Un bicchiere per la vittoria o un cicchetto per la sconfitta? L'angolo per il mangione sportivo...
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Cassano ed i proverbi

da maxbor il 30 ott 2010 11:34


"Chi nasce Cassano non può morire Platini".


Avete capito perchè il campioncino non lo vuole nessuno?

Sinceramente non avrei mai immaginato che potesse arrivare a tanto.
La Samp con lui doveva fare esclusivamente un'operazione economica: dargli una "pulitina" e poi fare il gioco della spazzola, invece ne ha fatto un progetto a lungo termine.
Temo ripercussioni.
Tutta la mia solidareietà a Primus, senza alcuna ironia. :(

da primus il 30 ott 2010 13:02


Ma sai....io dico che non riesco ad immaginare una samp senza cassano in campo.....la sua classe non si discute.

c'e' da riconoscere che è un bambino viziato, e non riesce a capire il culo che ha avuto nella vita.......sta per diventare padre..insomma, non ci sta con la testa.....boh vedremo.

Io lo vorrei in campo anche se fa il cazzone, ma non tutti la pensano così.... :?

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da scogghi il 30 ott 2010 22:01


Fonti attendibili dieci giorni fa mi hanno detto che ha già firmato con la Juve per gennaio. Che questa manfrina sia stata creata ad arte :?: che la Samp chieda la rescissione del contratto con la perdita della clausola rescissoria... :roll:

Il pesce in mare e la padella sul fuoco.....

da primus il 30 ott 2010 22:45


scogghi ha scrittoche la Samp chieda la rescissione del contratto con la perdita della clausola rescissoria... :roll:


dubito, sono 20 milioni e ricordiamoci che c'e' ancora di mezzo il real.

Garrone è un culo verde nel calcio, ma è una persona seria ed orgogliosa, per il rispetto penso sia disposto a rimetterci i soldi. E' fatto così.

Ma io sono convinto che non sia finita qui, anche perchè oggi Cassano ha ribadito di voler restare e andare alla Juve sarebbe la sua fine.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da maxbor il 01 nov 2010 17:53


IL CATTIVO ATTACCANTE

di Gabriele ROMAGNOLI su repubblica.itIl cattivo attaccante

PAUSA PUBBLICITARIA: Visto su Sky "Il cattivo tenente" nella versione di Herzog con Nicolas Cage, criticato da tutti, a me è piaciuto. Sarò l'unico.
E forse sarò l'unico a dire: sto con Cassano. Ma tutta la vita. Dice: ha sbroccato. Quello gioca a calcio. Bene, come può. "Ma non è Baggio". E pazienza, pensate che a lui non roda? E quel coro ipocrita: ora è maturato, perché si è sposato e aspetta un figlio. Oh, la madonnina: soltanto in un Paese dove gli stalinisti son diventati bigotti, le mignotte accusano i puttanieri e hai sentito il monito del papa? No che non l'ho sentito, guardavo Cassano inventarsi il gol del vantaggio contro l'Inter a Milano.

Sto con Cassano: ha insultato il suo presidente. Si può insultare liberamente il capo del governo, sennò sarebbe censura, ma non chi ti paga. Chi ti paga ti può insultare, avvilire, licenziare su due piedi e poi andare a cena con la Marcegaglia, brava donna che quando Berlusconi non le dava fastidio gliele costruiva le scatole vuote alla Maddalena, chi ti paga è padrone del tuo tempo e della tua morale. Giusto, no? E chi ci sta più dalla parte di chi prende la paga? Ma quello prendeva tre milioni l'anno. Il principio è lo stesso. Per il petroliere erano arachidi.

Sto con Cassano: una vita a farsi giudicare, neppure un Brera a trovargli un soprannome decente, se sbrocca Balotelli, oddio non fate i razzisti, se sbrocca Totti insorge per lui Roma capitale, se sbrocca Cassano ha i brufoli.

Sto con Cassano, con i cattivi tenenti, con i cattivi attaccanti. Ho conosciuto quelli buoni. E li evito.

