non sente per nulla l'aroma del cocco..." nei Fagioli cocco di Spello... 8) 8) o "..la delicatezza del rombo chiodato..." senza la chiodatura.... 8)
o "la coscia d'oca cotta 12 ore..." che mi chiedono se bisogna prenotarla il giorno prima.... 8) 8)
....Qualche risata scappa ...... :wink: :wink:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da Eat il 26 lug 2009 17:15


Difendo (quasi) sempre il lavoro di chef/ristoratori/ecc.. ma questa cosa davvero non la capisco.
Capisco possano dare fastidio le critiche, ma non credo che UNA recensione di chichessia possa danneggiare un locale in modo irrimediabile.
Se andassi da Uliassi, mi trovassi male e scrivessi qualcosa sul Mangione, pensiamo forse che il ristorante ne sarebbe penalizzato, con tutto l'universo che ne parla in termini entusiastici, con 2 stelle Michelin, ecc..????? Dai non scherziamo.
Mi chiedo inoltre se alcuni chef si informino invece sulla conoscenza enogastronomica di chi li osanna.

Un sito in cui vi sono solo recensioni positive, a mio modesto parere, è poco utile e sa molto di pubblicità, poi c'è modo e modo di esprimere perplessità e delusioni, ma ogni recensione qui viene validata, per cui non capisco davvero dove stia il problema.

Argomento di certo non nuovo, ma ripeto sono molto perplesso, alla fine è la gente comune che permette ad un ristorante di sopravvivere, non certo critici gastronomici o presunti tali (ma alla fine non vanno bene nemmeno le critiche di questi a quanto pare).

da caneciccio il 26 lug 2009 17:47


Mi spiace ma l'atteggiamento di molti cuochi di fronte alle critiche è di solito quello che mi spinge a non voler provare il loro locale. E ne vedo tanti così.

Quando la smetteranno di fare gli artisti e si renderanno conto di essere degli imprenditori, ne riparleremo.
Io nel frattempo frequento quelli di loro che sono persone normali come me e gli altri; i Michelangeli, che restino a chiedersi perchè il loro manzo cotto a bassissima temperatura non parla.

Peccato non sapere chi sia il cuoco che ha dato il là alla cosa e all'articolo, così potrei evitare di andargli a regalare dei soldi, se mai me ne capitasse l'occasione...

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da primus il 27 lug 2009 08:09


vgaber ha scrittoMi piacerebbe sapere quale lavoro non sottenda l'eventualità-nemmeno poi tanto remota- di continui audit(usato impropriamente, in senso lato: revisioni, stime), interni ed esterni....


Tutti i lavori, ovvio. Ma in rete si parla solo di cucina e di ristoratori ladri e sbruffoni. Non so se hai notato quanti milioni di siti, blog e minchiate varie con foto, recensioni e sintonizzazioni alpine varie :lol: , ci sono in rete......ecco la differenza. Se un cliente viene da me e si lamenta perche non ha trovato i chiodi nel rombo, poi va in rete e scrive che io sono un cialtrone, poco o tanto mi danneggia.
Se Bob (scusa nè, non ce l'ho con te) mi fa un proggetto e a me fa cagare, al massimo posso parlarne con un amico. Stop. Non credo esista www.l'archittettone.it con tanto di forum ove sputtanare chi fa quel mestiere.

Ci siamo? Ecco la differenza. Io dico sempre che lamentarsi e criticare è un diritto del cliente pagante, ma ocio a non scrivere minchiate perchè quella non è più una critica, ma un'offesa gratutita al lavoro altrui....e qui, come in altri forum, ne ho lette assai :wink:


Poi vorrei che qualcuno rispondesse alla mia domanda di prima.....come mai in faccia nessuno, o quasi, dice mai nulla poi nascosti dietro un nick vengono qui e son tutti gastrosommelliermaitrechefderang??

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da donAttilio il 27 lug 2009 08:13


Probabilmente, è il caso di dire che la "verità" sia nel mezzo ?

Mi spiego: non sempre, a mio avviso, da parte di chi si accinge a recensire, c'è una serena e acquisita capacità oggettiva di valutazione dei preparati degustati; del servizio ricevuto/effettuato e l'aspetto dell'ambiente che ci accoglie.

Dall'altra parte(il Ristoratore),anche a fronte di giudizio positivo, spesso lascia trapelare una certa supponenza come se "tutto" le fosse dovuto con servile idolatria?!?!

da donAttilio il 27 lug 2009 08:22


Primus ha detto:
Poi vorrei che qualcuno rispondesse alla mia domanda di prima.....come mai in faccia nessuno, o quasi, dice mai nulla poi nascosti dietro un nick vengono qui e son tutti gastrosommelliermaitrechefderang??


