Laboratorio di sviluppo dei temi trattati nelle news e negli articoli pubblicati nel magazine de ilmangione.it. Ogni utente può proporre spunti di discussione correlati agli argomenti stessi.
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nuovo editoriale

da gobbaccio il 28 feb 2006 12:28


E' stato inserito un nuovo editoriale.

Vi chiedo di leggerlo con attenzione perchè spiega cose importanti che riguardano il futuro della parte notizie di questi sito.

Buona lettura

da Ospite il 28 feb 2006 12:45


interessante...aspetto/iamo fiducioso/i l'attuazione di quanto descritto :D

buon lavoro

da Greedy il 28 feb 2006 13:08


“perché tornare indietro, quando sono già avanti?”

Non tutti sono avanti, e non guardando indietro li si esclude.

Questo non vuol dire tornare indietro, ma ogni tanto è meglio dare una controllatina agli specchietti per vedere chi ci segue ....

Dg

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da ilForchetta il 28 feb 2006 13:22


greedy ha mangiato la settimana enigmistica, per colazione... :wink:

da Macs il 28 feb 2006 18:35


Greedy ha scrittoQuesto non vuol dire tornare indietro, ma ogni tanto è meglio dare una controllatina agli specchietti per vedere chi ci segue ....


Sono quelli che seguono che devono preoccuparsi di raggiungermi...

Fosse per me mi preoccuperei solo di spingere sull'acceleratore; gli specchietti andrebbero tolti, rovinano l'aerodinamica...

Se gh'è un patrono dei faciademerda, ghe dumandi cosa g'ho de fà...
DVDS - El paradis del Scurpion.

da Rinaldo il 01 mar 2006 20:25


Greedy ha scritto“perché tornare indietro, quando sono già avanti?”

Non tutti sono avanti, e non guardando indietro li si esclude.

Questo non vuol dire tornare indietro, ma ogni tanto è meglio dare una controllatina agli specchietti per vedere chi ci segue ....

Dg


Ricordandoci poi anche da dove siamo venuti......

Quello che ieri sera era a casa a scrivere "cacchiate" a Ottobre di 2 anni fa ha fatto in modo che, usando un termine berlusconiano,non ve la suonaste e ve la cantaste da soli. :D :D

Rinaldo

http://www.ilmangione.it/forum/viewtopic.php?t=59

da pillutta il 01 mar 2006 21:12


Rinaldo ha scrittohttp://www.ilmangione.it/forum/viewtopic.php?t=59


Ah, ecco l'inizio dell'ammore :P

Woody Allen : Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia, ma la pallottola mi salvò la vita.

da gobbaccio il 01 mar 2006 21:46


Ma che c'entra? Qui presentiamo un progetto editoriale nuovo, avessi visto una critica, un commento, un incoraggiamento, un suggerimento. La frase sull'essere "avanti" riguarda lo strumento, che è una grande opportunità per evitare di essere sottoposti al giogo pubblicitario.

Ho come l'impressione che anche questo topic finirà in vacca. Pazienza :roll:

da primus il 02 mar 2006 10:18


gobbaccio ha scrittoMa che c'entra? Qui presentiamo un progetto editoriale nuovo, avessi visto una critica, un commento, un incoraggiamento, un suggerimento. La frase sull'essere "avanti" riguarda lo strumento, che è una grande opportunità per evitare di essere sottoposti al giogo pubblicitario.

Ho come l'impressione che anche questo topic finirà in vacca. Pazienza :roll:




Come quasi tutti i topic che non nascono già in vacca :wink:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

Re: nuovo editoriale

da ohara il 02 mar 2006 19:27


gobbaccio ha scrittoE' stato inserito un nuovo editoriale.

Vi chiedo di leggerlo con attenzione perchè spiega cose importanti che riguardano il futuro della parte notizie di questi sito.

Buona lettura


Caro Andrea,

anche se con ritardo :oops: da associata ho finalmente letto il tuo nuovo editoriale, e mi permetto quindi di scrivere qui alcuni pensieri che in parte ho già condiviso con te a voce.

Quando penso a questo sito, di certo, come mi sembra tu voglia far notare, penso ad un enorme data base e ad una altrettanto enorme base utenti, silenziosi e non, questo poco importa, che legge e forse anche recensisce. Ma penso anche che questa base utenti, ivi inclusi i ristoratori, costituisca soprattutto un gruppo consistente di consumatori curiosi.

