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nuovo editoriale

da gobbaccio il 07 gen 2010 17:41


<I>Per problemi tecnici non riesco a inserire il nuovo editoriale. Intanto lo anticipo agli utenti del forum. Si intitola "Campagna elettorale"</I>

Pensavamo che l’uscita del ministro Zaia sul prosecco (“è tutto buono, lo champagne no”. Non siamo affatto d’accordo, ci sono pessimi prosecchi di pianura che possono avvalersi della denominazione, pur essendo estranei alla doc di Conegliano e Valdobbiadene) fosse già al di sopra delle righe e destinata esclusivamente a raccogliere i voti nel suo personale serbatoio trevigiano, provincia di cui era stato presidente nel passato. Tra qualche settimana, casualmente, Zaia lascerà la poltrona di ministro per le Politiche Agricole apprestandosi a diventare il successore di Giancarlo Galan alla presidenza della Regione Veneto.

Ma non c’è limite al peggio.

La vicepresidente della Commissione Cultura (si fa per dire), Paola Frassinetti, ha infatti presentato una proposta di legge che intende vietare la macellazione dei cavalli. Sconcertanti le motivazioni che hanno spinto la Frassinetti, sostenuta dall’onnipresente sottosegretario Francesca Martini (quella dell’ordinanza sulla cucina molecolare firmata davanti alle telecamere di Striscia), a proporre lo spostamento degli equini da “animali da reddito” ad “animali d’affezione”, equiparandoli a cani e gatti. Si tratta, in definitiva, di ”spezzare quella terribile catena vecchiaia-macello” che contraddistingue i nostrani Ribot, arrivando gradualmente a una “carta degli Equidi” che dovrebbe puntare naturalmente alla cancellazione delle varie manifestazioni cui partecipano. È sottinteso il riferimento al Palio di Siena.

Il ministro Zaia avrebbe dichiarato alla rivista Cavallo Magazine di essere favorevole all'abolizione della macellazione equina. Perderà i voti dei padovani e dei veronesi, tradizionali consumatori di queste carni?

Siamo all’ennesima deriva di carattere animalista. La carne di cavallo fa parte della cultura gastronomica del nord Italia e già oggi viene importata prevalentemente dall’Europa dell’Est e dall’America Latina. Qual è lo scopo di vietarne la macellazione, finendo per sostenere le importazioni che certamente non cesseranno (solo Bruxelles infatti potrebbe intervenire in materia di commercio internazionale, non certo Roma)? Altra cosa: perché il cavallo dovrebbe diventare “animale d’affezione” e il maiale, il bovino, l’ovino no? Solo perché il primo ha acquisito un ruolo “sociale/competitivo” mentre il bovino per esempio, utilizzato da anni come fedele compagno di lavoro nei campi, è stato sostituito dalla tecnologia? Perché infine, si chiedono in Piemonte, dovremmo rinunciare a specialità come il tapulone novarese e il salame d'asino astigiano soltanto per assecondare la stupidità di politichetti a caccia di voti? Perché la cultura gastronomica deve essere umiliata in questa squallida maniera? Perché tanta stupidità?

Consigliamo a Frassinetti, Martini e Zaia una lettura: “Buono da mangiare”, di Marvin Harris. Spiega i motivi per cui nel corso della storia alcuni popoli si sono avvicinati a determinati cibi o le ragioni del tabù. Ragioni ben più profonde di una banale campagna elettorale.

da butter_fly il 07 gen 2010 18:12


come non essere d'accordo con questo punto di vista? per quanto possa amare gli animali, la macellazione del cavallo appartiene alla nostra cultura, e non mi pare una barbarie.
ma... inviare copia di questo editoriale al ministero? 8)


da tpt il 07 gen 2010 18:17


Zaia è amico fraterno del nostro direttore .... secondo me domani lo invita a casa sua a cena e prepara al ns. caro ministro una tartare di carne di cavallo, perorando la nostra causa davanti ad una bottiglia di Prosecco ma di quello buono. :roll:

da Ch il 07 gen 2010 20:19


Probabilmente ora verrò bombardata da tutti, ma rischierò lo stesso... Io sono favorevole a vietare la macellazione dei cavalli.
Personalmente non ho mai mangiato carne di equini e spero di non doverlo mai fare. Detto questo, non mi scandalizzo se al ristorante qualcuno ordina bistecca di puledro, ma ad essere sincera la cosa un po' mi infastidisce, anche se ovviamente lo tengo per me.
L'italia è rimasto uno dei pochissimi paesi a consumare ancora carne di cavallo. Sarà anche nella tradizione, ma questo non significa che debba per forza essere così per sempre.

Senza nulla togliere alla mucca o al maiale, da certi punti di vista il cavallo è già considerato un animale d'affezione, infatti può essere compreso nella polizza assicurativa della famiglia, così come cani e gatti. E non si tratta solo del suo ruolo "competitivo" in quanto la maggior parte dei proprietari di cavalli non ha nulla a che fare col mondo delle gare.

