fulvia ha scrittoPremetto che non voglio irritare nessuno con campanilismi assurdi, ma la misura di come si interpreti diversamente il mangiare al ristorante, l'ho avuta pochi giorni orsono durante una cena di lavoro per una ventina di agenti di commercio di una ditta, il cui titolare frequenta spesso il ns. ristorante.
Erano provenienti tutti dalla zona di Roma, Latina, Terracina. Chi frequenta L'Oca sa benissimo che le mie porzioni non sono da fame, e che la mia non è sicuramente una cucina sperimentale......
Ebbene, durante il solito giro in perlustrazione per sicerarmi che tutto fosse OK mi sono soffermata ad un tavolo di questi signori che, quasi scusandosi, mi hanno tranquillamente confessato che per loro le porzioni erano un pò scarse....e che il gusto di una marmellata di cipolle rosse con arance e zenzero non li convinceva.......
"....Sa, signora" mi dicono, " noi siamo abituati alla matriciana, l'abbacchio coi carciofi, la coratella......"
Sì, dico io, ma ogni tanto sperimentare gusti nuovi.....
......Signò, quanno se maggna, vojjo magnà quello che mi faceva mj madre la domenica!!!! ......Mi ha risposto un simpatico signore.....
Ma chi hai come clienti? Aldo Fabrizi? Francesco Mulé?
Scherzi a parte, a me personalmente la diversità di tanta gente spesso mi commuove
Tornando al Salento, anch'io lascio la mia testimonianza (scarna).
Taviano 1981 ristorante "Il Buco" gestito da una signora Torinese (o aveva vissuto a Torino).
Io, la morosa e un amico mio + due kayak sulla Panda (i kayak mio e del terzo incomodo, la panda della morosa nuova di pacca).
Giudizio sulla cucina: buono ma troppo tempo è passato, scusate
Però il posto ai tempi era abbastanza famoso.
Chissà se esiste ancora e chissà se ai tempi c'era già A Casa Tu Martinu?
Comunque ai tempi nudismo in libertà nella baia di Gallipoli (non c'era nessuno) + qualche nastrocassetta rubata agli amici della Panda insabbiata