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Funghi e permessi, le ragioni del 'no'

da tpt il 04 ott 2009 13:00


<I>Da ilmangione Magazine</I><br><b><font size=2>Funghi e permessi, le ragioni del 'no'</b></font><br><i>È una gabella medievale a cui non corrisponde alcun servizio</i><br><br>Per leggere tutto, clicca <a href='http://ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=3401' target=_blank>qui</a>

da tpt il 04 ott 2009 13:00


Concordo con Yoda quando scrive ci siano troppe leggi e troppi enti a controllo della raccolta di funghi che finiscono solo col creare confusione anche al piu' onesto degli appassionati.

Non concordo invece sul fatto una legge a livello nazionale dovrebbe portare a dei corsi che ti possano dare il patentino del "buon raccoglitore". Il rischio di avvelenamento è troppo elevato perchè si possa pensare di essere in grado di riconoscere i funghi dopo magari pochi mesi di corso. Quindi ben vengano i centri di controllo micologico.

Infine trovo che se pur antipatica, sia necessaria comunque (a prescindere dai permessi di raccolta che non dovrebbero essere a pagamento)una legge che regolamenti le quantità massime raccolte da ogni appassionato. Troppi sboroni con la macchina carica di chili e chili di funghi ho incontrato.

Non è giusto: il bosco deve essere di tutti e non solo degli ingordi.

permesso si, permesso no?

da mirguolo il 06 ott 2009 23:56


Come sempre la verità sta nel mezzo...
Premetto che sono da sempre un appassionato cercatore di funghi e come tale detesto il comportamento di buona parte di coloro che affollano i boschi durante la stagione micologica, sentendosi autorizzati a distruggere tutto ciò che non identificano immediatamente come porcino, chiodino, finferlo o mazza di tamburo, uniche varietà che ritegono degne di considerazione.
per questo motivo ho sempre pagato volentieri la tassa sulla raccolta, ossia il permesso, nella speranza di controlli severi e di pnizionni esemplari ai vandali. C'è da dire che tra costoro si annoverano molti valligiani che, pur inalberandosi nelle discussioni a criminalizzare i turisti per i loro comportamenti, se ne vanno allegramente a far danni spargendo per i boschi rifiuti vari (taniche vuote di miscela ed olio per motoseghe, avanzi dei pasti) o raccogliendo funghi in spregio delle regole. Non capisco inoltre perchè molte comunità montane esentino i propri cittadini dal munirsi di permesso, trasformandolo di fatto in una antipatica tassa di soggiorno.
Sono del parere che se, come previsto da una inapplicata legge quadro sulla raccolta dei funghi, il permesso di raccolta fosse subordinato all'aver frequentato un corso, le cose migliorerebbero notevolmente, purchè le regole valgano per tutti a presindere dalla residenza.

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