Per quanto mi riguarda, è mia abitune SALDARE IL CONTO, poi intrattenermi con lo Chef e l'eventuale proprietario, per argomentare serenamente, vuoi per concordanze o discordanze.
_________________

da Zolletta il 27 lug 2009 08:52


donAttilio ha scritto

Per quanto mi riguarda, è mia abitune SALDARE IL CONTO, poi intrattenermi con lo Chef e l'eventuale proprietario, per argomentare serenamente, vuoi per concordanze o discordanze.
_________________
buona abitudine; a prescindere dal discorso che si sta facendo in questo topic. :wink: poi voglio vederla dire allo chef che il cibo è orribile, o che la mise en place è improponibile... :lol:

da silbusin il 27 lug 2009 10:25


Posso? :oops:
- per stephy (lo amo più di fante ma quando fa il birbantello lo vorrei lasciare per strini): secondo il tuo ragionamento corporativo bisognerebbe anche che i ristoratori non recensissero i loro colleghi dando magari un cappello rosso o arancione 8) ; tanto che si è reso necessario indicarlo chiaramente nel regolamento del sito...
- i dati ISTAT dicono che un ristoratore ricava in media 13.000 euro lordi l'anno: ma questa è materia per maxbor :P ;
- l'editoriale del grande capo nasce per una cosa che tutti sembrano scordare: non si può telefonare al cliente lamentandosi o minacciandolo dopo aver individuato la sua recensione; si violano diverse norme di legge;
- il nick non copre nulla della propria identità, stiatene certi; se poi uno ha la tranquillità di avere un nick "trasparente" (come lo scrivente) oppure firma la proprie recensioni, che paura c'è?
- a me è capitato diverse volte di esprimere le mie perplessità a ristoratori (che non conoscevo) per pietanze mal riuscite e vi assicuro con garbo e sobriamente e sempre dopo aver pagato il conto: ne ho SEMPRE ricavato atteggiamenti o di sufficienza (si va beh, ma di cucina non ne capisci un belino, mi stai facendo perdere tempo) o stizziti (ma come? dopo tutta la fatica e l'impegno profuso) o irridenti (sì, sì, facciamoci due risate per le cazzate che dici) o francamente maleducati (se non le è garbato ci sono tanti altri ristoranti dove andare).
Quando invece conosci il ristoratore (non necessariamente lo devi amare, basta che frequenti un po' il suo locale) le cose cambiano drasticamente ed è persino piacevole contestarsi educatamente a Vicenza. 8)

dalle Alpi risuona una celebre frase: la carta di credito è stata regolarmente addebitata... :lol: :lol: :lol:

da Bob il 27 lug 2009 11:20


Continuo a stupirmi di quanto poco riesca a capire Primus. E, oltretutto, pur dicendo che non ce l'ha con me, sta arrivando molto vicino al personale.
Intanto, ho detto che capisco benissimo che non faccia piacere ricevere critiche. E, ovviamente, non lo farebbe neppure a me.
Ma sapete qual è la critica, a un mio lavoro, che ho sempre reputato la più corretta, e che tutt'ora cito quando qualcosa non mi va? Quando un cliente, vista una soluzione che gli proponevo (eh, già, Primus, i MIEI clienti le vedono prima le mie soluzioni, mica se le trovano nel piatto....) mi ha detto"Architetto, scusi, sa, ma.....non mi ruba il cuore".
Ed era più che sufficiente.
Il MIO compito è "rubare il cuore": se non ci riesco, ho ciccato, esattamente come il ristoratore di cui sopra. Poi, che il cliente non capisca una mazza, è ampiamente possibile, ma, il più delle volte, devo solo riuscire a fargli capire quello che sto facendo.
E, in ogni caso, non mi sogno certo di denunciarlo se il mio lavoro non gli va.
Quindi, Primus carissimo,. ancora una volta hai dato aria alla lingua in modo totalmente inutile. E piantala, scusa se te lo dico, di dire "ma io stavo scherzando": te lo dico in anticipo. Maxbor ti direbbe che sembri il Berlusca.
Qui si parlava di uno chef che, per offesa maestà, minacciava querele e sanguinose vendette, non di uno chef che si dispiace di una critica. E se ne dispiacvea non contestandola, ma criticando l'organo stesso della diffusione.
Non so se legalmente la cosa ha un senso: tu citi il Corriere, perchè cita Di Pietro che dice che Belrlusconi è un criminale? Forse sì, ma, certamente, io me la prenderei soprattutto con Di PIetro. Nick o non nick.
.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da santippe28 il 27 lug 2009 12:29


