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Locanda Marinelli di Silbusin

da capohog il 06 gen 2009 02:22


Beh i gatti son gatti :wink: :lol:
A parte la piacevolezza delle rece, e forse questa non è la sezione adatta, ma scopro con piacere di non essere l'unico ad apprezzare il Raboso.
Vino forse misterioso che beveva qualche volta e in certe occasioni mio padre quando di stanza in quel di Verona. E quel nome: Raboso del Piave con tutto quello che di risorgimentale e carbonaro c'è! (Scusatemi ma ho l'età per aver letto Salvator Gotta ed Edmondo De Amicis... oltre a Salgari, Verne e così via) :?

96 cubic inch of good vibs

da Paulyste il 06 gen 2009 12:11


Per restare in argomento letterario... pensavo che la zona di Soligo fosse stata dimenticata dal Creatore fino e poi dopo la nascita del poeta Andrea Zanzotto (se si esclude la nascita di un mio zio acquisito)... negli ultimi trenta giorni invece continuano ad apparire recensioni su ristoranti di Soligo: qualcuno si è trasferito di recente?

da silbusin il 06 gen 2009 16:58


Due cose. La "zona" di Soligo intendendo la fascia delle Prealpi che parte da Vittorio Veneto sino a Valdobbiadene (e Feltre) è una tra le più belle della Marca Tevigiana (Alta Marca).
Le due strade (del vino bianco [Valdobbiadene, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, Conegliano] e del vino rosso [Refontolo, Crocetta, Nervesa, Soligo, Valdobbiadene]) ci portano tra colline coperte da filari di viti, prosecco, cartizze, cabernet, cabernet sauvignon, merlot, ...

Poi la zona del Raboso. Da Cimadolmo verso Oderzo: si estende nel comprensorio del Raboso sulla sponda sinistra del Piave. Zone che conosco benissimo perchè mio nonno dall'agordino si era spostato per lavoro a Cimadolmo.
Vino antico, ruvido, con tannini robusti e poco domabili: attualmente con uve appassite si produce uno splendido Raboso DOC Etichetta Nera che può competere in certe annate con l'Amarone. C'è poi il Raboso passito con basso tenore zuccherino che dovrà affinarsi nella produzione e anche uno spumante dry rosè con produzione limitata e sul quale ho parecchie perplessità.
E' poco apprezzato fuori dal Veneto e direi anche fuori provincia.
Mi ricordo i filari di viti sulle grave del Piave, la fermentazione in botti e il violetto che lasciava sul bicchiere dopo averlo versato (come quell'altra leggenda che è il vino Clinto o Clinton [bevuto sì, bevuto molti anni anni fa] di cui è vietata la vendita perchè ricco di alcol metilico e di pigmenti antocianosidici, alcuni di questi ritenuti cancerogeni).

Ultimo Raboso bevuto: El Rasego Raboso Piave DOC Etichetta Nera di Cecchetto. Bonotto di Tezze (mio cugino) ne produce una discreta quantità di buona beva; ha ceppi di viti addirittura prebelliche.
Ottimo vino ma non potrà mai essere un "grande" vino. Troppo difficile da gestire, troppo aggressivo. Limitatissimo nell'abbinamento con i cibi.
Però vi assicuro che polenta bianca, lepre in salmì e un buon Raboso riconcilia la giornata...
Ultima modifica di silbusin il 11 gen 2009 16:52, modificato 1 volta in totale.

da santippe28 il 07 gen 2009 00:40


eh proprio vero col gatto in montagna la rece ci guadagna.

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