Se questo è vero, e se è vero come un pò pessimisticamente penso che il nostro status di consumatori sia l'unica forma rimastaci di partecipazione, di "cittadinanza", ebbene, io mi aspetto da questo sito una linea di indirizzo verso un consumo sempre più critico e sempre più intelligente con riferimento al mondo dell'enogastronomia nella sua accezione più ampia.

Come? Bè, con riferimento all'ambito editoriale di cui si sta parlando, io mi aspetterei, per esempio, un approfondimento di temi quali la distruzione di sapori (e di saperi) attraverso la finta esaltazione della "tipicità" da parte dell'industria alimentare, ovvero il dibattito sulla tracciabilità dei prodotti e dei prezzi. In altre aree, ancora, si potrebbero organizzare forme di collaborazione / approfondimento tra ristoratori/produttori/consumatori, o la creazione di gruppi di acquisto, eccetera eccetera.

Insomma, i temi legati al consumo per me sono quelli di maggiore portata e con una potenzialità di rottura veramente ampia vista la base che, chapeau tre volte, siete stati in grado di raccogliere. Sfruttatela, che diamine!

Magari sono argomenti che interessano solo a me, magari la ripartizione per aree editoriali ha questo fine, non so. So però che una generica sbandierata libertà di espressione (ma che vuole dire? che saltiamo dalla intervista al ristoratore di nicchia ai consigli di eno/gastroturismo) non scatena la mia curiosità ma mi fa temere un generico tutto - nulla che accresce la cacofonia di fondo. Insomma, la verà libertà secondo me sta nel fare scelte editoriali precise, avere il coraggio di individuare una chiara e netta linea editoriale, e poi perseguirla, anche a costo di rimanere con qualche decina di lettori in meno.

Altrimenti tanto vale rimanere un semplice ma dignitosissimo sito di recensori e recensioni, con il suo indubbio valore, e smettere ambizioni (o velleità) editoriali.

O no? Spero che si apra un bel dibattito :D

Ciao ciao

Re: nuovo editoriale

da fulvia il 02 mar 2006 19:31


ohara ha scritto
gobbaccio ha scrittoE' stato inserito un nuovo editoriale.

Vi chiedo di leggerlo con attenzione perchè spiega cose importanti che riguardano il futuro della parte notizie di questi sito.

Buona lettura


Caro Andrea,

anche se con ritardo :oops: da associata ho finalmente letto il tuo nuovo editoriale, e mi permetto quindi di scrivere qui alcuni pensieri che in parte ho già condiviso con te a voce.

Quando penso a questo sito, di certo, come mi sembra tu voglia far notare, penso ad un enorme data base e ad una altrettanto enorme base utenti, silenziosi e non, questo poco importa, che legge e forse anche recensisce. Ma penso anche che questa base utenti, ivi inclusi i ristoratori, costituisca soprattutto un gruppo consistente di consumatori curiosi.

Se questo è vero, e se è vero come un pò pessimisticamente penso che il nostro status di consumatori sia l'unica forma rimastaci di partecipazione, di "cittadinanza", ebbene, io mi aspetto da questo sito una linea di indirizzo verso un consumo sempre più critico e sempre più intelligente con riferimento al mondo dell'enogastronomia nella sua accezione più ampia.

Come? Bè, con riferimento all'ambito editoriale di cui si sta parlando, io mi aspetterei, per esempio, un approfondimento di temi quali la distruzione di sapori (e di saperi) attraverso la finta esaltazione della "tipicità" da parte dell'industria alimentare, ovvero il dibattito sulla tracciabilità dei prodotti e dei prezzi. In altre aree, ancora, si potrebbero organizzare forme di collaborazione / approfondimento tra ristoratori/produttori/consumatori, o la creazione di gruppi di acquisto, eccetera eccetera.

Insomma, i temi legati al consumo per me sono quelli di maggiore portata e con una potenzialità di rottura veramente ampia vista la base che, chapeau tre volte, siete stati in grado di raccogliere. Sfruttatela, che diamine!