Detto questo, dubito che la proposta di legge passerà. Di certo mi dispiace, ma sopravviverò e la mia cavalla pure, gli altri saranno meno fortunati.

da caneciccio il 07 gen 2010 22:53


Il mio ragazzo ogni taaaaaaaaaaaaaaanto la mangia.

Io l'ho assaggiata giusto una volta e non ho intenzione di fare il bis. Mi spiace, ma vedere il vassoietto "carpaccio di puledro" mi fa solo che accapponare la pelle :?

Cave (ciccium)canem...
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Re: nuovo editoriale

da nebbiolo75 il 08 gen 2010 09:29


gobbaccio ha scritto...La vicepresidente della Commissione Cultura (si fa per dire), Paola Frassinetti, ha infatti presentato una proposta di legge che intende vietare la macellazione dei cavalli. Sconcertanti le motivazioni che hanno spinto la Frassinetti, sostenuta dall’onnipresente sottosegretario Francesca Martini (quella dell’ordinanza sulla cucina molecolare firmata davanti alle telecamere di Striscia), a proporre lo spostamento degli equini da “animali da reddito” ad “animali d’affezione”, equiparandoli a cani e gatti. Si tratta, in definitiva, di ”spezzare quella terribile catena vecchiaia-macello” che contraddistingue i nostrani Ribot, arrivando gradualmente a una “carta degli Equidi” che dovrebbe puntare naturalmente alla cancellazione delle varie manifestazioni cui partecipano. È sottinteso il riferimento al Palio di Siena.


Vogliamo anche parlare dei conigli? :-) Sai quanti ce l'hanno in casa come compagnia e non lo mangerebbero per nessuna ragione al mondo? Eppure nelle macellerie si trovano senza tanti perché. Aldilà della cultura culinaria o meno, io credo che se una cosa è commestibile debba essere messa in commercio, punto e basta. Se poi uno si affeziona a qualcosa sono cavoli suoi e non se la mangia, ma non può vietare me di mangiarla. Si torna alla libertà di scelta.

Il riferimento al Palio di Siena è come al solito qualunquista, come se togliendo il Palio si risolvessero i maltrattamenti agli animali. Proporrei al ministro e alla vicepresidente, se ne hanno il coraggio, di andare a chiudere gli ippodromi e mandare a casa tutto il personale che lavora lì e di fare un calcolo del giro di soldi che ne deriva (SNAI, monopoli di stato ecc...). Poi dopo si discute, altrimenti si parla di aria fritta pre elettorale. E non mi si venga a dire che negli ippodromi non si drogano i cavalli...

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da stefanbo il 08 gen 2010 11:20


Quoto Nebbiolo75.

La "morale" su cosa mangiare e cosa no varia molto da popolo a popolo: il coniglio non viene mangiato in Inghilterra, la Norvegia non si sognerebbe di mangiare i colombi (simbolo della pace) ecc.

Poi, ognuno di noi aborre o meno alcune crudeltà (io ad esempio abolirei i circhi con animali, per dirne una, tenendo solo quelli con presenza umana), ma concordo che tutto quello che è commestibile (e che fa parte della cultura gastronomica di un popolo, quindi no cani da noi ma sì in Cina, no insetti da noi ma sì in Indonesia, ecc) va commercializzato, poi dai vegetariani a coloro per i quali un cavallo o un coniglio fan più pena di una sogliola, la libera scelta di non consumare e non acquistare. :wink:

da tpt il 08 gen 2010 11:24


Io vieterei per legge solo ed unicamente il consumo di quelle carni provenienti da specie protette o in via di estinzione (balene? un esempio ... tordi? un altro esempio) lasciando al gusto, agli usi ed ai costumi di ognuno di noi la scelta di quali carni consumare.

Se pensiamo c'è chi mangia i cani ... Che facciamo? Lo vietiamo? In nome di cosa?

Eppoi a me la carne di cavallo onestamente piace.

da caneciccio il 08 gen 2010 16:42


stefanbo ha scrittoquindi no cani da noi ma sì in Cina,


:evil: io, che sono biecamente razzista e ormai in tempi di melassa etnicamente corretta va a finire che me ne vanto, considero questo un abominio, e quei popoli che lo usano dei popolacci che per me potrebbero pure sprofondare sotto terra all'istante :evil:

frega un corno del politicamente corretto :evil:

Cave (ciccium)canem...
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da gobbaccio il 08 gen 2010 16:49


caneciccio ha scritto
stefanbo ha scrittoquindi no cani da noi ma sì in Cina,


:evil: io, che sono biecamente razzista e ormai in tempi di melassa etnicamente corretta va a finire che me ne vanto, considero questo un abominio, e quei popoli che lo usano dei popolacci che per me potrebbero pure sprofondare sotto terra all'istante :evil:

frega un corno del politicamente corretto :evil:


Non si tratta del politicamente corretto. Qui, scusami se mi permetto, si tratta di intelligenza. La stessa che manca a un islamico quando si scandalizza per quell'abominio del prosciutto crudo di Parma.

da caneciccio il 08 gen 2010 17:05


Mancando totalmente di intelligenza, la mia massima aspirazione (con raccapriccio di chi mi vive accanto) sarebbe diventare semi-vegetariana; in mancanza di tanto coraggio, mi accontento di non mangiare grosse classi di animali che per intelligenza sentimenti etc sono quasi umani.

