Ecco uno scoop!
Sono riuscito a procurarmi l'interrogatorio presso la Procura Federale di Pierandrea Semeraro, figlio di patron Giovanni, all'epoca Presidente dell' U.S. Lecce.
Lo stesso è (era?) fraterno amico di quel Carlo Quarta indicato come intermediario nella presunta combine del derby Bari-Lecce.
Magari non vi importerà nulla del Lecce ma, leggendolo, credetemi, per metà sono rimasto sconcertato e per l'altra metà mi sono scompisciato dalle risate.
Qui di seguito, uno stralcio dell'audizione di Pierandrea Semeraro, avvenuta con il procuratore federale Stefano Palazzi.
Nella stagione 2010/2011 Lei ha ricoperto la carica del Presidente del Lecce?
«Sono stato Presidente del Lecce dal maggio 2010 al 4 luglio 2011. A domanda dell’Ufficio preciso che, una volta dimessosi, è stata nominata presidente la dottoressa Isabella Liguori. Da quel momento sono uscito dalla operatività del Lecce Calcio e per quanto mi consta non sono neanche indicato nel Foglio Censimento per la stagione 2011/2012.
Nella stagione 2010/2011 che ruolo ricopriva nella Società il signor Mario Zanotti?
«Mario Zanotti faceva il Team Manager. A domanda dell’Ufficio preciso che la Società non aveva un direttore sportivo e pertanto curavo io direttamente il mercato ed i rapporti con il Mister, d’intesa con l’Amministratore delegato Claudio Fenucci. Preciso che il Fenucci si occupava solo degli aspetti finanziari della Società».
Nel corso della settimana precedente la gara del Campionato di serie A Bari-Lecce del 15 maggio 2011, terminata sul risultato di 0-2, il signor Carlo Quarta Le ha ventilato la possibilità di un accordo con giocatori del Bari, per la manipolazione del risultato della gara in favore del Lecce?
«No».
Quali sono i suoi rapporti con Carlo Quarta?
«A domanda dell’Ufficio preciso che sono amico da tanti anni con Carlo Quarta, lo conosco dai tempi del Liceo e negli ultimi anni abbiamo stretto rapporti di lavoro perchè ha preso in affitto un mio locale a Lecce e abbiamo collaborato in alcune iniziative immobiliari; inoltre giocavamo a calcetto settimanalmente, la domenica. Per questi motivi lo vedevo e lo sentivo quasi quotidianamente, in quella settimana come in tutte le altre; non ho un ricordo specifico dei rapporti che ho avuto con lui quella settimana, ma non ho ragione di affermare che fossero stati diversi da quelli usuali».
Ricorda se i 14 maggio 2011, alle ore 14,30/15,00 si è incontrato con Carlo Quarta in piazza Mazzini a Lecce?
«Può essere accaduto, in quanto sia casa mia che casa di Carlo Quarta si trovano nelle immediate vicinanze, e capita che ci troviamo al Bar “Trecentomila” per prendere un caffè o mangiare. A domanda dell’Ufficio escludo, perchè altrimenti me ne sarei accorto se in una occasione di queste il Quarta abbia fatto la spola tra me ed altre persone con cui aveva in precedenza conversato.
Può dare giustificazione dei movimenti bancari di Pierandrea Semeraro , Giovanni Semeraro, Claudia Nervino e Carlo Quarta, di cui Informativa dei carabinieri prot. N. 8 6 1 4 – 8 2 – 3 – 2 0 1 1 (4837-4858) pagg. 1-4, allegate al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale?
«Non so dare giustificazione dei movimenti finanziari relativi alla posizione di Giovanni Semeraro. A domanda dell’Ufficio preciso che all’epoca mio padre era il proprietario della Società per il tramite della “REG Semeraro” ed in tale qualità era partecipe di tutte le scelte strategiche relative alla Società, come per esempio la scelta dell’allenatore e le strategie di mercato. Per quanto riguarda i movimenti bancari di Carlo Quarta posso riferire che l’assegno di q 50.000,00 di cui all’informativa era relativo ad un prestito che avevo fatto al Quarta per una operazione immobiliare di quest’ultimo nel centro storico di Lecce; preciso che a fine aprile avevo dato al Quarta un altro assegno di q 20.000 per altra operazione, non andata a buon fine, somma che mi fu restituita in contanti a fine giugno e che ho provveduto a versare sul mio conto corrente. Il prestito di q 50.000 non mi è stato ancora restituito e, a domanda dell’Ufficio, preciso che visto il mio rapporto con il Quarta così amichevole, non avevamo convenuto un corrispettivo per interessi; il Quarta mi aveva promesso la restituzione ma questo non è ancora avvenuto, nonostante le mie richieste, posso immaginare che volesse temporeggiare in attesa della conclusione della compravendita di tre appartamenti del Gruppo societario al calciatore Vucinic, con il quale lui aveva fatto da intermediario, tale circostanza non si sarebbe potuta verificare in quanto gli appartamenti non erano riconducibili solo a me e pertanto il compenso per provvigione non ritenevo potesse essere destinato solo a me in restituzione dei q 50.000,00; non h ho più richiesto le somme perchè - in conseguenza delle note vicende – abbiamo diradato sino ad estinguere del tutti i rapporti. A domanda dell’Ufficio preciso che del passaggio del denaro non abbiamo redatto alcuno documento scritto; il Quarta non mi disse nè io gli chiesi dove si trovasse esattamente e di che tipo fosse la casa che voleva acquistare nel centro storico di Lecce, nè quanto era complessivamente l’importo del possibile acquisto».
