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Un'economia 'vera'

da capohog il 11 giu 2010 11:00


<I>Da ilmangione Magazine</I><br><b><font size=2>Un'economia 'vera'</b></font><br><i>Perchè l'Italia sta meglio degli altri Paesi (e come può migliorare ulteriormente)</i><br><br>Per leggere tutto, clicca <a href='http://ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=4022' target=_blank>qui</a>

96 cubic inch of good vibs

da capohog il 11 giu 2010 11:00


Bravo Gobbaccio!

Prima dei P.I.G.S. (o P.I.I.G.S.) subito dopo la crisi sub prime un altro acronimo era in voga. F.I.G.s France, Italy, Germany per indicare quei paesi europei che – a differnza di USA ed UK – avevano economie che crescevano prevalentemente di più grazie a produzione ed esportazione che dai consumi derivanti dall’indebitamento da credito al consumo, economie che avrebbero avuto maggiori chance di ripresa.
Inoltre - a parte il modello di crescita economica dei diversi stati – non scordiamoci un fattore fondamentale: democrazia e crescita economica si sviluppano di conserva. Paesi come Spagna, Portogallo Grecia per tacere dei Paesi dell’ex Patto di Varsavia sono giunti ad un sistema democratico in ritardo rispetto a noi (sembra storia passata ma non scordiamoci del franchismo e del regime dei colonnelli!), hanno sviluppato in ritardo un economia di libero mercato che ha tentato di tenere il passo con quelle europee incorrendo però negli errori e storture nelle quali altre erano già passate. La Spagna il problema dei “palazzinari” l’ha avuto mooolto dopo di noi. ;-) per quanto riguarda il commento dell’amico di Andrea su cosa c’era in Irlanda oltre a patate e Guinness – a parte le ostriche- lo stesso volendo lo si può dire della Grecia. Il 40% del PIL ellenico – più o meno – è basato sui noli navali , noli che naturalmente in periodi di crisi economica calano drammaticamente a causa della contrazione della produzione e dei trasporti di merci.
Comunque andrà a finire bisogna mettere mano pesantemente alle regole ed ai controlli sui mercati ma soprattutto entrare nell’ottica che i modelli di crescita e sviluppo fino ad ora adottati vanno profondamente ripensati e rielaborati.
Per tacere di un rafforzamento del comportamento etico…

96 cubic inch of good vibs

da maxbor il 10 set 2010 22:57


Arrivo tardi ma con maggiori elementi di riflessione.

La crisi economica c'è stata e non si è ancora esaurita ma, come scrissi in un post qualche mese fa, in Italia come altrove ha interessato una minoranza di persone.
C'è il medico che attendeva un concorso che non c'è più che si deve rimettere in gioco, c'è l'insegnante che ha visto classi scolastiche sparire per il calo demografico che ritorna nelle liste di attesa, ci sono tanti giovani colpiti dalle conseguenze della legge Biagi che si stanno abituando ad una vita da precari e ci sono operai di aziende che sono fallite per mancanza di commesse che devono sgomitare per riguadagnarsi un tozzo di pane.
La stragrande maggioranza invece, quella formata da consolidati professionisti, da commercianti, da immobiliaristi, da lavoratori dipendenti dal posto sicuro e da pensionati, non si è accorta di nulla ed ha mantenuto il solito tenore di vita.
E' stato così per gli italiani e credo anche per gli stranieri, quanto meno per gli europei. Ma il nostro paese ha bellezze ineguagliabili e una gastronomia che tutto il mondo ci invidia, ecco perchè il turismo può darci quella mano che altrove non possono avere. Mi è così capitato di trovare autostrade e alberghi strapieni. Ho visto turisti inglesi scendere da un taxi per andare a mangiare un trancio di pizza da Pizzarium, turisti giapponesi all'Osteria Bottega, orde di russi in giro per tutta la riviera romagnola e in aggiunta, quest'anno, un boom di olandesi per ogni dove.
Prezzi, quelli italici, che dopo una puntata parigina devo ritenere senz'altro competitivi. E' già qualche anno che gli hotel in cui ritorno mantengono i prezzi stabili, ugualmente dicasi per i ristoranti. Non posso dire la stessa cosa della Francia. Andare in giro per il bel paese diventa così più leggero ed anche i tedeschi stanno nuovamente ripopolando i nostri lidi e le nostre montagne
Sono convinto che l'economia ripartirà. L'edonismo che è sempre pronto a stimolare i nostri consumi ed il nostro girovagare non ha mollato la presa. Ho visto in giro tanta voglia di godersi la vita. A Tessera, in un aeroporto traboccante di gente, un paio di settimane or sono, ho guadagnato a fatica uno degli ultimi posti disponibili al parking auto; una cosa mai vista.
Dopo la ripresa, diciamo tra due o tre anni, potrebbe però scoppiare un'altra crisi. Ipotizzo una bolla immobiliare. La sfiducia nelle borse ha creato una corsa frenetica all'acquisto di case che una volta esaurita la domanda, poichè sarà poi difficile trovare qualcuno a cui affittarle, porterà al rallentamento dell'edilizia ed al crollo dei prezzi.
L'economia è forse destinata ad una continua altalena. Niente di male se impararemo ad adattarci e conviverci.

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