Edoardo Raspelli, Camilla Baresani, Gianni Mura e altri. Mangioni come noi che hanno fatto del loro hobby un lavoro, o forse no.
Perchè non leggerli e magari commentarli?
I loro scritti sono arguti, graffianti, suadenti ma rigorosamente professionali.
In questo spazio inizio a postare, mi auguro in futuro seguito da altri forumisti, le recensioni che reputo più interessanti.
Allora, avanti!
ZIBELLO, TORTELLI E LUMACHE ALLA CORTE DI RE CULATELLO
Tra le nebbie del Po alla Buca il tempo sembra essersi fermato
EDOARDO RASPELLI:
Quando si dice: «Un tuffo nel passato». Quando si sogna: «Il tempo sembra essersi fermato». Non ci sono soltanto i muri, le case, le persone: qui ci trovate l'atmosfera, quel senso quasi palpabile e piacevolissimo di immobilità, di staticità. Anche il tempo, questo tempo, contribuisce: anche la nebbia, che ormai, in questa stagione, in questi primi giorni di pieno autunno sembra voler accompagnare la dolce malinconia della Bassa.
Le prime nebbie ovattano questo angolo di pianura padana, questo pezzetto di provincia di Parma dove l’umidità è il trionfo della gola: non il clima asciutto che a Langhirano dà il prosciutto di Parma, ma l’umidità che ti entra nelle ossa e che, però, contribuisce a rendere grandi salami e culatelli.
Cercatevi fuori dal centro di Zibello questa trattoria che ha compiuto i 112 anni; cercate nella verde periferia questa isolata casetta a due piani, ai limiti dello scorrere del Po, preceduta da un’ampia aia e affiancata da quel pergolato verde dove sarà stato bello sorseggiare l’aperitivo.
Le toilette, bellissime, sono, come una volta, esterne; poi, dentro, si respira la stessa aria che i fondatori devono aver assaporato dalla fine del Milleottocento. Si supera una bussola di vetro ed eccovi le salette intime, raccolte, romantiche, che nessuno, per fortuna, nei decenni, ha devastato. Ora il timone è a Miriam Leonardi ed alla figlia Laura. Le donne in cucina, il genero in sala con qualche aiuto per un ambiente dove è facile riuscire a parlare sotto voce, che non vuol dire essere malinconici, ma esprimere rispetto per il luogo e, anche, tanta attenzione per quello che arriverà in tavola.
Il tempo si è fermato alla cassa (si paga solo in contanti), nel menu (carta giallina da macelleria di una volta), nei piatti che sono un sacrosanto omaggio alla pura cucina di Parma e della valle del Po. Si mangia il culatello di Zibello di quella quindicina di produttori riuniti nel consorzio artigianale che ha per simbolo il cartiglio a quadretti rosa e bianchi (il consorzio di cui è anima Massimo Spigaroli del Cavallino Bianco e del Relais Corte Pallavicina di Polesine Parmense). Poi spalla cotta e salame.
Quindi i classici primi come i perfetti tortelli di ricotta e le tagliatelle ai funghi porcini che arrivano da quella mecca gastronomica che è Albareto, sopra Borgotaro. Discrete le lumache, perfetta la lingua stracotta al forno, succulento il pollo alla cacciatora. Al dessert, il grande Parmigiano Reggiano della zona di Bardi e il dolce di semolino con lo zabaglione. 50-60 euro (compresi, accidenti, 2,5 di coperto). Di là dalla strada, un piccolo relais di due stanze ed una suite se non volete rinunciare al vostro bicchiere di vino a tavola.
LA BUCA DAL 1897
ZIBELLO(PARMA),VIA GHIZZI 6
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CHIUSURA MARTEDÌ
CARTE DI CREDITO NESSUNA
ULTIMA PROVA: 1-10-2009
Voto: 14/20
(pubblicato su La Stampa del 15/10/2009)