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Bufali e mezze bufale

da cimbro33 il 22 mar 2008 16:37


<I>Da ilmangione Magazine</I><br><b><font size=2>Bufali e mezze bufale</b></font><br><i></i><br><br>Per leggere tutto, clicca <a href='http://ilmangione.it/magazine/articolo.php?id_articolo=1154' target=_blank>qui</a>

da cimbro33 il 22 mar 2008 16:37


E che mi dici allora dei controlli fatti circa 3 mesi fa, sempre sul latte di bufala, dove su una ventina di caseifici ce n'erano una ventina fuorilegge perche' integravano il poco latte di bufala con il molto latte in polvere di provenienza sudamericana ?? anche quella una bufala ?!?!?!

da tpt il 22 mar 2008 17:35


Non mi risulta si parli di bufala ma di un invito a non prendere per buona ogni notizia, soprattutto se gridata. E' un intero comparto a farne le spese e questo non è corretto.
Non credo tutti i produttori di mozzarella campana siano dei disonesti.

da Fante il 25 mar 2008 15:43


Nel frattempo però coreani e giapponesi corrono ai ripari leggi

Non è che questo accade perchè c'era già una diffidenza di sottofondo? Ed è poi ingiustificata?

da santippe28 il 25 mar 2008 16:57


mai generalizzare , però con quel che costa la mozzarella di bufala , trovo che i controlli siano più che giusti, del resto se è tutto in regola , non c'è da spaventarsi , nè dei N.A.S. , nè di ogni altra verifica.

da gobbaccio il 25 mar 2008 17:32


Fante ha scrittoNel frattempo però coreani e giapponesi corrono ai ripari leggi

Non è che questo accade perchè c'era già una diffidenza di sottofondo? Ed è poi ingiustificata?


Si tratta di una prassi. Gli asiatici sono sempre i primi a bloccare le importazioni in caso di possibile emergenza sanitaria. Accade anche con le carni. In genere sono blocchi provvisori e circostanziati, in attesa che si faccia chiarezza. Va riconosciuto a giapponesi e coreani anche di essere prontissimi a sbloccare i blocchi.
Bisogna vedere a questo punto:

a) se l'Italia saprà fare chiarezza (con questi chiari di luna mi aspetto tutto dai nostri governanti, fuorchè la chiarezza)

b) se i media riusciranno a interpretare nel modo giusto certe notizie. E finora mi pare proprio di no!

da gobbaccio il 25 mar 2008 17:38


santippe28 ha scrittomai generalizzare , però con quel che costa la mozzarella di bufala , trovo che i controlli siano più che giusti, del resto se è tutto in regola , non c'è da spaventarsi , nè dei N.A.S. , nè di ogni altra verifica.


Concordo. Ma tu concorderai con me che la fattispecie è differente. Credo che i produttori - la stragrande maggioranza - non temano i Nas, con cui peraltro convivono quasi quotidianamente. Temono invece l'allarmismo che si sta creando tra i consumatori, che in questo momento preferirebbero ingoiare cianuro piuttosto che cibarsi di mozzarelle, e soprattutto il danno d'immagine. Questo spaventa, non la giusta richiesta di trasparenza.

Il senso del mio intervento era: la stampa dovrebbe evitare il sensazionalismo sulla pelle della gente (che lavora) e delle imprese, la politica dovrebbe far quadrato su quello che possiamo considerare un fiore all''occhiello delle nostre tipicità.

Leggo che il GR uscirà con un numero speciale sulle mozzarelle di bufala. Mi sembra una buona notizia :wink:

da Fante il 25 mar 2008 17:43


gobbaccio ha scrittob) se i media riusciranno a interpretare nel modo giusto certe notizie. E finora mi pare proprio di no!



E' una situazione ricorrente. C'è un pericolo o rischio concreto e comincia una cagnara della miseria che confonde le idee e basta.
Le informazioni corrette del resto non aiutano quasi mai l'audience e le vendite.

Ne parla anche Bonilli qui

da Fante il 27 mar 2008 11:10


Ma 'sta benedetta diossina....

Diciamoci la verità. I livelli sono di poco superiori alla norma.

Ma dopo che tutto il mondo ha visto l' Italia sommersa dai rifuti, con tutti gli evidenti rischi sanitari più o meno probabili, come stupirsi se i nostri prodotti suscitano diffidenza?