(01 novembre 2010)

da maxbor il 01 nov 2010 17:54


IL CATTIVO ATTACCANTE

di Gabriele ROMAGNOLI su repubblica.it

PAUSA PUBBLICITARIA: Visto su Sky "Il cattivo tenente" nella versione di Herzog con Nicolas Cage, criticato da tutti, a me è piaciuto. Sarò l'unico.
E forse sarò l'unico a dire: sto con Cassano. Ma tutta la vita. Dice: ha sbroccato. Quello gioca a calcio. Bene, come può. "Ma non è Baggio". E pazienza, pensate che a lui non roda? E quel coro ipocrita: ora è maturato, perché si è sposato e aspetta un figlio. Oh, la madonnina: soltanto in un Paese dove gli stalinisti son diventati bigotti, le mignotte accusano i puttanieri e hai sentito il monito del papa? No che non l'ho sentito, guardavo Cassano inventarsi il gol del vantaggio contro l'Inter a Milano.

Sto con Cassano: ha insultato il suo presidente. Si può insultare liberamente il capo del governo, sennò sarebbe censura, ma non chi ti paga. Chi ti paga ti può insultare, avvilire, licenziare su due piedi e poi andare a cena con la Marcegaglia, brava donna che quando Berlusconi non le dava fastidio gliele costruiva le scatole vuote alla Maddalena, chi ti paga è padrone del tuo tempo e della tua morale. Giusto, no? E chi ci sta più dalla parte di chi prende la paga? Ma quello prendeva tre milioni l'anno. Il principio è lo stesso. Per il petroliere erano arachidi.

Sto con Cassano: una vita a farsi giudicare, neppure un Brera a trovargli un soprannome decente, se sbrocca Balotelli, oddio non fate i razzisti, se sbrocca Totti insorge per lui Roma capitale, se sbrocca Cassano ha i brufoli.

Sto con Cassano, con i cattivi tenenti, con i cattivi attaccanti. Ho conosciuto quelli buoni. E li evito.

(01 novembre 2010)

da primus il 01 nov 2010 20:38


maxbor ha scrittoIL CATTIVO ATTACCANTE

di Gabriele ROMAGNOLI su repubblica.it

PAUSA PUBBLICITARIA: Visto su Sky "Il cattivo tenente" nella versione di Herzog con Nicolas Cage, criticato da tutti, a me è piaciuto. Sarò l'unico.


l'ho su my sky e devo ancora vederlo....dici che merita?

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da maxbor il 01 nov 2010 21:05


primus ha scritto
maxbor ha scrittoIL CATTIVO ATTACCANTE

di Gabriele ROMAGNOLI su repubblica.it

PAUSA PUBBLICITARIA: Visto su Sky "Il cattivo tenente" nella versione di Herzog con Nicolas Cage, criticato da tutti, a me è piaciuto. Sarò l'unico.


l'ho su my sky e devo ancora vederlo....dici che merita?


Visto ieri sera, nel genere senz'altro sopra la media.. Per una volta mi è piaciuto Cage, ed è tutto dire.

da maxbor il 02 nov 2010 15:24


Ultime da casa Samp, da repubblica.it:

GARRONE NON PERDONA
"Cassano mi ha deluso"Il presidente blucerchiato, dopo aver visto l'intervista tv del giocatore ("ho sbagliato, lo dico davanti a tutta l'Italia") avrebbe confidato agli amici: "Pensavo che fosse cambiato, ho sbagliato a valutare l'uomo"


Tra la Sampdoria e Antonio Cassano la pace è ancora lontana. Anzi, nonostante le scuse televisive del fantasista, il presidente blucerchiato Garrone non sembra intenzionato a recedere dalle sue posizioni e concedere il perdono al giocatore. Il numero uno della società doriana avrebbe visto in tv l'intervista di Cassano, non l'avrebbe gradita e avrebbe confidato agli amici: "La colpa è di Cassano, io pensavo che fosse cambiato. Ho sbagliato a valutare l'uomo". Oggi Cassano chiederà di tornare ad allenarsi, ma la procedura non è affatto semplice: la Samp si è infatti rivolta alla Lega per ottenere la risoluzione del contratto. Il giocatore dovrebbe quindi chiedere con una lettera ufficiale che la società gli metta a disposizione un preparatore atletico per allenarsi a parte, in attesa del che il Collegio arbitrale si esprima.

