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Post noioso e vagamente serioso
Premessa:
Dalla prima volta che ho avuto il piacere di leggere le recensioni della "principessa" (scusate l'italianismo...) mi sono spesso trovato a cogliere, quasi inconsapevole, l'opportunità di spiccare il volo con la fantasia verso terre del gusto lontane e piene di fascino dove certamente Epicuro è di casa. L'immaginazione, grazie ai suoi racconti, carica di suggestioni, di colori e di sapori ma allo stesso tempo ricca di sfumature e differenze quasi impalpabili è stata così tanto il motore del mio piacere durante la lettura che la verità (sono reali quelle "esperienze" che lei descrive?) e l'appartenenza ( è lei in prima persona che le ha vissute?) del "raccontato" rimanevano in un angolino con un ruolo marginale, per non dire addirittura insignificante.
Di tutto cio, e di altro ancora che ho provato, la ringrazio davvero.
Ma eccomi al dunque:
....giusto giusto mentre volteggiavo nell'aere perso tra me e me, ma felice, ecco che improvvisamente mi si presenta di fronte la dura realtà che toglie ogni spazio all'immaginazione (mi riferisco all'"esperienza" da Pinchiorri), che mi inizia a far pensare in maniera più logica ed analitica e mi dà purtroppo quel termine di paragone che temo d'ora in avanti renderà meno appassionante e coinvolgente la "sua" lettura.
Tutta colpa delle foto....
Che delusione!
Sarò più preciso solo con qualche esempio per non annoiare ulteriormente:
Lei afferma: "....spiccano gli elegantissimi e decorativi sottopiatti rigidi in pelle color bordeaux con inserto sempre in argento..."
Acciderbolina, ma sono proprio bruttarelli! (e non sto riferendomi a mie aspettative esagerate, giustificate peraltro per quel mito di locale);
Verso la fine dice: "...Tutte le preparazioni dei grandi chefs e pasticceri del Pinchiorri sono veramente perfette: capolavori di gusto e d’immagine."
Sul gusto certamente non mi pronuncio (anche se inizio a credere che troppe iperboli siano quantomeno sospette, in senso buono), ma credo almeno di poter dire in tutta franchezza (consapevole che le foto rendono giustizia solo in parte) che questi cosidetti capolavori d'immagine lascino, eufemisticamente parlando, parecchio a desiderare.
Infine conclude con: "...ciò che davvero conta non è il “quanto” ma il “come”".
E qui il sorriso, per non dire la risata, sorge spontaneo!
...a parte discorsi banali, triti e ritriti ma con un loro fondo di verità sull'abbondanza nei piatti sempre più spesso inversamente proporzionale alla "quenta" parziale e finale, ritengo che se quello che le foto mostrano è il "come", allora il "quanto" conti indubbiamente tanto, o per dirla alla Jovanotti,
....Tanto Tanto Tanto Tanto Tanto!
In conclusione (che palle!, direte) (scusate il francesismo), ci tengo a precisare che ho voluto solo manifestare la mia delusione perchè mi è un tantino caduto un mito e non muovere una critica alla "benemerita" che anzi ha tutto il diritto di trovare bello o brutto, buono o cattivo chiunque e qualunque cosa.
grazie per la pazienza
saluti a tutti