Probabilmente ci sarà una ricaduta ad ombrello anche su altri latticini italiani, tipo il parmigiano

Yan tulin bufalin, ita sashiù buccalin* si diranno i giapponesi

Insomma qui non è un prodotto che sta andando a male ma è un intero Paese che ha perso di credibilità


* La diossina è nel formaggio italiano

da santippe28 il 27 mar 2008 13:35


Quoto Fante , personalmente non ero molto allarmata per la diossina nelle mozzarelle di bufala , invece mi sono più preoccupata ieri sera quando dal T.G. ho appreso che tra i produttori ci sono pure parenti di noti e pericolosi camorristi. Il che non può non suonare inquietante , perchè è inutile fingere di ignorare che certe realtà malavitose sono in grado di influenzare anche il sistema dei controlli. In percentuale poi 25 aziende positive alla diossina , su 130 non mi sembrano neanche poche. :? :?

da Fante il 28 mar 2008 10:04


E che dire delle responsabilità politiche? La situazione era altamente prevedibile

22 maggio 2007

Ricerca condotta dall’Ispaam-Cnr negli allevamenti di Napoli e Caserta
Campania: a rischio catena alimentare
La diossina, provocata dalla bruciatura dei rifiuti, contamina acqua, terreno e piante, passando in latte e carne.

leggi

Siamo alle solite. Chi dice di preoccuparsi dell'ambiente lo fa col culo, la situazione s'aggrava, peggiora e poi si piange perchè l'Europa ci boicotta

da berni il 28 mar 2008 13:27


A monte di tutto c'è una situazione che non possiamo far finta sia nata oggi: chi ha letto il libro di Saviano più di un anno fa, o ha letto negli ultimi anni gli articoli comparsi su varie riviste, già sapeva della monnezza messa sotto terra, delle malattie presenti nella popolazione in modo anomalo in varie zone del casertano e del napoletano e dei rischi per i cibi (non solo mozzarella ma anche verdure).
E io personalmente, per non saper nè leggere nè scrivere, ho iniziato a restringere l'acquisto della mozzarella di bufala a quelle salernitane.
Il fatto è che i libri o le riviste le leggono in pochi, le immamgini della monnezza in fiamme girano il mondo.
E' vero che la stampa a volte esagera nel sensazionalismo, ma sinceramente io di biasimare a priori gli stranieri, e di mettere la mano sul fuoco sulla qualità del cibo campano non me la sento. E purtroppo neanche sulla veridicità dei controlli, troppo manipolabili da una parte o dall'altra in un paese come l'italia (e soprattutto nelle sue regioni controllate dalla criminalità eletta a "sistema").

Sinceramente mi spiace per la Campania,per i produttori di un prodotto di pregio come la mozzarella di bufala e per gli onesti lavoratori che ci si dedicano con passione.

Ma forse una volta tanto qualcuno capirà che a furia di non coltivare nel tempo la credibilità, la convivenza civile e civica, l' onestà della propria terra, alla fine si possono pagare conseguenze care.
Anche più care del dovuto
Perchè se oggi vedessimo certe immagini venire dalla nazione X , sicuramente in molti ( i più), per un po' non prenderemmo niente di quella zona regione, senza distinguere tra provincia A o B e senza leggere i resoconti dei Nas di quella nazione: semplicemente vedendo monnezza, incendi e sapendo di monnezza sepolta di quella zona eviteremmo di acquistare prodotti naturali.
Oggi la Campania corre un rischio serio: che il danno non sai di pochi mesi ma che la sua immagine ne esca compromessa per anni.
Chiedo: é colpa della stampa che denuncia i rifiuti tossici nascosti nei campi o dei campani che hanno per anni lasciato degenerare la situazione (con politici di tutte le parti complici o non vedenti)?
Spero che lameno questa vicenda sia da monito per il futuro per tutte le regioni d'Italia.

ps
scusate la mancanza di sintesi, ma a volte per cercare di essere chiari meglio spendere 2 parole in più

da gobbaccio il 28 mar 2008 13:59


Caro Berni, condivido quasi del tutto la tua analisi. Permettimi di aggiungere un paio di considerazioni, di parte in quanto giornalista.

a) Certamente non è colpa della stampa se questa situazione si è creata.

b) Certamente è colpa della stampa se prima non ha denunciato la situazione, perchè abbiamo dovuto aspettare Saviano per leggere quel che stava accadendo in Campania - ricordo un'intervista allo scrittore, nella quale chiedeva al giornalista dell'Espresso che lo intervistava: ma voi dov'eravate? - e nessuno lo ha raccontato mentre accadeva.