Magari sono argomenti che interessano solo a me, magari la ripartizione per aree editoriali ha questo fine, non so. So però che una generica sbandierata libertà di espressione (ma che vuole dire? che saltiamo dalla intervista al ristoratore di nicchia ai consigli di eno/gastroturismo) non scatena la mia curiosità ma mi fa temere un generico tutto - nulla che accresce la cacofonia di fondo. Insomma, la verà libertà secondo me sta nel fare scelte editoriali precise, avere il coraggio di individuare una chiara e netta linea editoriale, e poi perseguirla, anche a costo di rimanere con qualche decina di lettori in meno.

Altrimenti tanto vale rimanere un semplice ma dignitosissimo sito di recensori e recensioni, con il suo indubbio valore, e smettere ambizioni (o velleità) editoriali.

O no? Spero che si apra un bel dibattito :D

Ciao ciao



....Gemelle separate alla nascita????? :wink: :wink: :wink: :wink:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da gobbaccio il 02 mar 2006 20:04


Grazie per il tuo intervento Rossella. Non credo che la libertà di espressione in materia sia una cosa così velleitaria, ma questa è una considerazione personale.

I tuoi suggerimenti mi stimolano molto. Spero che si apra questo dibattito, anche perchè ci sono molte potenzialità all'interno del sito, e altre ne arriveranno. Ma ora non tocca a me parlare...

da Ospite il 02 mar 2006 20:29


Una delle questioni più o meno consapevomente dibattute al mondo riguarda la distanza tra pensato ed agito. E' nata nell'ambito della sociologia organizzativa, ma credo trovi riscontro in contesti ben più allargati. Ha a che fare con i buoni propositi e gli ostacoli che questi incontrano sul loro cammino, con le persone e i loro limiti, in buona sostanza con la complessità che si origina dall'agire organizzato.
Tutta questa premessa sbrodolona a che serve? :D
Serve, secondo me, a dimensionare sempre più correttamente i confini, costruiti sulla base di tempo, risorse umane e non e riscontri oggettivi.
In buona sostanza, con la consapevolezza dei limiti che può avere un'idea flessibile, la cui flessibilità è data proprio dalla libertà che abbiamo di esprimerci, credo che questo primo gradino che Andrea ha descritto sia soltanto un passo sulla strada che potremmo percorrere con il contributo di tutti, sempre con la possibilità di correggere il tiro man mano che il viaggio proseguirà. E sono certo che proseguirà splendidamente..
..a patto che il dibattito sia (almeno un po') serio, acceso e appassionato..

da ohara il 03 mar 2006 14:16


K1 ha scritto..a patto che il dibattito sia (almeno un po') serio, acceso e appassionato..


Gobbaccio, io, K1, Fulvia......bè, siamo in quattro, intanto possiamo farci un doppio a tennis, o un tressette..........poi magari diventa un torneo a squadre! :lol:

da Ospite il 03 mar 2006 14:34


posso.....??? provero' a dire la mia.
sicuramente e' da elogiare lo sforzo di andrea che con le sue idee mira a far diventare il mangione una voce fuori dal coro. Personalmente auspicherei anch'io un taglio editoriale sbilanciato verso il consumatore (quale io sono), in questo potrebbe essere molto utile lo sforzo di ristoratori volenterosi tipo Fulvia.
Per il resto rimango curioso di vedere dove ci portera'...il cammino intrapreso.

da ilForchetta il 03 mar 2006 14:51


I temi introdotti nell'editoriale sembrano interessanti e credo risulteranno di successo. L'unico dubbio che mi viene è relativo al ruolo 'orginale' de ilmangione. Inserire le recensioni, con tutto il loro valore e la loro differenza con le guide, in un contesto più ampio potrebbe sminuirne il ruolo.

Credo che se si desidera dare importanza alle notizie e ai punti di vista, si debbano trovare, come acennato dal gobbaccio, temi snobbati da altri perché pericolosi, perché temuti, perché vanno a toccare corde sensibili. Quindi un'informazione abbastanza forte, con un impatto deciso.

Ma la comunicazione d'impatto del portale sono le recensioni dalla parte 'giusta', dalla parte del fruitore. Il resto serve da contorno, mi sembra.

E avere, invece, un portale di informazione 'distaccato', ma chiaramente legato a il mangione (impatto grafico ,stile di comunicazione e brand comuni), per preservare entrambe le identità ?

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