Laboratorio di sviluppo dei temi trattati nelle news e negli articoli pubblicati nel magazine de ilmangione.it. Ogni utente può proporre spunti di discussione correlati agli argomenti stessi.
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L'Internazionale culinaria

da capohog il 12 nov 2009 11:40


<I>Da ilmangione Magazine</I><br><b><font size=2>L'Internazionale culinaria</b></font><br><i>Contro la difesa bipartisan dei confini culinari</i><br><br>Per leggere tutto, clicca <a href='http://ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=3511' target=_blank>qui</a>

96 cubic inch of good vibs

da capohog il 12 nov 2009 11:40


Nonostante si spacci per pivla il buon Marco non lo è (ha mille altri difetti che vi risparmio)e con questa internazionale culinaria (komunista!!) offre uno spunto di discussione molto interessante, che coinvolge e stravolge molti miti della ristorazione e della gastronomia. Lancio come provocazione: latte italiano contro quello crucco perchè più buono o semplicemente più "vicino"?

96 cubic inch of good vibs

da Bob il 12 nov 2009 12:23


Non ho mai mangiato un panino con "'sto cazzo di lampredotto", e, sinceramente, non ne sento la mancanza: quando mi capiterà, lo assaggerò. Ero un appassionato di cucina cinese (che è veramente notevole) prima di apprendere quanta e quale sporcizia si celasse in molti dei loro ristoranti. Mi faccio spesso un kebab, da un paio di ragazzi che ne fanno di spettacolosi, e adoro le aringhe danesi. Ringrazio il genio francese che mi ha fatto conoscere i gamberoni sfumati con l'anice, e porgo riverente omaggio ai belgi e alle loro cozze in mille maniere.Insomma, a me, della cucina,interessa solo che sia buona. Ho trovato persino degli ottimi spunti nella cucina inglese, quella tradizionale,che non è molto varia, ma che ha dei notevoli punti forza nei pudding e negli ovini più o meno al forno (ottimi con la salsa alla menta).
Quindi, anche a me, della lingua del latte frega poco, a parte i casi in cui la provenienza indica una scarsa attenzione qualitativa.
Mangio allegramente yoghurt tedeschi (IMHO, migliori e certamente più economici di quelli italiani), e scarto invece quasi tutti i mieli del mondo, che, ai nostri, non ci allacciano neppure le scarpe.
Quello che ha di buono la nostra cucina è, soprattutto uno stile di nutrizione, non tanto la singola materia prima, che può essere tranquillamente eguagliata altrove: gradisco la leggerezza che posso trovare alla fine di un buon pasto all'italiana, ma non mi sogno minimamente di pretendere che tutti gli ingredienti siano italiani. Non è amore del tricolore: è sciovinismo.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da nebbiolo75 il 12 nov 2009 12:45


Io acquisto straniero ciò che non posso avere di BUONO italiano o non posso avere per NIENTE in Italia (Banane ad esempio).

Ma cosa si intende per buono? Genuino o 'saporito'? O entrambi?

Secondo me in giro c'è molta ma MOLTA ignoranza su cosa comprare. Io non snobbo proprio nessun tipo di cucina, solo che vorrei trasparenza su tutto e se so da dove proviene e come viene allevato un bovino, magari mi fido di più anche se magari è leggermente meno saporito di un altro che non so da quale tetto venga (magari un tetto di eternit)

Più che un problema di bandiera è un problema di etichetta, la quale non dovrebbe avere confini e sinceramente scusami Fante ma capisco poco anche questo articolo :(

Ritornerei alla provocazione di inserire trasparenza nei locali, ma viste le reazioni precedenti, non perdo neanche più tempo a ripeterlo.

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da Fante il 12 nov 2009 13:09


nebbiolo75 ha scrittoPiù che un problema di bandiera è un problema di etichetta, la quale non dovrebbe avere confini e sinceramente scusami Fante ma capisco poco anche questo articolo :(


Mi chiarifico un po', sottolineando che il taglio dei miei articoletti è sempre volutamente paradossale :D

Quello che spero d'aver sottolineato è in parte riconducibile a quanto dici. La genuinità, la sicurezza o la bontà di un prodotto non può essere elusa promuovendo una autarchia acritica o peggio ancora un nazionalismo populista.