c) Certamente è colpa della stampa se oggi mescola tutto senza capacità di analisi, perchè è questo che il lettore si aspetterebbe dagli organi di informazione. Se non fa chiarezza. Se si diverte a gridare, per tenere alta la tensione su un settore che in questo momento non ne ha bisogno. Se va a Casal Di Principe e scopre che un caseificio è di proprietà di un parente di un camorrista - e capirai che notizia, come se questo implicasse che essere cugini di un pregiudicato significa automaticamente essere pregiudicati. Se non spinge affinchè si sappia chiaramente quali sono i prodotti contaminati e quali no, contribuendo a sputtanare un'intero settore che rappresenta un'eccellenza nazionale. Tu giustamente parli di Salerno, che è del tutto estranea a questa situazione e che comunque vive le stesse difficoltà relative al calo della domanda. Ma anche a Caserta, Napoli, Avellino ci sono realtà eccellenti e dove il latte contaminato non è mai entrato. Perchè la maggioranza deve scontare le colpe di una minoranza così esigua? E perchè non abbiamo saputo gestire questa crisi come avremmo dovuto?

Ci sarebbero tante altre considerazioni da fare, ad esempio capire a che minchia serve il consorzio di tutela, a parte incassare i contributi agli associati in cambio del bollino. Ad ogni modo ci sarà tempo per discuterne più avanti.

Quel che non vorrei, in questo momento, è che si finisse per buttare nel tritacarne l'immagine e l'economia di una regione intera. Perchè non ci sono le premesse per farlo. E anche perchè i costi sociali di una simile follia sarebbero enormi. Spero che i nostri politici, tra un comizio e l'altro, ne siano consapevoli. Tuttavia ne dubito.

da ilForchetta il 28 mar 2008 18:34


Già pronta una cordata di imprenditori, tra cui un cugino di secondo grado di berlusconi e un ex operaio della breda di sesto s.giovanni.

La cordata rileverebbe tutti i mozzarellifici, trasferendoli in provincia di varese, nelle vicinanze dell'aeroporto di Malpensa.

8)

da Fante il 31 mar 2008 14:14


Date una occhiata qui

Non creiamo una psicosi altrimenti ne avremmo un danno economico enorme

E il bestiame pascola tra i rifiuti

E abbiamo il coraggio di parlare male della Cina....

da scogghi il 16 apr 2008 10:47


"Per chi proprio non si fida"
Forse in molti non lo sanno, ma esistono mozzarelle di bufala made in Milano. Ci sono due caseifici, in via Tolstoi (zona Giambellino) e in via Benaco (Porta Romana), dove tutti i giorni viene prodotta una mozzarella di qualità. In via Tolstoj al 53 da un paio d’anni ha aperto la Latteria pugliese, dove vengono prodotti ogni giorno 200 chili di mozzarella sia di latte vaccino che di bufala. In via Benaco, accanto allo Scalo di Porta Romana, c’è invece il Centro della mozzarella, aperto dal lucano Enrico Carretta, che ha tre punti vendita: nella stessa via, in via Teodosio e in via Lomellina, mentre un quarto se ne potrebbe aggiungere in via Lamarmora. Produzione di 150 chili al giorno, col latte che proviene da Peschiera Borromeo.

Il pesce in mare e la padella sul fuoco.....

da Fante il 16 apr 2008 10:54


C'è anche un risotrante che serve principalmente quei prodotti, in zona centralissima.

Ci sono finito dentro per caso. Molto abbondante nelle porzioni.

Non feci la rece ma non è malvagissimo per essere in zona così centrale

da Bob il 16 apr 2008 11:32


Per il Centro della Mozzarella, di cui sono affezionato cliente, ringraziate mia moglie. Era il momento delle agitazioni per le quote latte, e gli allevatori del lodigiano avevano convertito parte dei loro allevamenti in bufale, il cui latte era esente da quote. Recandosi al Centro di via Teodosio, la consorte chiese mozzarelle di bufala. "Non ne abbiamo, non c'è il latte". "Ma come, se nel Lodigiano...."
Due settimane dopo avevamo le mozzarelle di bufala.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da santippe28 il 16 apr 2008 13:14


Bob ha scrittoPer il Centro della Mozzarella, di cui sono affezionato cliente, ringraziate mia moglie. Era il momento delle agitazioni per le quote latte, e gli allevatori del lodigiano avevano convertito parte dei loro allevamenti in bufale, il cui latte era esente da quote. Recandosi al Centro di via Teodosio, la consorte chiese mozzarelle di bufala. "Non ne abbiamo, non c'è il latte". "Ma come, se nel Lodigiano...."
Due settimane dopo avevamo le mozzarelle di bufala.



GRAZIE MOGLIE DI BOB , non ne sapevo nulla , mi hai fatto fare una bella scoperta ! :wink:

da Fante il 16 apr 2008 13:57


santippe28 ha scrittoGRAZIE MOGLIE DI BOB , per continuare a sopportare quel tediosissimo signore



:shock:

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