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Presidi a La Spezia

da rossignolroc il 02 dic 2011 18:00


L'istituzione dei presidi in se non è una grossa innovazione , in tutte le regioni si è cercato da tempo di salvaguardare quella che era la realta'contadina, culinaria o di tradizione delle singole zone.
E' molto interessante quello che sta facendo un gruppo di "matti" nella provincia di La Spezia nel cercare di diffondere, tramite iniziative simpatiche e divertenti , le tradizioni di una zona veramente poco incline alla cultura della cucina.
Gli incontri come quello di domenica mattina , semplicemente per assaggiare alcune preparazioni con funghi , vuol essere un connubio tra dialogo, assaggi e cultura di una cucina molto semplice e povera, molto ben lontana dalle cucine blasonate dell’emilia e della toscana , solo per paragonarle alle regione immediatamente limitrofe.
Il fungo porcino è stato prima splendidamente illustrato dalla dialettica della “preside” Gabriella nelle sue forme biologiche e poi illustrato dalla esperta micologa nelle sue quattro qualita’.
Edulis – Aereus Aestivalis - Pinophilus .
Illustrando, dove e come si presentano all’occhio del cercatore e poi ancora per ognuno di essi le caratteristiche di sapore e di preparazione culinaria per esaltare al massimo le loro particolarita’.
Siamo poi passati all’assaggio di alcune preparazioni, su tipi di pane sempre caratteristici della Val di Vara.
Un intingolo di porcino con gamberetti servito su un pane contadino preparato con il 30% di farina di catagna, molto pastoso e con un giusto retrogusto dolciastro.
Oppure altre fette di pane non raffinato , contadino , sempre con intingoli di porcini , ricavati logicamente da funghi essiccati.
Interessante il vino rosso che hanno fornito da accompagnamento un Peju IGT Golfo dei Poeti cantina Calcinara di Antonella Manfredi che all’inizio ci ha assistito con le sue lezioni di micologia.
Il vino viene prodotto con albarola . pollera e ciliegiolo , quello da noi assaggiato era del 2010, un po’ troppo presto per poterlo ben definire.
Non si era ancora affinato come forse si dovrebbe, sei sette mesi in acciaio e poi forse dovrebbe essere passato in barrique per un tempo molto piu’ lungo,tanto da permettergli di esprimere al meglio il corpo e tirare anche fuori il tannino , sempre che si riesca in futuro a rendere piu’ nobile un prodotto che nasce dalle colline dell’alta val di Vara.
Complimenti comunque alla condotta che cerca di presentare al pubblico i prodotti di una terra che è sempre stata avara di pubblicita’ verso i suoi prodotti alcuni dei quali destinati a scomparire se non particolarmente supportati dad iniziative promozionali anche sul campo.
Un particolare interessante è la nascita del IGT Golfo dei Poeti , che copre una area vasta che corre dalle pendici dell’appenninico monte Gottero e seguendo il fiume Vara arriva sino al comune di La Spezia , dove si sta tentando di riportare in auge vini che una volta venivano semplicemente venduti nelle mescite.
Trovo particolarmente interessante una produzione denominata Er Mesueto , sopra ad Arcola, dove oltre agli altri tre vitigni sopracitati si è aggiunto del canaiolo, che da a questo prodotto un po’ di corpo, sono i primi tentativi di portare a galla un vino rosso che prodotto sotto gli influssi del vento di mare dovrebbe svilupparsi nel tempo e raggiungere , forse, la celebrita’ del Vermentino prodotto in queste zone che sta diventando una cosa molto interessante ripagando i vigniaioli di queste zone di tanti sacrifici e di tanti investimenti.

Rossignol Roc

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