Lazzaroni ha scritto“Osteria delle Vigne”: a mio parere, i migliori tortelli della Provincia.
Peccato che per mangiare dei tortelli come Dio comanda sia la provincia
sbagliata! (e qua m'aspetto di sentire tuonare i cannoni di Navarone...)
Bah, invece non le dico di no. La famiglia di mio padre è del mantovano...
San Martino dall'Argine,
per l'esattezza: il nulla del nulla, fermi a trent'anni fa; ma quanto a tortelli, ho le spalle corazzate.
“Le Viole”: in campagna, dieci minuti in direzione “Fiera”; cucina fantasiosa e prezzi buoni.
Buoni si, laddove per un pasto completo con bottiglia onesta si mettano in preventivo 70 euri....
Dissento: frequento l'indirizzo (
scheda,
recensione voti sballati, troppo generosi per la mia scala di valori)
con buona regolarità, e mai n'ho scuciti più di 50 per un pasto completo... pur vero che mai l'ho
visitato in solitaria, ma lette le sue recensioni azzarderei che tal non sia il suo modus operandi,
quindi i conti non mi tornano. Avrete sbracato per via dei vini...?
“Ivan”: cucina di personalità, gran riserva di champagne, conto ragionevole.
Concordo perfettamente a metà sul giudizio di cucina, che trovo scolastica o
poco più; inoltre è quasi impossibile trovare bocce oneste a meno di 50 euri
Ricevuta alla mano, l'anno scorso abbiam speso 180 € a testa in sei: pasto completo e una
quarantina o più di bottiglie - Bollicine - sciabolate (il numero esatto non lo ricordo, ma v'è
una trave in cantina firmata a ricordo di tal visita,
iniziata a pranzo conclusasi in nottata);
prezzo da amico, d'accordo, ma la
recensione di
Yoda dipinge la realtà sì
come l'avverto io.
Con ciò,
naturalmente, è liberissimo di pensarla sì come le pare circa la cucina e la cantina:
con la brigata d'amici vi ritorno sotto Natale, e contiamo di ri-battere il record...
“Cavallino Bianco”: in riva al Po, cucina d’aia e di fiume, prezzi contenuti.
Prezzi contenuti... si contiene bene prendendo i menu "ad bestiam", andando alla carta si salta il fosso.
Poi ho sempre trovato che le preparazioni ultratradizionali risentano di un eccesso di voglia di distacco
da concetti veterosteraici. Esagero? Sì, facciamo del paradosso: preparazioni un po' eunuche...
Pure qui, liberissimo di
sottostimare un esercizio
onesto condotto da genti a modo, sempre composte,
pur se convengo sian sottoposte a pressione "turistica" da parte dei tanti (troppi) Lombardi & affini
che calano in orda scalmanata, esigenti i sapori nostrani che a casa loro giusto si sognano; certo
comprendo che voi di Reggio Emilia abbiate lo sguardo
fisso, costantemente rivolto al futuro della
ristorazione Emiliana e non solo, intendo dire: avran tirato i remi in barca... tanti ormai sentenziano
così, io son rimasto solo in trincea. Smetterei pure di consigliarlo, ma per me rimane indirizzo piacevole...
“Mariella”: preparazioni di montagna, cantina imponente.
Vero, cucina però un po' altalenante: alcune volte ho goduto come
un porcello nello stambi, altre sono rimasto vagamente interdetto.
La mia
succinta recensione rende l'impressione personale: non attendersi spropositi
dalle pietanze, libero sfogo d'ingordigia repressa - dai ricarichi - sui vini e i distillati;
tartufo di Fragno in stagione e golfino sulle spalle pure in Agosto, ma non più di ciò.
domanda: comè che lei non mi menziona Eletta?
Piace tanto ai forestieri e agli 'strajé pr'al mond' alla
Fante (strajé, i Parmigiani
dispersi),
ma personalmente non mi è mai parso indirizzo degno di vanto; ci tornerò/emo in futuro,
ma
se lei vi scorge il futuro della ristorazione Emiliana e non solo, la visita è imminente.