guarda Primus , le critiche possono dar fastidio , ma si DEVONO accettare . Alcuni clienti mi dicono in faccia che un altro mio collega gli ha detto così e colà e siccome io non dico quel che loro vorrebbero sentire , se ne vanno da un altro. Sono persone che del mio lavoro capiscono una mazza e allora ? chissenefrega . A me interessano i risultati e non temo chiacchiere e dicerie da parte di clienti incompetenti, fa parte del lavoro anche sopportare critiche senza senso.
Ci noto un pò troppo livore nei toni di certi professionisti che , quantunque bravi e capaci , si sentono infallibili e divini e che vogliono imporre i propri particolari gusti con presentazioni tecnicamente elaborate , indice di indubbio acculturamento culinario , ma alla fin fine , per niente gradite ai più . E' un loro diritto proporre piatti discutibili ed è un nostro diritto criticarli e dire che non ci piacciono.
Noto che , nuovamente e, scusami anche un pò a sproposito , tiri in ballo Rinco , che c'azzecca ? Non capisco , se Rinco incontra tanti favori forse un motivo ci sarà , saremo mica tutti scemi , o no ?
Con simpatia neh , per carità , però rilassati , sta chiet. Che poi ti stupisca che ancora nessuno abbia fatto causa al Mangione beh, significa che per te , ogni qualvolta si critica qualcuno che lavora , si ha il diritto di citarlo o querelarlo anche se criticato con garbo ? così solo perchè ha avuto il coraggio di DEMOCRATICAMENTE esprimere la sua opinione ? Rabbrividisco al pensiero di una società che, per tacitare i propri cittadini li tiene nel continuo timore di minacce , azioni legali , querele etc etc. Ma mi faccia il piacere. !

da Zolletta il 27 lug 2009 12:41


santippe28 ha scritto A me interessano i risultati e non temo chiacchiere e dicerie da parte di clienti incompetenti, fa parte del lavoro anche sopportare critiche senza senso.
!


O sei il Budda o criticche mossa da chi non né capisce nulla del proprio lavoro da sempre molto fastidio e fanno inxxxx. Sento spesso parlar male di cuochi di livello e di cucine di livello da persone incompetenti. Mi è capitato ancora di sentire: "quel posto è caro, e vengo via con la fame, sono soldi buttati!" (questo mi è successo ieri a pranzo a proposito dell' Albereta!!!! Voglio dire di G. Marchesi!!!!) Se uno roporta una cosa così, magari scritta in altri termini, su di una recensione che cosa deve dire lo chef che la legge?!?

da santippe28 il 27 lug 2009 12:46


Zolletta , non sono il Buddha , però mi reputo persona di buon senso , con grande senso di autocritica . A me invece fanno incazzare quelli che le critiche non le sanno accettare e ,che le reputano sempre e comunque sbagliate. Bisogna cercare di elevarsi un pò di livello se non si vuol scadere nelle polemiche sterili . Ti pare un concetto da Buddha ? :wink:
Ah , a proposito , chi lavora può sbagliare , solo Dio è infallibile e quindi anche Marchesi ..... :roll:

da Zolletta il 27 lug 2009 13:15


santippe28 ha scrittoZolletta , non sono il Buddha , però mi reputo persona di buon senso , con grande senso di autocritica . A me invece fanno incazzare quelli che le critiche non le sanno accettare e ,che le reputano sempre e comunque sbagliate. Bisogna cercare di elevarsi un pò di livello se non si vuol scadere nelle polemiche sterili . Ti pare un concetto da Buddha ? :wink:
Ah , a proposito , chi lavora può sbagliare , solo Dio è infallibile e quindi anche Marchesi ..... :roll:


Credo che il concetto da te espresso sia semplicemente giusto (e tanto di cappello a te che la pensi così :D ), però credo anche che per applicare su se stessi una filosofia così bisogna avere grande senso di umiltà ed essere equilibrati. A volte chi gestisce un'attività, ma qualsiasi attività, mette in campo tutto se stesso, risorse economiche, fatica, sudore e problemi personali legati ad un lavoro che ti impegna almno 350 gg l'anno, e tutte le festività come è il mestiere del ristoratore; oltre tutto questo aggiungo il periodo di crisi che stiamo vivendo . Quindi è per questo che capisco gli sfoghi che leggo da parte dei ristoratori, e non li condanno come dei faziosi saccenti. Credo che siano esseri umani che avendo investito risorse in una impresa lottano con le unghie e con i denti per il successo della stessa.

Dal punto di vista opposto è pur vero che i clienti hanno tutto il diritto di muovere critiche qual' ora si trovassero male ad aver speso i propri soldi. Ed in un mondo civile si potrebbero avere risposte civili, tutti dovremmo fare autocritiche costruttive, ecc. ecc. Si dovrebbe! :roll:

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