FAGIOLI CON LE COTICHE, MARUBINI FILETTO
Nella città della gola un'osteria dove gustare la cucina delle tre T.
di Edoardo Raspelli su lastampa.it
Città della gola, città delle sorprese: una delle capi- tali dell’agricoltura italia- na, ma anche capoluogo di leccornie. Forse, Cremona, è nell’immaginario collettivo: non solo il suo nome (vi ricordate le barzellette di quando eravamo bambini? E’ l’accrescitivo della cosa più ghiotta che ci sia, la... crema), non solo le 3 T (che non sono le mie Terra Tradizione e Territorio ma Torùn, Torass e Tetass, cioè Torrone, Torrazzo e t...)... no, c’è dell’altro. C’è una fiera agricola che è lo specchio della ricchezza di questa terra, di questo humus; ci sono campi prati e panorami; ci sono viuzze e stradelle del centro storico piene di fascino, ci sono (per stare alla gastronomia) prodotti locali che non si perdono, che si continuano a fare anche in modo artigianale e che poi si ritrovano, inaspettatamente, in tanti locali di questa città e di questa provincia.
Giuseppe Martelli, trascinatore delle notti cremonesi, uno dei papà italiani del Texas Hold’em Poker nel suo Feever (di fronte al già raccontato buon hotel Ibis), mi porta, inaspettato cliente, in questo piccolo accogliente locale del centro, dal parcheggio non difficile e tutto da habitués, da amici che ritornano: coppie di innamorati, il pugno di impiegati usciti dalla banca in pausa pranzo, lo scapolo che sa che qui troverà un servizio accattivante e corretto fatto da giovani sorridenti volti femminili sovrinteso dal patron, Claudio Chiodelli, innamorato del suo lavoro e del suo menu. Sarà difficile, in particolare, resistere al suo invito, verso la fine del pasto, e non assaggiare uno dei dieci buoni o addirittura grandi formaggi che questo piccolo locale mette a disposizione. Il grande banco del bar, la sala a elle con le pareti fasciate di quadri naïf, per aria in un angolo la tv accesa (raccomandate che ve la tengano bassa o che la spengano addirittura), tavoli di legno da osteria, proprio come quella in cui siamo.
A far da coperto la stoffa (a 2,5 euro), o, gratis, una tovaglietta di carta con i recapiti del locale sotto una immagine antica. E poi c’è il «menu completo ad 11 euro» (primo, secondo, contorno, 1/4 di vino dell’osteria, 1/2 acqua) con la scelta tra 5 primi, 7 secondi, 5 contorni; dolce a 4,5, solo primo 5 euro, solo secondo 7 euro, più invitanti piatti unici tra i 7 ed i 10 euro...!!! Io ho pescato un po’ di tutto e di tutto un po’: discreto salame cremonese, ghiotti fagioli dell’occhio con le cotiche, gustosi tortelli di zucca, classici marubini in brodo, riso verze e pasta di salame che aveva il sapore di quello che faceva la nonna, fritto di filetto di baccalà perfetto, trippa indimenticabile. Al dolce, fatto in casa, pera cotta nel Barolo con mousse alla cannella. Pranzo medio completo con 30 euro. Non siete ancora partiti?
OSTERIA LA BISSOLA - CREMONA
http://www.labissola.com/
Sul MANGIONE non ci sono recensioni né scheda.