Spesso mi sembra vengano attaccati settori della gastronomia in modo un po' troppo miope, quasi non considerando che le norme igieniche spesso portate come esempio sono probailmente carenti in molti bar e ristoranti, non solo etnici.

La difesa poi della cucina itliana si traduce spesso in una retorica della tradizione che in un paese così restio al rinnovamento, comincia a darmi non poco fastidio

E sapevo che attaccando il lampredotto stuzzicavo un po' i toscani 8)

da stefanbo il 12 nov 2009 13:36


A me l'articolo è piaciuto e lo condivido quasi in toto.

Le contaminazioni sono utilissime in cucina e l'italico popolo, per due motivi per i quali ovviamente non si può fargli colpa, e cioè il fatto di essere tra (non la, tra) le migliori cucine al mondo e per il fatto di aver avuto pochissime e lontane colonie, ha subito poche contaminazioni.

Il rovescio della medaglia di questa mancata contaminazione si incontra nel turismo italiano di massa (con le ovvie, dovute eccezioni) che a Sharm el Sheikh piuttosto che a Helsinki cerca lo spaghetto (e ci rimane pure male quand'è cattivo 8) e che a parte una cauta apertura verso Cina (però fate caso al trittico ordinato SEMPRE dai nostri connazionali: ravioli vapore/riso cantonese/pollo alle mandorle, e pochissimi altri piatti!) e Giappone (perchè fa fico ed i manager lo fanno :wink: , l'italiano non dimostra alcuna curiosità o voglia di sperimentare cibi "esotici" o semplicemente non italici

I Francesi, anch'essi titolari di una tra le migliori cucine al mondo sono molto più curiosi (probabilmente qui torna il fatto che le colonie hanno avuto il loro peso) ed al limite li ho sentiti molto più lamentarsi per la qualità di alcune materie prime (un esempio: la carne bovina a Roma, sottolineo Roma, fa una pessima figura con la qualità media di una bistecca francese) più che sulla cucina vera e propria.

Quindi sottoscrivo anch'io: viva la BUONA cucina, italiana, indonesiana o lappone, purchè basata su ingredienti di qualità :lol:

da nebbiolo75 il 12 nov 2009 14:57


Fante ha scrittoE sapevo che attaccando il lampredotto stuzzicavo un po' i toscani 8)


SCAPPO DALLA CITTA', LA VITA, L'AMORE....E IL LAMPREDOTTO :-D

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da Strini il 13 nov 2009 11:50


Io, che ormai mi nutro quasi esclusivamente di kebab ( :cry: ) un panino col lampredotto lo mangerei pure volentieri...

Ma a questo proposito mi sorge un dubbio: perché diavolo in Italia, dove abbiamo decine di "cibi da strada" tradizionali, non esiste uno (ma dico 1) solo dannatissimo posto fuori dal luogo d'origine dove si possa trovarli????? :evil: :evil: Poi ci credo che vengano i kebab e siano anche i benvenuti!! :P
A Milano ha aperto Princi una "focacceria" siciliana, altrimenti è il deserto...
Faremo come per il pesce crudo, che i giapponesi ci hanno riinsegnato a mangiare? :? :roll:

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Strini il 13 nov 2009 11:53


Leggo adesso il post di giuanin su "mangiari di strada"... :P :P

YUK!!

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Fante il 13 nov 2009 12:18


Strini ha scrittoA Milano ha aperto Princi una "focacceria" siciliana, altrimenti è il deserto...


Ma la Lega lo sa? :shock:

Tra l'altro, proprio a tal proposito, ci sono passato un paio di volte ma non m'ha fatto una gran bella impressione... m'è sembrata una cosa molto "catena di montaggio", niente di straordinErio.

Molte panetterie ormai hanno tanti prodotti e sono organizzate per offrire "cibo da strada".

Proprio di Luini si parlava da qualche altra parte. Sarà anche bottega storica, sarà italiano icciento pò cciento, ma ultimamente ti sparano un bombolone untissimo che non credo sia meglio di un kebab

da Strini il 13 nov 2009 12:31


Fante ha scritto Tra l'altro, proprio a tal proposito, ci sono passato un paio di volte ma non m'ha fatto una gran bella impressione... m'è sembrata una cosa molto "catena di montaggio", niente di straordinErio.