«Con riferimento all’assegno per q 40.000 fatto alla mia convivente Claudia Nervino il 27 maggio 2011, preciso che la somma era destinata al ristorante “Il Giardino” di Lecce, di pro- prietà della medesima e del fratello, a titolo di sostegno finanziario, così come avevo già fatto quattro anni prima con q 56.000 per aiutare il padre, allora comproprietario, e poi due anni fa, quando ho messo q 80.000 nei conti della Società per rilevare, credo con un aumento di capitale, le quote del padre, a favore della mia compagna (oggi maggiore azionista) e del fratello. Ho precisato a lei che i soldi da destinare a ripianare al ristorante, cercando di sensibilizzarla sui costi che l’attività comportava. A domanda dell’Ufficio rispondo che non mi sono mai interessato e non so dire quindi sotto quale forma giuridica sia gestito il ristorante “Il Giardino”, ho cercato di seguirne le sorti con un mio commercialista di fiducia ma poi, visto che costava troppo, decisero di farne a meno. Preciso che, da quello che non ha riferito la mia compagna i soldi sono stati destinati alla gestione del ristorante, ma non so in che modo ciò sia avvenuto. Con riferimento all’assegno per q 70.000 fatto alla mia convivente Claudia Nervino il 13 giugno 2011, preciso che la somma era destinata alle sue necessità per garantirle l’indipendenza economica. Poi abbiamo fatto un regalo alle mie nipotine che hanno celebrato il battesimo a maggio, ed abbiamo comprato due quadri a Milano, che abbiamo pagato in contanti, q 30.000 ciascuno; il resto dei soldi sta ancora nella cassaforte a casa nostra, so che c’è un sacchetto, ma non so quanto ci sia dentro. A domanda dell’Ufficio rispondo che sapevo che la mia compagna aveva cambiato in contanti la somma da me erogata, perchè non aveva dimestichezza con i rapporti bancari».
«Con riferimento ai miei prelievi in contanti per complessivi q 130.000, oltre agli assegni versati al Quarta ed alla Nervino, e di seguito descritti: – 23.05.2011 Euro 40.000,00 – prelievo contanti Unicredit; 30-05-2011 Euro 40.000,00 – prelievo contanti – MPS; 18.07.2011 Euro 40.000,00 – prelievo contanti – MPS; 25.07.2011 Euro 10.000,00 – prelievo contanti – Banca Apulia preciso che q 30.000 sono sicuramente stati destinati all’acquisto dei quadri per il battesimo per il quale ho già riferito, mentre q 50.000 sono stati destinati alle vacanze; il resto è conseguenza del mio normale tenore di vita, come peraltro risulta dai prelievi effettuati negli anni precedenti e come può risulta dal mio estratto conto MPS, che si allega al presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale».
Corrisponde al vero che alla metà del mese di luglio 2011, Quarta le confidò che aveva parlato con Vives, il quale aveva riferito che non c’era stato alcun segno convenzionale, nè pacca sulla spalla, nè scambio di magliette con Masiello?
«Escludo tale circostanza, perché mai Quarta mi parlò di circostanze simili. A domanda dell’Ufficio preciso che né Vives né altri calciatori della mia squadra mi hanno mai fatto accenno all’alterazione della gara».
Nel mese di agosto 2011, Quarta la informò della necessità di incontrare Andrea Masiello, Fabio Giacobbe e Gianni Carella per i pagamenti in sospeso in merito alla alterazione della partita Bari-Lecce del 15 maggio 2011?
«Assolutamente no».
Conosce ed ha affidato incarichi all’avv. Andrea Starace?
«Lo conosco perché amico di Carlo Quarta ed abbiamo giocato qualche volta a pallone insieme, ma non ho mai affidato incarichi allo stesso, nè ho avuto rapporti di lavoro, nè io nè la mia famiglia. A domanda dell’Ufficio preciso che il signor Adolfo Starace presente nei Fogli censimento del Lecce calcio non credo sia nemmeno parente dell’avv. Andrea Starace».
Quando è cambiata la proprietà del Lecce?
«Non seguo la questione direttamente, che invece cura mio padre; mi risulta che è stato firmato un contratto preliminare circa un mese fa. A domanda dell’Ufficio preciso che
nel contratto ci sono delle clausole legate al corrispettivo, legato all’esito del processo sportivo relativo ai fatti per cui è causa».
Hanno ricoperto ruoli nella Società il signor Carlo Quarta ed il signor Andrea Starace?
«Nessuno».
È vero che in occasione della gara Bari-Lecce del 15 maggio 2011 Lei si è seduto sulla panchina aggiuntiva?
«Lo confermo. L’ho fatto per motivi scaramantici e per sicurezza, visto che due anni prima (vittoria del Lecce per 4-0) mi dovetti sedere in panchina per le minacce ed i tentativi di aggressione subiti nei derby precedenti».