Cave (ciccium)canem...
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da gobbaccio il 08 gen 2010 17:19


Allora non mangiarti il maiale, conosco uomini piuttosto simili a loro 8)

da gobbaccio il 08 gen 2010 17:20


Allora non mangiarti il maiale, conosco uomini piuttosto simili a loro 8)


non possiamo che confermare.
la redazione

da caneciccio il 08 gen 2010 17:23


In alternativa potrei mangiare anche quelli, in fondo sono commestibili e in alcune culture, appunto, commestiti 8)

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da gobbaccio il 08 gen 2010 17:49


Ok, buon appetito. Tornando al cuore della discussione, pur rispettando il punto di vista di Seahorse non sono d'accordo con il suo punto di vista e mi sembra peraltro fuorviante l'aspetto dell'assicurazione poichè legato più a elementi economico/patrimoniali che affettivi. E di questo resterò convinto almeno fino a quando non vedrò un cavallo seduto nel salotto di casa. Ma il punto è un altro. Qui stiamo facendo la solita distinzione tra animali "simpatici" e "antipatici" e tutto ciò, come anticipava in qualche modo Nebbiolo, potrebbe allargare il raggio a conigli, capretti (oggetto di puntuali battaglie animaliste prima di Pasqua, poi non se ne frega più nessuno), volatili di vario tipo etc etc. Attendo con ansia l'intervento di George Clooney a difesa del suo maiale. A prescindere che a me personalmente di diventare vegetariano - anzi di tornare a diventare vegetariano, perchè ho un passato in tale ambito - non me ne frega niente, se c'è una cosa che non posso accettare è di mettere in discussione la tradizione gastronomica italiana partendo da concetti di "simpatia" o ancor peggio, come nel caso che stiamo affrontando, per assecondare la campagna elettorale di qualche stupido esponente politico. Politica che peraltro riesce sempre a stupirci: un tempo queste minchiate partivano esclusivamente dai Verdi, ora anche la destra ce le riserva. Non è una proposta seria, si tratta di una boutade ad minchiam giusto per assicurarsi qualche simpatia da chi pensa "poveri cavalli, che mostri sono quelli che se li magnano", senza pensare che giudizi simili arrivano da altri popoli verso cibi perfettamente commestibili se non addirittura rassicuranti. Ve lo immaginate un hindu che se magna il filetto al sangue? Insomma, prima di parlare riflettere e prima di riflettere documentarsi, come suggerivo ai nostri politicanti indicando loro il prezioso libro di Harris.

@caneciccio. Spero che tu non sia in procinto di diventare come tante mie amiche, le "vegetariane" che però il pesce lo mangiano, dando prova di splendida coerenza...

da stefanbo il 08 gen 2010 17:51


Io, Caneciccio, ma io, non altri, non mangerei mai cane, insetti, cavallo e non mangio, per altri motivi legati al gusto interiora.

Ma io, e sottolineo io, non so su quale base dovrei proibire, per legge (perchè il topic di questo tratta) il consumo di una carne che, anche se in minoranza, fa parte della cultura gastronomica italiana ("il cavallo fa buon sangue" e quant'altro).

Non si tratta di essere politicamente corretti, ti assicuro che per un Norvegese la colomba è disdicevole quanto il cane per te o per me (cioè un obbrobrio), dico solo che secondo la latitudine e la religione il tabù gastronomico varia di 360 gradi.

da Fante il 08 gen 2010 18:17


Credo si sbagliato fare una questione morale sul tipo di animale destinato al consumo. Io mi auguro solo che in qualunque caso gli allevamenti siano "umani" poi l'opportunità di consumare un animale o meno è un tabù che ritengo solo religioso.

Non consumo cani perchè sono tutti gnuffosi e paciarotti, ma se un popolo li contemplasse nella dieta, non vedo a che titolo impedirglielo.

Altrimenti non lamentiamoci se qualcuno volesse poi impedirci di mangiare maiale.

Le iniziative "politiche" recenti sulla gastronomia stanno sfiorando il ridicolo

da butter_fly il 08 gen 2010 18:53


anch'io la penso come stefan, gobb e fant, e per quanto ami gli animali non me la sento di esprimere giudizi di civiltà o meno su popoli che mangiano animali per noi immangiabili. i cinesi hanno seri problemi di rispetto dei diritti umani: la loro alimentazione è davvero l'ultimo loro "difetto". quindi liberissimo ognuno di mangiare o rifiutare qualsivoglia cibo, purché non sia una ridicola imposizione di legge dovuta peraltro a motivi elettorali.
in tutto ciò comunque a me il cavallo non piace granché :P


da giugium il 08 gen 2010 19:44


io adoro il salamino di cavallo

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