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silbusin ha scrittoSolo il maialino è in lista a 28 euro...e i dessert sono tutti a 8 euro...e i primi tutti a 14...che dire?
Permettetemi un paio di considerazioni a ruota libera: il recensore scrive
140 € in quattro persone, in linea col locale... col cacchio!
Spettabile
marco1954, lei sta parlando del Locale di uno dei migliori giovani chef del Nord Italia, uno di quelli che, giustizia di critica
permettendo, meritarebbe un paio di Stelle Michelin da qui a cinque-sette anni… sa cos’è che,
a mio parere, al momento lo frena?
1.
L’indirizzo
È commercialmente mal scelto: strade impervie e bricchi sconosciuti, avulsi dalle usuali Rotte del gusto. Un amico ristoratore mi spiegava
come, per avere un buon ritorno di clientela, è preferibile aprire una
nuova Attività solo in città di media grandezza, o in prossimità di un
aeroporto-stazione ferroviaria-polo fieristico… altrimenti, se ti "nascondi" in località amene fai fatica a riempire la sala pure se sei il mago
dei fornelli. In un secondo momento, quando sei conosciuto e apprezzato, puoi tranquillamente spostarti nel villone di campagna,
ma
agl’inizi…
2.
Gl’inizi
Enrico Bartolini s'è presentato, quale astro nascente, con alle spalle una struttura da (minimo) due milioni di euro: a livello di Critica
non gli si perdonerà nulla. Avesse iniziato dalla classica stamberga con quattro sedie e la stufa a legna, i critici sarebbero già "proni",
in coerente brodo di giuggiole... così invece, saltando il passaggio iniziatico, essi avvertono che lo chef non necessita di un immediato
(
disperato) bisogno del loro sostegno per emergere, quindi magari se ne apprezza la cucina, ma se ne parla poco.
3.
La Critica
Problema che si ricollega al Punto 1: per ovviare allo scarso ritorno di clientela,
s’è appoggiato in maniera eccessiva ad un solo critico,
peraltro più commerciale che filosofo, attirando con ciò prevenzione e sospetto da parte degl’esponenti della seconda branca… barbosi
& verbosi, ti sfidano a piacergli, al ché molti oggi li bollano con uno sbrigativo "la Critica che non va in pensione" ... la vecchia guardia è
onusta d’esperienza, ne ha già viste di tutti i colori, figuriamoci s'indietreggia:
granatieri, arrendetevi?! ...Merde!
Equidistanza è qualità che il giovane chef di valore deve imparare a praticare alla svelta:
in seguito
può fregarsene allegramente, preferire le lodi di Tizio alle critiche di Caio; agl’inizi semplicemente
no.
Ciò considerato, se a Dicembre non arriva quella dannatissima Stella Michelin non so proprio dove sbattere la testa:
già l’anno scorso ho usato la pagina "Montescano", priva de
Le Robinie,
per pulirmi la bocca dopo il Manzo crudo al
coltello (...non racconto balle). Quest’anno mi toccherebbe chiedere ad Enrico d’inserirla in una qualche pietanza,
perché
la mangerei comunque per la rabbia.
Ribadisco: il tutto a mio assurdo parere.