Il calcio era arrivato in Iraq all'inizio del Novecento, importato molto probabilmente dagli inglesi o
forse da studenti iracheni che avevano visitato l'Europa. Il primo incontro di cui si abbia notizia fu
giocato. il 17 Marzo 1918 a Baghdad, tra due scuole. Nel 1923 fu fondata. la prima. squadra della
città, con. il .nome. scioglilingua .di "Medan al-Tarbiya". Gli inglesi .fornirono l'organizzazione .e .la
competenza .in materia. Tutte .le basi .militari .avevano .squadre forti [...] Almeno .nello. sport, gli
inglesi non facevano discriminazioni. Gli iracheni erano benvenuti in squadra […] A partire dai primi
anni '50, il calcio iracheno cominciò a svilupparsi autonomamente. Le squadre di club erano .legate
a .industrie o a istituzioni quali la polizia e l'esercito.[...] Nel 1948, fu costituita l'Associazione calcio
irachena. Due .anni .più tardi venne .affiliata alla FIFA, l'organo di governo del calcio .mondiale. Nel
1951, la nazionale irachena disputò contro la Turchia la prima partita ufficiale della sua storia.
...
Nel 1984, Saddam Hussein .cedette il governo .dello sport al figlio Uday, nominandolo presidente della
IFA e del .Comitato olimpico nazionale. […] Da ragazzo, insieme al fratello più piccolo Qusay, fu portato
dal padre a fare un giro nelle camere della tortura di Baghdad. Lo spettacolo. gli piacque talmente .che
diventò un esperto dei metodi più efficaci per infliggere dolore ai prigionieri senza ucciderli. Non ancora
ventenne, scorrazzava .per le vie di Baghdad su una BMW bianca accompagnato dalle. sue guardie del
corpo .a caccia di giovani .donne. da rapire .e stuprare. Lo si .trovava .regolarmente .in discoteca, sulla
terrazza .del Mansour Melia Hotel. Tremavano. tutti, al suo arrivo. Le donne temevano di. essere rapite,
gl'uomini che si sentisse offeso dal loro abbigliamento o da uno sguardo.[…] Nel 1996, mentre si recava
a un party, la sua auto fu crivellata di proiettili. Colpito diciassette volte, passò sei mesi in ospedale, ma
non riuscì a ristabilirsi completamente. Divenne ancor più violento e imprevedibile.
Minacciava di frequente i giocatori della nazionale. Prima delle partite diceva ai giocatori
che. se avessero perso, sarebbero .stati puniti. Loro piangevano e tremavano. di paura.
sottofondo audio
. . . Se perdevamo, faceva imprigionare i calciatori nelle celle del palazzo del Comitato
olimpico iracheno per qualche giorno. A volte, molto a lungo. La prima volta che successe
a me, dopo .che avevamo .perso 1-0 una partita di campionato, fui .rinchiuso per quattro,
cinque .giorni insieme ad altri .compagni e all'allenatore. Uday si divertiva a fare giochetti
psicologici con noi. Due volte, nella mia carriera, minacciò di far esplodere .il nostro aereo
se non avessimo vinto. Non successe nulla, noi però non potevamo mai sentirci al sicuro...
. . .Nel 1997 .Uday era infuriato con me, perché l'arbitro mi aveva espulso .durante un
incontro con il Turkmenistan che perdemmo per 4-0. Quando tornammo in Iraq fui portato
prima nella sede del Comitato olimpico e poi .nel carcere di al-Radwaniyah. Lì mi misero in
una stanza con una fila di bastoni appesi alla parete. Mi ordinarono di spogliarmi fino alla
cintola .e di sdraiarmi .per terra. Mi .fustigarono a sangue, e persi .i sensi. Mi .rasarono la
testa. Rimasi dentro per un mese. [...] Quando gli ispettori della FIFA giunsero a Baghdad
chiedendo ai .calciatori se fossero .stati torturati o meno, nessuno .di noi avrebbe .potuto
ammetterlo pubblicamente e pensare di uscirne vivo.
. . .Essere un atleta conosciuto poteva costarti la vita. Decine di atleti e dirigenti sportivi
iracheni sono stati giustiziati. Per molti di loro sono stati montati dei pretesti politici [...] ma
la .verità è che Uday non poteva sopportare che qualcuno potesse essere .più amato o più
famoso di lui.[...] So di un famoso .pesista, Saleh Mahdi: saputo che .le forze di sicurezza lo
stavano .venendo ad arrestare e temendo ch'avessero intenzione di violentare sua moglie
davanti .ai suoi .occhi per .farlo .confessare (pratica. usuale .in casi .come questi), uccise la
moglie e i figli prima di togliersi la vita. Lasciò un messaggio registrato:
Cani, non vi prenderete il mio onore!
. . .Alla prigione del palazzo presidenziale, mi costrinsero in una posizione dolorosissima.
Mi incatenarono le caviglie al muro, mi legarono le braccia dietro la schiena e mi sollevarono
con .una fune .collegata al soffitto. Rimasi .in questa posizione .arcuata, la testa .piegata in
avanti, poggiato .contro il muro, per tre giorni. Il ginocchio .sinistro mi doleva per un vecchio
infortunio .di gioco: pregai .la guardia di lasciarmi sedere. Per tutta risposta, mi colpì con un
calcio proprio in quel punto.
Fante ha scrittoci beiamo d'aver linciato il mostro.
Non dovremmo sentirci un po' in colpa per averlo appoggiato quando faceva comodo?
il_verza ha scrittoSe consideri che l'Italia è uno dei maggiori produttori mondiali di armamenti leggeri/mine antiuomo... e che nessuno mai ne parla, che nessuno ne sa niente salvo che "l'Italia è uno dei maggiori produttori mondiali di armamenti leggeri/mine antiuomo"...
Fante ha scrittoGli italiani solo per motivi di diplomazia internazionale hanno scampato il processo di Norimberga.
Fante ha scritto Gli italiani solo per motivi di diplomazia internazionale hanno scampato il processo di Norimberga.
Strini ha scrittoFante ha scrittoNoi leggiamo queste cose e ci beiamo d'aver linciato il mostro.
Saddam Hussein è stato processato e giustiziato (in Iran o in Arabia saudita la gente viene linciata).
Strini ha scrittoSai dirmi quale importante decisione in ambito internazionale negli ultimi mille anni non sia stata presa per motivi politici e/o diplomatici (tipo: "Hai vinto tu perché sei buono")?
Fante ha scrittoIl punto è che noi italiani siamo convinti che durante la seconda guerra mondiale noi eravamo tutti buoni e bravi e ai nostri soldati volevano tutti bene. Questa menzogna/luogo comune esiste e persiste.
Fante ha scrittoL'hai appena detto. Noi occidentali non linciamo la gente. Quello lo fanno in Iran e Arabia Saudita. Noi li facciamo giustiziare.
Fante ha scrittonoi eravamo tutti buoni e bravi e ai nostri soldati volevano tutti bene. Questa menzogna/luogo comune esiste e persiste.
Fante ha scrittoIl punto è che noi italiani siamo convinti che durante la seconda guerra mondiale noi eravamo tutti buoni e bravi e ai nostri soldati volevano tutti bene. Questa menzogna/luogo comune esiste e persiste.
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