Certo è che a ben pensarci le persone che visitano un luogo pubblico, in un paese che non è il loro, dovrebbero fare attenzione a quelli che sono gli usi, i costumi ed il credo del posto dove si trovano.
E questo a prescindere da quale sia questo paese.
Inoltre il problema viene ancor piu' a crearsi in quei luoghi dove persone provenienti da culture differenti sono ufficialmente "integrate" quindi con tanto di permesso di soggiorno ad esempio.
Se solo simili cartelli non si rendessero necessari ... se potesse bastare l'intelligenza, sarebbe un bel viviere.
Ma putroppo a quanto pare si ha ancora la necessità di spiegare che il fatto in un luogo che non sia quello di appartenenza ci sia una presenza massiccia di persone provenienti da altre culture non autorizza che queste ultime facciano di quel posto una enclave del loro paese d'origine eludendo non solo la legge ma anche dimenticando il buongusto verso il prossimo.
Non si puo' chiamare integrazione infatti questa, e neppure si puo' dire che sia rispettosa del paese ospitante.
Penso allo scempio della zona Sarpi ad opera dei cinesi a Milano e a quante persone (provenienti da all over the world) si dimenticano che quanto a casa propria puo' essere consentito puo' invece disturbare in un paese estero.
Questo è il tipico esempio di mancanza di rispetto:
http://www.ilmangione.it/magazine/artic ... icolo=3823
Farei lo stesso con chi si mette in topless a Sharm e con chi si presenta con il burqua in Italia.