ilForchetta ha scrittoNo, dai Bob. Come fai a valutare una birra industriale?
ps: anche io provoco...
Bob ha scrittoChi va al ristorante, e ordina vino, mica sempre ordina una bottiglia da 50 euro...Generalmente, ordina il "vino della casa".
tpt ha scrittoilForchetta ha scritto
Ma onestamente, su quali basi possiamo fare una verticale di sottilette?
Forse se le congeliamo, e successivamente le infiliamo in filo da pesca che fissiamo al soffitto riusciamo ad ottenerla, che dici?
ilForchetta ha scritto
1. Non è vero. Se leggi le recensioni scoprirai l'opposto.
Palle. Le nostre recensioni sono un miliardesimo delle uscite al ristorante, E la gran parte (guardati attorno) ordina il vino dell casa. (Che poi il vino della casa sia in un ristorante di lusso e quindi ti vergogni a chiederloo, è un altro conto), anche se ho la ferma convinzione che, anche in posti di lusso, il vino della casa sia in genere poco meglio degli altri.
2. Ci sono bottiglie valide anche da 10-20 Euro.
Da 20, ci mancherebbe. Da 10, al ristorante, sono tavernelli nobilitati.
3. Stiamo discutendo di prodotti per i quali vale la pena imbastire una discussione su ingredienti, metodologie e differenziazione.
Perchè, secondo te non si può discutere di "chianti" e Barbera" senza citare annata e cantina? Se il Chianti producesse davvero tutte le bottiglie cghe escono con il nome Chianti, anzichè una grumo di collinette toscane dovrebbe essere grande quanto il Texas....
Scimmiottiamo i sommelier del vino, certamente, ma almeno avendo qualcosa su cui discutere. Hai mai visto due sommelier compilare la scheda di un vino da osteria ricavato da una tanica sottopressione?
Se glie la chiedessero (a pagamento) la farebbero di certo. Del resto, ci sono i "sommelier che certificano i vini che acquisti per corripondenza, come i G....o, e quelli che parlano con cognizione approfondita del Tavernello (che, sia detto una volta per tutte, non sarà eccelso, ma ho bevuto di MOLTO peggio a prezzi più alti).
Oh, non dico che le industriali non si devono bere. Sostengo che non possono essere oggetto di discussione approfondita perché non esistono i presupposti.
Tutto può essere oggetto di discussione, tanto è vero ch è quello che stiamo facendo .
Bob ha scrittoPerò....mi sa che, in questa discussione, contraddicendomi, state di fatto dandomi ragione. (so' capzioso....)
State disquisendo di sapori e profumi di birre "anche" industriali", e sostenete che le birre in questione sono diverse da quelle che si trovano in Italia. Ergo, anche le birre industriali hanno una loro caratteristica, dico bene? Chi va al ristorante, e ordina vino, mica sempre ordina una bottiglia da 50 euro...Generalmente, ordina il "vino della casa", che è un vino assolutamente industriale, Non sarà un tavernello in cartone, ma è esattamente come se lo fosse.
E...c'avete fatto caso? Se lo degusta, fa schioccare la lingua, aspira al palato...e poi commenta, come se ci capisse qualcosa.
"Bè, però...discreto...mica male, anzi, BUONO, davvero..." "No, guarda, è un po'...pesante, ecco, sai non mi viene la parola, ha un profumo aspro...."
Ma scherziamo??
Con la birra è lo stesso.
Solo che si dà per scontato che "la birra è tutta uguale" (palle), che la birra "è una bevanda" (solo perchè è meno alcolica, il vino sì, che è roba da uomini duri....).
Ma che c'entrano le birre "da meditazione"? Che vuol dire 'sta frase? Che prima di bere ci mediti su? Le birre hanno un loro sapore, esattamente come i vini. E le differenze sono molto simili a quelle dei vini. Di vino non ci capisco assolutamente un piffero, di birra qualcosina (poco) di più. E 'sta storia della "birra da meditazione" è una vaccata.
Anche se stiamo nelle industriali, i sapori sono abbastanza definiti, al punto da permettere delle scelte. Una Heineken è da bere al fresco, con prosciutti dolci, come una Stella d'Artois, ma se cominci con una Beck's (che non mi piace) già ti orienti sulla carne speziata.
E la Nastro Azzurro (che mi piace), amarognola e secchissima, è sicuramente poco indicata per i formaggi.
Come vedete, ho preso in considerazione solo birre industriali, e tra le più comuni.
E' invece verissimo che la stessa marca abbia sapori diversi a seconda della nazione di provenienza: ho bevuto ettolitri di Heineken a Utrecht, dove c'è la casa madre, in una manifestazione sponsorizzata proprio dall'Heineken, e il profumo di quelle lattine era particolarissimo, me lo ricordo ancora.
Bob ha scrittoilForchetta ha scritto
Oh, non dico che le industriali non si devono bere. Sostengo che non possono essere oggetto di discussione approfondita perché non esistono i presupposti.
Tutto può essere oggetto di discussione, tanto è vero ch è quello che stiamo facendo .
ilForchetta ha scrittoEh, sì, il costo della birra artigianale è davvero esagerato.
Quella citata poi, non è delle più care. La celebre Baladin veleggia sui 9.60 per 66 cl.
Il confronto con la Heineken è però fuorviante, a mio avviso. Il confronto può essere proposto con i vini, anche se le quantità che si consumano sono decisamente differenti: circa 6 calici di vino per bottiglia contro 2 al massimo per la birra.
Bob ha scritto
Ripeto: siamo culturalmente disposti ad affrontare una spesa elevata per un buon vino, e non lo siamo per una bona birra. E non lo siamo per due motivi:
a) non siamo, in maggioranza, capaci di distinguere una buona birra da una birra "normale".
b) reputiamo, con una certa puzza sotto il naso, il vino una bevanda "nobile", la birra una bevanda "plebea".
silbusin ha scritto
Comunque sia quanti di noi spenderebbero 50.000 delle vecchie lirette per una bottiglia di birra?
Celo ha scrittotello-77 ha scrittoho comprato 4 bottiglie di 4 diverse birre prodotte nel birrificio artigianale di Chieri (TO)
non le ho ancora assaggiate, le conoscete ?!
Grado Plato, vero?
La Sveva ha vinto il premio come miglior birra artigianale italiana nel 2006.
Le altre non le conosco.