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Due sedie, tre coperti

da nebbiolo75 il 16 apr 2010 08:58


<I>Da ilmangione Magazine</I><br><b><font size=2>Due sedie, tre coperti</b></font><br><i>La difficile esperienza di un disabile al ristorante</i><br><br>Per leggere tutto, clicca <a href='http://ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=3934' target=_blank>qui</a>

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da nebbiolo75 il 16 apr 2010 08:58


Sai direttore, più che un problema se pubblicarla o no, cosa che sinceramente non mi sarei posto e l'avrei senza dubbio pubblicata in quanto non offensiva, c'è da fare una piccola osservazione importante.

Sulla scheda del locale in questione c'è scritto 'accesso disabili: si'. Chiederei a tutti i recensori, di stare più attenti quando si segnala un nuovo locale perché una persona che legge e trova questa informazione, magari parte tranquillo e poi la delusione è doppia come in questo caso.

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da gobbaccio il 16 apr 2010 09:37


Sono d'accordo, e mi piacerebbe se Nonnocico diventasse una sorta di nostro "inviato speciale" in materia.
Il problema della pubblicazione invece ce lo dobbiamo porre sempre, sia perchè pubblicando le recensioni ci prendiamo (meglio, mi prendo) una parte della responsabilità, e se il racconto non fosse vero sarebbe una chiara diffamazione del locale, sia perchè in questo caso c'era il rischio di trasformare in "particolare" un poroblema "generale".
Se ci leggesse, come spero, il ristoratore, ci tengo a precisare questo aspetto. L'intervento mancato di abbattimento delle barriere non è un problema solo suo. Mezza Italia continua a ostacolare la vita dei disabili. Il percorso è ancora lungo.

da tpt il 16 apr 2010 09:54


Il sito del ristorante non dice assolutamente nulla a riguardo.

http://www.ristorantedaesterina.com/index.html

Parla solo di "cura dei particolari".

Peccato non abbiano neppure un indirizzo mail al quale rivolgersi per chiarimenti prima della prenotazione.

Ma che lo fanno a fare un sito cosi', io mi dico?

da grasderost il 16 apr 2010 10:59


Peccato non abbiano neppure un indirizzo mail al quale rivolgersi per chiarimenti prima della prenotazione.


Beh all'atto della prenotazione telefonica si può chiedere qualsiasi cosa.

Il mio ex capo mi diceva sempre: "Gli scrivi..... e gli telefoni !!!"
Giusto per pararsi bene il cosidetto 8)

Bello l'articolo, Direttore: nelle righe è chiarissimo l'intento di lanciare il messaggio a tutta la ristorazione e non solo al locale citato da NonnoCico che ha scritto una rece pulita e con termini onesti ed educati.

da tpt il 16 apr 2010 11:01


Lo so bene Grassodiarrosto. Hai ragione, si puo' telefonare.

Ma sarebbe bene che i locali, almeno nel loro sito (sempre ne abbiano uno) elencassero il tipo di servizi offerti.

Un sito cosi' striminzito invece, a mio avviso, non serve proprio a nulla.

Mia opinione, eh?

da bunny46 il 16 apr 2010 11:27


tpt ha scrittoUn sito cosi' striminzito invece, a mio avviso, non serve proprio a nulla.

Mia opinione, eh?

Se guardi in basso, ultima riga del sito, c'è scritto "powered by Pagine Gialle".
Fare un sito con loro vuole dire riempire un maschera predefinita, con molte limitazioni, tra cui niente riferimenti ad e-mail a differenza dei normali programmi per fare siti, ad esempio Website5

da tpt il 16 apr 2010 11:31


Coniglietto, non mi riferivo solo a quello. E' proprio un sito striminzito.

E' chiaro che si inizia con un "entry level" ma talvolta se il risultato deve essere quello che da Esterina ci propone ecco, meglio proprio evitare, a mio avviso. :roll:

Guarda ad esempio la descrizione del menu'! :shock: :shock:

da bunny46 il 16 apr 2010 11:42


tpt ha scrittoConiglietto, non mi riferivo solo a quello. E' proprio un sito striminzito.

