Ritengo di non inviare la recensione all’elenco ufficiale perché l’occasione della cena dei mangioni è stata particolare e quindi con tutti i limiti e i pregi che questi convivii possiedono intrinsecamente.
D’altro canto avevo già fatto una recensione sul sito, in tempi non “sospetti”.
La cena è stata una splendida occasione per incontrare dei compagni di viaggio virtuali e per la qualità delle persone, per l’ambiente e per il trascorrere della serata si potrebbe chiudere dando un bel cappello blu a tutto l’insieme.
Come dilettante allo sbaraglio, più continuo a frequentare il sito e a leggere le recensioni più mi accorgo di quanto mi sia utile come insegnamento alla riflessione, giudizio e composizione degli scritti relativi alla ristorazione. E come sia sempre presente il “gusto personale” che non può che essere soggettivo e che, salvata l’onestà intellettuale, condiziona di fatto le nostre scelte anche se le papille gustative della lingua dovrebbero essere disposte egualmente per tutti. Per il dolce in punta, per l’amaro in fondo, per l’acido ai lati anteriormente e per il salato ai lati posteriormente: di fatto, a fronte di certe recensioni di cui ovviamente anche io non sono immune, le papille stesse sono tutte scombinate, direi quasi ad randum.
Quello che è capitato a wineless che la mattina dopo, alzandosi, le ha trovate tutte sparse sul cuscino che saltellavano; o a kinggeorge e deidre che se le sono scambiate tutta la sera, ovviamente nell’ottica scientifica del basic life support.
E quindi a proposito di gusti devo dire ahimè che il fegato non mi piace, gli agnolotti-tortellini-tortelli non mi entusiasmano, i dessert pure non mi entusiasmano e ne faccio volentieri a meno (tranne che il crème caramel, la torta di mele e il cioccolato amaro), che tra una fetta di salmone affumicato e una patata bollita caldissima con il formaggio gongorzola (patate e formai) non esito un attimo per la seconda scelta. E che davanti alla televisione alla sera se devo prendermi uno stuzzichino cosa c’è di meglio che una grossa scaglia di parmigiano reggiano 24 mesi con un bicchiere di coca cola? (è consentito rabbrividire).
Non bevo superalcolici e non mi intendo di vino che tra l’altro bevo in modestissime quantità.
E quindi quando Rinaldo, nella contro-recensione, stigmatizzò la scelta dei vini del gruppo scassaball, di fatto ho provato un senso di disagio perché tali vini non mi dicevano nulla.
Per i rossi il mio termine di riferimento è un rosso di Narbonne di 14° che ho bevuto in un paesino sperduto dei Pirenei (un logìs de France tre caminetti), un bordeaux rosso di 13,5° bevuto ad Arcachon e per i bianchi un Sauvignon Ca’ Bolani, che hanno marchiato la mia vita. Ergo il Buttafuoco scelto la volta precedente e da me ritenuto buonissimo, non sono in grado di dire: a) era un giusto abbinamento; b) Rinaldo è stato rianimato a lungo dopo averlo saputo; c) Rinaldo ha detto: azz…che raffinato quel busin.
Adesso che conoscete i miei difetti (solo una prima puntata, dice mia moglie) torno al pranzo dei mangioni.
Il fegato d’oca era buono (troppo come quantità) e per dirlo io… Da 8 ½ . Ho mangiato tutto il letto di radicchio perché, personalmente, smorzava il sapore penetrante dell’alimento aggiungendogli un’insperata freschezza (non perché sono un ruminante, Rinaldo, veh…)
I tortelli buoni anche se il ripieno era troppo sostenuto e sembrava coprire la salsa di noci. Da 7
La pasta col ragù ottima. Da 8 ½
La coscia di anatra: superba per cottura e per dimensione (un occhio di riguardo dato che sembrava la coscia di uno struzzo?). Da 9
Il dessert non mi ha convinto (mia moglie invece l’ha molto apprezzato e siccome le hanno scippato il piatto mentre si apprestava a sgranocchiarsi il croccante l’ho dovuta consolare a lungo). Per me da 6, per mia moglie da 8. Media 7.
I vini: che dire? Buoni per il mio palato. Migliore il dolcetto. Buonissimo il moscato (vergognandomi come una spia ne ho chiesto un altro bicchiere a Rinaldo, ma giuro che ne avrei bevuto un altro).
Caffè: non ci ho fatto caso perché stavo chiaccherando. E’ una bevanda che si assume per abitudine e invece andrebbe valorizzata come altre portate.
Un piacevolissimo re-incontro con la sorella di Rinaldo (mi piacerebbe conoscerne il nome): persona affabile, con quelle attenzioni che sfiorano il materno e che fanno sentire l’interesse per il cliente in modo sincero. Una persona squisita.
Rinaldo: ottimo anfitrione. Non ho potuto scambiare che qualche frase e mi dispiace. Mi aspetto di vederlo tra noi in un prossimo incontro.
Ciao a tutti.