Eat ha scrittoun trattamento speciale, che a mio modesto parere a volte può dipendere da molte cose...
Ah moltissime... ma qualora ci si rechi al ristorante muniti di taccuino e fotocamera, nella stragrande maggioranza dei casi il trattamento di favore
c'è, bello evidente ed innegabile. Figurati: ne sono omaggiato
persino io, che le volte in cui estraggo un taccuino - per segnarmi quelle due/tre sensazioni 'n croce che riesco a percepire in ciò che mastico - ripeto più e più volte con grande chiarezza, sia al personale di sala sia all'eventuale patron, di non essere assolutamente nessuno e di contare quanto un soldo bucato... il più delle volte è fiato sprecato: pochi comprendono tale schiettezza
(e le eventuali piccole gentilezze valgono doppio, profumano di buono); i più, nel dubbio, preferiscono non rischiare e . Da ciò deriva pure il terno al lotto per prenotare un tavolo per un coperto in infrasettimanale: oramai non mi arrabbio nemmeno più, quando insultano la mia intelligenza rifilandomi le balle più patetiche... ho recentemente imparato ad aggiungere quanto segue
Ah, la sala è tutta prenotata per il simposio sul pepe di Sechuan... che disdetta... beh, senta,
facciamo così: io stasera passo ugualmente; qualora la sala sia deserta, o quasi, potrebbe sistemarmi
in un angolino... in caso contrario, potrei scrivere una lagnanza alle guide che recensiscono il vostro indirizzo
Sì, però che stress! Oramai l'appassionato non è più il tizio che viene-siede-mangia... con più gusto degli altri clienti. No... oramai pare quasi si voglia ottenere qualcosa più del saldo di conto e complimenti eventuali, da noialtri... allora tanto vale ch'io ci giochi: mi vesto in modo appositamente bizzarro per pranzare nei bi-stellati, non fingo di capire denominazioni d'ingrediente o di origine delle quali mi frega una cippa, non approfitto del personale che si farebbe in quattro pur di accontentare ogni capriccio - persino il più stupido... respingo la bottiglia che si omaggia all'allegra compagnia qualora il gusto delle lumache à naturé sia francamente pietoso...
... e così via, di episodio in episodio. Ma-ah, alla resa dei conti, apprezzo quei pochi
(ma buoni) ristoratori che
non si zerbinano pur di guadagnarsi il parere favorevole del primo anonimo che sfodera un taccuino; perché non sottaciamo il fatto ch'esiste tutto un sottobosco di clienti che fingono di essere chissà chi, giornalisti/ispettori/amici di questo o quello, pur di ottenere chissà mai quali riguardi... situazioni ridicole: il lusso è gratificante quando lo si paga, molto meno qualora lo si questui. Ecco qua, più o meno è tutto: l'opinione personale di uno che non è assolutamente nessuno e che non conta un soldo bucato.