LE SCUSE - "Ho avuto un diverbio con il presidente Garrone. Sono volate parole grosse e io giustamente mi assumo le mie responsabilità, gli ho chiesto scusa perché sono più giovane e non devo mancare di rispetto a una persona a cui voglio bene. Chiedo scusa al presidente davanti a tutta Italia, per i toni che ho usato", ha detto Cassano nell'intervista a Mediaset Premium. Il giocatore poi ha aggiunto: "Non è tutto vero quello che si è letto sui giornali: non ho mai detto al presidente 'vecchio di m...'. Non mi permetterei minimamente". Cassano ha anche assicurato di voler "assolutamente" rimanere alla Sampdoria.

BENITEZ E LA JUVE - Nonostante Cassano abbia assicurato di volere rimanere a Genova, le voci di mercato si susseguono. La Juve sta alla finestra: nel fine settimana il direttore generale Marotta aveva detto: "Non ci siamo noi dietro questa storia, non vogliamo commettere operazioni sleali contro la Sampdoria. Cassano non rientra nel nostro progetto, le voci che ci riguardano sono prive di fondamento". Ieri il tecnico Delneri, che l'anno scorso aveva messo Cassano fuori squadra per quattro partite, è sembrato pessimista: "Il rispetto deve comunque essere alla base di un rapporto. Se si arriva ad un punto di non ritorno è impossibile ricostruire", ha detto il tecnico bianconero. Nei giorni scorsi, subito dopo la bufera con Garrone, si era parlato di un interessamento da parte dell'Inter, ma Benitez ha tagliato corto: "Per il momento è un discorso che non mi interessa. Devo parlare - della mia società. Non posso intervenire e parlare di una situazione sulla quale la Sampdoria non si è ancora espressa. Ho troppo rispetto per il club blucerchiato".

MANCINI SPERA NELLA PACE - Roberto Mancini spera invece che la frattura si possa ricomporre: "Mi dispiace perché Cassano è un grande giocatore e il presidente Garrone è un grande presidente. E poi, io alla Sampdoria tengo molto, spero che si possa ricomporre". Roberto Mancini commenta così la vicenda Cassano a Sky Sport24 la vcenda Cassano. "Io spero che faccia pace con Garrone".