E' chiaro che si inizia con un "entry level" ma talvolta se il risultato deve essere quello che da Esterina ci propone ecco, meglio proprio evitare, a mio avviso. :roll:

Guarda ad esempio la descrizione del menu'! :shock: :shock:


È proprio quello che intendevo: la maschera ti permette di inserire una foto e via, in molti siti clicchi su "menù" e si apre un'altra pagina, probabilmente con la loro maschera non si può fare

da tpt il 16 apr 2010 11:46


Questo lo avevo compreso. Ma a che serve un sito del genere? Meglio non averlo, no? :oops:

da bunny46 il 16 apr 2010 12:05


tpt ha scrittoQuesto lo avevo compreso. Ma a che serve un sito del genere? Meglio non averlo, no? :oops:

Hai mai avuto contatti con quelli di Pagine Gialle? sono oltremodo insistenti e promettono mari e monti, favoleggiando anche sulla "meravigliosa" qualità dei siti fatti tramite loro.

da Strini il 16 apr 2010 12:43


Solo un paio di considerazioni, che mi sento di fare in quanto di ristoranti per questo sito ne ho validati parecchi:

1. La possbilità di accesso ai disabili non viene praticamente MAI messa in evidenza nei siti o quant'altro. Da ciò deduco che la categoria non venga in genere presa in considerazione come serbatoio di clientela.
Per fare un esempio opposto, l'attenzione agli intolleranti a determinati cibi è super pubblicizzata.

2. La completa fruibilità di un locale da parte di un portatore di handicap è difficilmente valutabile da una persona che non convive con queste limitazioni, e spesso si limita alle cose più evidenti, come i gradini all'ingresso.
La completa garanzia può essere data quindi solo dal ristoratore stesso.

Un saluto
Stefano

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da tpt il 16 apr 2010 12:49


Strini, meriti i luStrini per questa tua affermazione.

Niente di piu' vero.

Come se i diversamente abili non si alimentassero, come se non potessero amare il buon cibo! :oops:

da Parakarro il 16 apr 2010 13:09


tpt ha scrittoCome se i diversamente abili non si alimentassero, come se non potessero amare il buon cibo! :oops:


invece di fare gli ipocritoni proviamo a pensar bene al mero riscontro economico che può portare predisporre un locale ad ospitare gli andicappati:

creare rampe o installare un elevatore ed adattare un bagno può costare dai 10 ai 30 mila euro... senza contare le spese alle quali è possibile andare incontro se bisogna allargare accessi, creare da zero un bagno, eliminare scalini ecc...ecc...

se adesso calcoliamo quanti andicappati ci sono e quanti di questi escono a cena.... o vanno al bar... possiamo dire che l'investimento è in passivo e, probabilemnte, non può essere ammortizzato nemmeno in vent'anni...

detto questo ci terrei a sottolineare il fatto che le leggi ci sono e vanno rispettate... però capisco chi, rispettando comunque le leggi, non predispone il proprio locale ad ospitare clienti andicappati...

ps
creare un menu' per celiaci costa piu' o meno nulla ed interessa una buona fetta di mercato...il confronto non è possibile ....

da gobbaccio il 16 apr 2010 13:11


Sui conti ci terrei a sentire anche l'opinione di qualche ristoratore... Fulvietta, mi aiuti tu? :D

da tpt il 16 apr 2010 13:31


Parakarro, nell'articolo di Guolo è ben evidenziato che per i ristoranti di vecchia data non esiste nessun obbligo di adeguarsi alle necessità dei portatori di handicap.

Quello che viene altresi evidenziato (a ragione a mio avviso) è che chi invece vuoi perchè la licenza è recente, vuoi perchè ha provveduto in tempi recenti ad una ristrutturazione del proprio locale, non promuove mai, non sottolinea mai l'accesso facilitato per chi è ad esempio in carrozzina.

