silbusin ha scritto@incoma dire che le cose da te scritte mi perplimono, mi va un po' stretto. la linea editoriale valida e condivide le "belle recensioni", non giudica i meccanismi mentali del recensore che agisce secondo la propria sensibilità.
recensore che ha la sola colpa (ma quale colpa?) di aver con sincerità e disagio avvertito della sua metodologia di giudizio per evitare, sempre a suo giudizio, un voto finale non aderente a quanto si proponeva. sbagliato? giusto? è ovviamente motivo di discussione, ma non si può non evidenziare la "trasparenza" di averlo comunicato.
che l'algoritmo possa non piacere e al limite essere modificato sta nel divenire delle cose (io stesso sono dell'idea, da quel tempo, che un'insufficienza alla cucina dovrebbe automaticamente portare ad un cappello negativo), ma individuare scorrettezza e opacità intellettuale "connivente" nella linea editoriale, appare veramente, a mio personale parere e nel rispetto dell'altrui pensiero, sopra le righe. IMHO obviously.
Trovo anch'io encomiabile e plaudo alla trasparenza del recensore nel comunicare la metodologia di giudizio che ha portato ad assegnare certi voti, trasparenza senza la quale non saremmo qui a discutere.
Nell'ambito della discussione se ciò sia giusto o sbagliato (parlerei di soggettivamente condivisibile o meno, giusto o sbagliato mi sa troppo di assoluto categorico) credo di aver espresso chiaramente il mio parere, e non ho problema ad accettare, pur non condividendoli, pareri discordanti.
Sono d'accordo che a tal riguardo la proposta di far generare un giudizio non positivo se il voto alla cucina non è sufficiente mi pare ottima, dal momento che evita al recensore disallineamenti acrobatici tra voto pensato e voto espresso per far "tornare i conti" sul giudizio complessivo della serata, che poi è di fatto ciò che non condivido come metodologia.
Riguardo alla questione del primo piano ritengo esaustivo il tuo chiarimento: "la linea editoriale valida e condivide le "belle recensioni", non ... i meccanismi mentali del recensore che agisce secondo la propria sensibilità.".
Non ho mai parlato di opacità o scorrettezza intellettuale, se ho dato ad intenderlo non era assolutamente nelle mie intenzioni.