Bell'articolo, ispirato, quasi una madeleine proustiana...
Anche Piero Citati,
http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... uando.html
ne parlava, dei ricordi e di quando le cose ancora avevano un sapore.
Per me, "inaugurando" la domanda che fa Stefania, essendo più giovane di Citati, ma sicuramente più "vissuto" di Stefania, il ricordo di sapore, nel bene e nel male comprende:
- la pizza bianca ripiena di mortadella (vista la giovane età la mortadella mi sembrava MOLTO più saporita di ora...)
- la piazza bianca ripiena di fichi (dolcissimi al ricordo) e prosciutto crudo (salatissimo al ricordo)
- l'Ovomaltina e Orzobimbo, entrambi pessimi ricordi
- Il Cioccorì (com'era buono....sembrava almeno!)
- Le bicolori (improbabili intrugli in carta stagnola al sapore di cioccolato e crema)
- Il cremino, il ghiacciolo ed il gelato, tutti con pochissimi gusti disponibili in quelle estati dell'inizio anni'60.
- Le buonissime (sempre al ricordo...) "banane": cioccolatini ricurvi con pessima copertura piena di palmito e ripieno al vago sapor di banana (finta), altrettanto pieno di palmito.
E qui mi fermo, perchè Marcel Proust costruisce quasi un'opera intera basandosi sul ricordo della madeleine inzuppata nel tè o nell'infuso di tiglio, io non ho certo nè il suo talento nè la sua costanza!