da giugium il 07 feb 2010 14:06
Franco Ballerini, 45 anni, Commissario Tecnico della Nazionale di ciclismo, è morto dopo un incidente avvenuto stamattina nella zona di Larciano, dove stava partecipando a un rally
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..Il mondo del ciclismo è in lutto. Franco Ballerini (nella foto Ap/LaPresse), commissario tecnico della Nazionale, è morto all'età di 45 anni. Ballerini si è spento all'Ospedale di Pistoia in seguito a un incidente avvenuto in mattinata nella zona di Larciano. Il ct azzurro, grande appassionato di auto, stava partecipando a un rally e faceva da navigatore al pilota toscano Alessandro Ciardi, quando la loro auto è uscita di strada.
L'incidente in cui ha perso la vita Franco Ballerini è avvenuto poco prima delle 9 in località Casa al Vento nel comune di Serravalle Pistoiese. Il ct azzurro della nazionale di ciclismo era il navigatore di Alessandro Ciardi: erano tra i favoriti della gara. L'auto della coppia, una Renault Clio R3, si è schiantata contro il muro di una villa all'uscita di una curva, in un tratto di strada collinare. La Clio ha urtato contro il muro con il fianco destro, dalla parte di Ballerini, e poi è finita su un terrapieno. Ballerini sarebbe morto sul colpo. L' incidente è avvenuto durante la prima prova speciale della gara. Ciardi e ballerini erano in gara con il numero 10.
Ballerini era nato a Firenze l'11 dicembre 1964. Dall'agosto del 2001 era ct della nazionale azzurra di ciclismo. Il rally era una passione cominciata circa due anni fa con Paolo Bettini, campione mondiale e olimpico di ciclismo. La salma di Ballerini è stata portata all'Ospedale del Ceppo di Pistoia. Il pilota dell'auto al cui fianco viaggiava il ct azzurro è in coma.
PETRUCCI SCONVOLTO - La notizia della morte di Franco Ballerini ha raggiunto il presidente del Coni, Gianni Petrucci, mentre era in partenza per Vancouver. "Sono sgomento - ha detto Petrucci - Franco era una persona straordinaria sotto tutti gli aspetti: non era solo un grande ct, era anche un grande amico. E questo non sempre succede tra dirigenti e tecnici. Non solo il mondo del ciclismo, ma tutto lo sport piange ora una grande persona. Di lui ho tanti ricordi, ma un'immagine adesso mi torna incessantemente agli occhi: io che alle Olimpiadi di Atene vengo lanciato in aria da Ballerini dopo la vittoria di Bettini, nel primo giorno di gara dei Giochi".
"UN ALTRO GRANDE, DOPO CASTAGNETTI" - "Era una grande e bella persona - ha commentato il segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi - con una capacità tecnica straordinaria. Il giorno prima delle gare era capace di prevedere l'andamento della corsa con un'abilità incredibile. Con lui il ciclismo italiano ha ottenuto una serie inavvicinabile di vittorie, nonostante questo è rimasto sempre umile. Purtroppo, dopo Castagnetti, è un altro grandissimo tecnico che lo sport italiano perde".
BETTINI "LUI VOLEVA LA SICUREZZA" - "Ho perso un grande amico, anzi un fratello". Così Paolo Bettini, campione olimpico ad Atene e due volte campione del mondo, proprio sotto la guida di Ballerini, ha parlato della morte del ct. "Ballerini ha rischiato la vita mille volte in corsa. Correva la Roubaix senza casco, si buttava in discesa sulle strade delle Dolomiti e non ha mai avuto problemi. Il destino lo ha preso ora in un momento di divertimento in cui coltivava la sua passione per i motori. E' stato lui ad avvicinarmi al mondo dei rally. Se c'era una cosa a cui Franco teneva era la sicurezza. Mai un azzardo". Bettini, appresa la notizia della morte del ct ha raggiunto l'ospedale di Pistoia dove si trova la salma di Ballerini.
MOSER "VUOTO INCOLMABILE" - "E' un colpo duro per tutto il movimento. Ballerini era un ct vincente e un uomo che sapeva gestire i corridori, lascia un vuoto incolmabile". Francesco Moser rimane attonito di fronte alla notizia della tragica scomparsa di Franco Ballerini che ha appena saputo nel tamtam che si è immediatamente sparso nel mondo del ciclismo: "Sono quelle cose che ti arrivano come un fulmine a ciel sereno. E pensare che appena 10 giorni fa mi ero incontrato con lui e Bettini a Modena e mi avevano parlato proprio di questo rally, era molto preso da questo evento". Moser ricorda il Ballerini ciclista: "La sua corsa era proprio la Parigi-Roubaix che aveva concluso 13 volte e che aveva vinto in due occasioni. Era proprio sul pavé che riusciva a dare il massimo. Ma secondo me il suo ruolo giusto era quello che occupava da tanti anni. Come commissario tecnico riusciva a trarre il massimo da tutti i corridori, sapeva osservare, scegliere, preparare le gare e soprattutto il mondiale e in quattro occasioni i suoi azzurri si sono imposti per la gioia di noi tutti. Ora questo schianto, questa fine tragica, questo maledetto appuntamento col destino".
Eurosport