da maxbor il 03 nov 2010 09:29


PRESIDENTE PER SBAGLIO E PADRE TRADITO GARRONE NON PERDONA

di Gabriele ROMAGNOLI da repubblica.it

Ha scartato l' asso e fatto scopa col fante. Nella prima domenica senza Cassano, bel colpo per Riccardo Garrone, il presidente che pur di farsi rispettare butta via 18 milioni di euro, potendoselo permettere. Ora, la notizia non è tanto che luie Cassano hanno rotto, ma che hanno resistito più di tre anni insieme. Basta leggerne le vite parallele per dar ragione al quinto postulato di Euclide: non dovrebbero incontrarsi mai. Garrone, da Genova alta, viene battezzato con il petrolio. Di soprannome fa Duccio, la moglie fa Anny, ama la caccia e la lirica, ancor giovane gli tocca guidare l' azienda di famiglia. Cassano, da Bari vecchia, odora di vicoli e crema antiacne. Per gli amici Totò, sposa Carolina e adora la mamma. Il padre non lo riconosce, almeno finché, a 18 anni, diventa famoso. Dicono gli psicologi della sera che uno così va cercando la figura paterna. Esattamente: per insultarla. Come ha fatto con Garrone. Anche il petroliere da ragazzo giocava a calcio, poi ha smesso, si è laureato in chimica industrialee ha ereditato dal padre la Erg, raffineria di famiglia. Per quarant' anni si è immerso negli affari, è sopravvissuto all' epoca dell' austerity e a un processo penale per corruzione seguito all' apertura lampo di un impianto a Siracusa (assolto in secondo grado o salvato dalla prescrizione per altri addebiti). E' entrato in ogni consesso dell' aristocrazia genovese: banche, teatri, associazioni benefiche. Nel calcio, di cui dichiarava di non capire molto, stava di lato, limitandosi a mettere il marchio sulle maglie della Samp del suo amico Paolo Mantovani. Venne considerato un amuleto: con lui come sponsor arrivarono gli anni dei trionfi, di Vialli&Mancini. Poi, il declino. I figli di Mantovani gli offrirono più volte la società, ma disse sempre no. Suggerì di risolvere il problema attraverso una fusione con il Genoa: come candidarsi alle primarie del Pd proponendo l' alleanza con Berlusconi. Com' è allora che nel 2002 divenne presidente? Fu l' ex calciatore Dossena a contattarlo. Disse che lo mandava uno sceicco, gli chiese di fare da semplice garante per l' operazione. Garrone accettò, domandò di vedere l' emiro, ma quello era sempre in viaggio. Si sbilanciò dichiarando: «Il nuovo padrone della Samp sarà un vaso tempestato di diamanti». Era un bidone. Dietro Dossena si celava Antonino Pane, uomo di guai, non di Dubai: già responsabile dei crac di Juve Stabia e Isernia. Fu Garrone stesso a smascherarlo. A quel punto era rimasto solo sulla scena, con il pubblico a guardarlo avvilito. Non aveva responsabilità, ma se la sentiva comunque addosso. Contro il parere della famiglia intera comprò la Samp. Fu come entrare in una merceria su Marte. Lui che predicava la dittatura dei bilanci si trovò subito a disagio con l' anarchia delle plusvalenze. Gli parvero inaccettabili le sproporzioni nei diritti tv, minacciò di mandare la Primavera contro la Juventus per declassare lo spettacolo. Scambiò per nuovo che avanza il ritorno di Matarrese. Quando capì l' abbaglio non mise più piede in Lega. Uomo di princìpi, ogni tanto su qualcuno scivola. Pretende l' educazione, ma ha dovuto pagare 10mila euro di oblazione per aver definito il Genoa «Premiata Macelleria Preziosi». Esige i conti in pareggio, ma ha chiuso l' ultimo bilancio in rosso di 16 milioni. Vuole rispetto da tutti, figli per primi, e ha adottato Cassano. Era la sua scommessa. Credeva di averla vinta. Lo illuse una serata, il 24 marzo scorso, copia al contrario di quanto appena successo. La Samp scese a Bari, per la prima volta Cassano giocava contro il proprio passato. Garrone stava per lanciare anche in Puglia il progetto Mus-e, dedicato all' integrazione dei bambini. Indisse una conferenza stampa nel ritiro della squadra. Chiese a Cassano di partecipare. L' allenatore Delneri e il direttore sportivo Marotta erano allibiti: mancavano tre ore alla partita. Ma Delneri e Marotta avevano cercato di liberarsi di Cassano. L' avevano messo fuori squadra, poi venduto alla Fiorentina a un giorno dalla fine del mercato di gennaio. Informato in extremis, Garrone aveva bloccato la cessione. Cassano era stato fuori un altro mese per presunta pubalgia e poi era tornato per la cavalcata finale che avrebbe portato alla Champions. A Bari obbedì al presidente, poi giocò e segnò, pur senza esultare. La Samp perse 2 a 1. A fine stagione Delneri e Marotta passarono alla Juve. Cassano restò. Garrone andò al suo matrimonio. Gli offrì di fare da testimone, ma lo sposo preferì Mimmo & Nicola, un pizzaiolo e un «cammello». Non poteva durare. Non il matrimonio, ma questa strana adozione, che ai figli del petroliere non è mai andata giù. Ora che gli stracci volano il più dispiaciuto è lui, ma per orgoglio non l' ammetterà mai. Né mai perdonerà.

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