Sempre sian lodati, intendiamoci, quelli (specie giovani) che per un pre-cena o un pasto veloce scelgono torta fritta, salumi e formaggi in un'osteria anzichè piadine, pizze al metro, hamburger, stuzzichini in locali da asporto, fast-food e pub.
Ma purtroppo, questo approccio spesso è prerogativa di compagnie vocianti di 30-40enni, in cui generalmente spiccano uomini stentorei che parlano ai commensali come se si trovasse a qualche isolato di distanza, le quali per l'intera serata trangugiano taglieri e taglieri, cestini e cestini, bottiglie e bottiglie quasi come pretesto per la sonora rimpatriata. Modello tipico i bikers, per render l'idea.
Poi, va bene la torta fritta e il salume, ma un'intera cena a spazzolar taglieri con tutto quel che può offrire una cucina...
Insomma, un quadro talora anche peggiore delle peggiori pizzerie, proprio per l'indole molto materiale dei soggetti, che non denotano nè compostezza nè particolare attenzione a ciò che mangiano, bastando loro manducare in quantità.
Ecco che se un rispettabile ristorante viene invaso da 2-3 tavolate simili, ed a maggior ragione se il locale si specializza in questo tipo di pasti, il rischio è che vi sia un (inconscio o meno) adeguamento al ribasso del servizio a tutta la clientela...
Comunque, tornando IT, mi sono andato a leggere la recensione in oggetto. Caspita, il giudizio soggettivo sui pisarei è l'aspetto meno criticabile!
Da dove salta fuori il 5 alla cucina?
Il recensore si è premurato di valutare ogni singolo piatto: 4 ottimi, 3 buoni, 6 sufficienze più o meno ampie, un'insufficienza leggera ed una grave. Sfido chiunque a ricavarne un'insufficienza globale...
Qualcuno dirà: eh, ma se il recensore è uscito per mangiare degli ottimi pisarei ci sta che resti globalmente inappagato tanto da penalizzare l'intera cucina. Secondo me non è un approccio nè serio, nè attendibile, nè rispettoso del lavoro dei ristoratori.