Non ho termini di paragone, ma è una succursale della "Focacceria San Francesco" di Palermo, che dovrebbe essere una garanzia. Il paneccameusa (o come diavolo si scrive) è... :P :P :P

Poi visto nome (Princi=Fighetta) e location (Centro=Fighetta), ci sta che sia un po' catena di montaggio... l'avessi aperta tu al Gratosoglio :roll:

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Fante il 13 nov 2009 12:35


Strini ha scrittoPoi visto nome (Princi=Fighetta) e location (Centro=Fighetta)


In effetti la clientela è molto trendy e io sono trendy come un monocolo :oops:

da Bob il 13 nov 2009 14:06


Strini ha scritto
Ma a questo proposito mi sorge un dubbio: perché diavolo in Italia, dove abbiamo decine di "cibi da strada" tradizionali, non esiste uno (ma dico 1) solo dannatissimo posto fuori dal luogo d'origine dove si possa trovarli?????

:?: :?: :?:
Scusa,ma non capisco.
IO mi trovo circondato di posti con "cibo da strada"....
Panini di vario tipo, pizze, focacce più o meno ripiene ( e ce ne sono un casino), verdure ripiene, arancini, panzerotti, pasticci al forno, tutta roba italianissima che ti mangi accartocciata in carta oleata.
Certo, a questi ci aggiungi i falafel e i kebab, che, almeno io,mangio relativamente spesso proprio perchè diversi dalla pizza e dal panzerotto che ogni tanto mi faccio anche non in strada.
SE poi ci aggiungi le varie focacce dolci, castagnacci e strudelini, il patrimonio tradizionale è vastissimo, e lo trovi ad ogni angolo di strada.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Strini il 13 nov 2009 14:48


Bob ha scritto Scusa,ma non capisco.
IO mi trovo circondato di posti con "cibo da strada"....
Panini di vario tipo, pizze, focacce più o meno ripiene ( e ce ne sono un casino), verdure ripiene, arancini, panzerotti, pasticci al forno, tutta roba italianissima che ti mangi accartocciata in carta oleata.


Per Carità, se parliamo di pizze e focacce nessuno ci può star dietro, ma al di là di quello c'é il vuoto...
Qualche arancino congelato, olive all'ascolana che preferisco non sapere da dove provengano, piadine in busta...
Se parlo di cibo da strada intendo un cibo "decente", e mi sembra che a Milano, tolte le pizzerie al trancio, ci sia poco o nulla.
Poi tu abiti in zona universitaria, quindi magari qualcosian di più c'é...

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Bob il 13 nov 2009 18:28


Forse bisogna intendersi su cosa significa "cibo da strada": per me è qualunque cosa tu ti possa mangiare mentre cammini. E le panetterie sono iperfornite di tutto quanto fa spettacolo: alcune sono delle vere e proprie gastronomie.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da fulvia il 13 nov 2009 19:57


[
Per Carità, se parliamo di pizze e focacce nessuno ci può star dietro, ma al di là di quello c'é il vuoto...
Qualche arancino congelato, olive all'ascolana che preferisco non sapere da dove provengano, piadine in busta...
Se parlo di cibo da strada intendo un cibo "decente", e mi sembra che a Milano, tolte le pizzerie al trancio, ci sia poco o nulla.
Poi tu abiti in zona universitaria, quindi magari qualcosian di più c'é...
[/quote]


......Per esempio, cosa mangeresti?? :)

Rosetta con la Mortadella di Pasquini?......sfilatino con prosciutto cotto tartufato del Prosciuttificio S. Marino?......ciabattina con Bacon cotto al forno e marmellata di cipolle rosse?......arabo con polpettine di verdura cotte al forno?......frustino al cioccolato e fichi con mascarpone e cioccolato Amedei?...... :wink: :wink:

.......Vieni....vieni da "...bella zia!"..... :roll: :roll:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da caneciccio il 14 nov 2009 00:26


:P ve le sognate le pizze al taglio di Roma :P

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da stefanbo il 14 nov 2009 14:09


Quoto Caneciccio, già citai nei cibi di strada romani principalmente la pizza al taglio.
E siamo gli UNICI (semo li mejo!!) a chiamarla pizza al "taglio" gli altri parlano di pizza al "trancio".
Abbiamo pizzerie al taglio che voi umani.... 8) :D :D

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