Inoltre, sempre secondo mia personalissima opinione, è errato guardare al ritorno economico del ristoratore considerando il solo numero dei portatori di handicap come clienti che non fruiscono altrimenti di un determinato locale.

Quante famiglie intere, ad esempio, rinunciano a pranzare in un ristorante privo dell'abbattimento di barriere architettoniche perchè nel nucleo stesso c'è un diversamente abile?

Quante compagnie di ragazzi che hanno al loro interno uno o piu' ragazzi non deambulanti devono necessariamente rinunciare a cenare in un locale a favore di un altro?

L'esempio piu' lampante potrei portartelo segnalandoti che nei cataloghi dei tour operator vengono segnalate quelle che sono le strutture adatte ad ospitare i portatori di handicapp, specificando se è necessario o meno abbiano un accompagnatore.

Un resort molto famoso ha 4 camere adibite a questo tipo di clientela: da prenotarsi con mesi e mesi di anticipo.

Questo a significare che la richiesta c'è, eccome se c'è!

da Parakarro il 16 apr 2010 14:18


tpt ha scrittoQuante famiglie intere, ad esempio, rinunciano a pranzare in un ristorante privo dell'abbattimento di barriere architettoniche perchè nel nucleo stesso c'è un diversamente abile?

Quante compagnie di ragazzi che hanno al loro interno uno o piu' ragazzi non deambulanti devono necessariamente rinunciare a cenare in un locale a favore di un altro?


fino a prova contraria POCHISSIME... visto che quando vado in ristoranti ATTREZZATI non ci vedo mai andicappati (o pochissimissimi)

tpt ha scrittoL'esempio piu' lampante potrei portartelo segnalandoti che nei cataloghi dei tour operator vengono segnalate quelle che sono le strutture adatte ad ospitare i portatori di handicapp, specificando se è necessario o meno abbiano un accompagnatore.

Un resort molto famoso ha 4 camere adibite a questo tipo di clientela: da prenotarsi con mesi e mesi di anticipo.

Questo a significare che la richiesta c'è, eccome se c'è!


che bacino d'utenza ha un ristorante? ed un resort?! non ci hai pensato?!

un luogo turistico ha POTENZIALMENTE 6miliardi di clienti...piu' realisticamente si può parlare di 100\200 MILIONI... di questi mettiamo che ci sia una percentuale di andicappati vicina all' 1% (mi tengo alto)... si parla di 1\2milioni di potenziali clienti andicappati....

un ristorante?! diciamo tutta la sua provincia?! ci mettiamo anche un paio di provincie vicine?! capisci che dal punto di vista economico l'andicappato non è un buon investimento..

ovvio che se apri un locale nuovo nel calderone ci vanno anche quelle spese...

da primus il 16 apr 2010 14:19


gobbaccio ha scrittoSui conti ci terrei a sentire anche l'opinione di qualche ristoratore... Fulvietta, mi aiuti tu? :D


ha ragione parakarro.

Io sono attrezzato è di disabili in media ne vedo 2 all'anno.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da capohog il 16 apr 2010 14:38


Citando primus, non è che sia una sorte di cane che si morde la coda? Ovvero ci sono così pochi locali attrezzati che che nonnocico ed i suoi amici sono così disincentivati ad uscire che anche quelli attrezzati vengo frequentati poco? :roll:
Mi piacerebbe sentire nonnocico a proposito!

Nonnocico se ci sei batti un colpo!!!! :shock: :wink: :lol: :lol: :lol:

96 cubic inch of good vibs

da primus il 16 apr 2010 14:41


tpt ha scritto
Inoltre, sempre secondo mia personalissima opinione, è errato guardare al ritorno economico del ristoratore considerando il solo numero dei portatori di handicap come clienti che non fruiscono altrimenti di un determinato locale.



anche perchè non esiste.
Se devo invesitire 20 mila euro, mi conviene molto di più una sala fumatori che strutture per disabili.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

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