Ho appena postato una recensione su Tano passami l'olio.. e volevo fare un paio di precisazioni perchè a differenza dell'ultima esperienza.. in questo caso potrebbe sembrare che sia stato generoso.. credo non sia così.. e cerco di spiegare perchè...
Così come quando incontro un grandissimo vino gli dò 100/100, senza pensare che ci può essere un vino migliore (purtroppo mi è capitato rarissime volte in vita mia).. lo stesso vale per i ristoranti.. Dare il massimo non vuol dire mettere per forza quel vino o quel ristorante al primo posto assoluto.. che per definizione non può esistere.. perchè credo che a certi livelli esistano interpretazioni da un lato.. e gusti personali dall'altro..
Nessuno direbbe che è meglio un brano di Mozart rispetto a quello dei Coldplay, che è meglio un buffon di un kakà, o che i quadri di Boccioni colpiscano più di quelli di Leonardo.. e così via.. (non scomodiamo i soliti attori di hollywood o le modelle da copertina
)
Spero dunque non me voglia chi preferisce un diverso tipo di cucina.. e che una volta sganciati dall'ambito dei gusti personali si discuta di cosa rende un ristorante davvero grande.. ecco.. qui credo che Tano abbia tutte le carte in regola:
ambiente: mi piace il locale.. ed oggettivamente.. due sale per 22 coperti, una saletta apposta per rilassarsi tra un piatto e l'altro.. e magari fumare un sigaro (detesto il fumo, ma devo ammettere che non ho mai visto nulla del genere a milano)
Qualità: materie prime indiscutibilmente eccezionali, tartufi compresi
Tecnica: perfezione nella preparazione e nelle cotture.. non sono un esperto.. ma al di la di un riso al dente, di un pesce ben cotto, devo dire che mi hanno impressionato le uova di quaglia caramellate ed il budino di formaggella con tuorlo d'uovo crudo dentro..
Servizio: Max 22 coperti, 4 persone in sala.
Carta vini: sono sceso in cantina e ci saranno oltre 10.000 bottiglie. con delle chicche entusiasmanti.. e a prezzi contenuti.. (ho bevuto un millesimato di haderburg del 91 che mi ha fatto sognare..). senza contare la scelta di oli.. aceti balsamici di qualsiasi invecchiamento, ecc.
Conosco il ristorante da anni e il livello qualitativo è sempre stato questo.. l'unica differenza l'ho notata col passaggio dal vecchio al nuovo locale (credo 3 anni fa), dove il maggior spazio ha concesso di introdurre i pre-appetizers ed i pre-desset..
Il tutto a cifre che sono notevolmente inferiori a ristoranti che metterei più o meno sullo stesso livello. Da Tano si spende la metà rispetto a Cracco o Aimo e Nadia... E se si mangia tartufo non ci sono paragoni (da cracco un mese fa un risotto al tartufo mi è costato 140 euro!!!)
Infine, sempre per fare un paragone con il mondo del vino.. che tanto mi appassiona.. il grande vino.. quello che raggiunge i 100/100 non solo è armonico, complesso ed emozionante.. ma è anche riconoscibile.. ha delle caratteristiche che lo rendono unico.. Ebbene come ho scritto nella recensione.. Tano è uno dei pochi ad avere un suo stile ben definito.. riconoscere "alla cieca" i suoi piatti non sarebbe difficile.. anche questa è una dote rara..
Sono ben consapevole che quando si danno dei giudizi non bisogna lasciarsi andare a facili entusiasmi.. altrimenti si perde di credibilità.. Nel mio caso credo non sia così.. prima di dare recensioni ci rifletto, provo il ristorante diverse volte.. cerco di ponderare tutti gli aspetti rilevanti.. (per questo ne ho postate così poche). Spero di esser riuscito a trasmettervi quantomeno che dietro il mio punteggio c'è una riflessione vera.. Magari non condivisibile.. ma quantomeno non superficiale..
Saluti a tutti