Carissimi,
il vostro poliedrico Fante ha deciso di chiedere un parere sui vini ottenuti da coltivazioni biodinamiche al CICAP Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale , gruppo del quale sono un grande ammiratore, per le finalità e i membri che lo compongono.
Ecco il risultato:
Gentili Membri del Cicap,
faccio parte di un'associazione con interessi gastronomici.
Ultimamente veniamo a contatto con accaniti sostenitori dei vini provenienti da coltivazioni biodinamiche. Ho letto qualcosa qua e là ma volevo sapere se avete fatto o c'è qualche studio che ne attesti l'effettiva validità o se è la solita ridicola speculazione sull' omeopatia.
Vi ringrazio anticipatamente
Risponde
Silvano Fuso
Caro Marco,
mi verrebbe da dirLe: "La seconda che ha detto!". L'agricoltura biodinamica ha infatti ben poco fondamento. La invito a leggere questa mia risposta sull'argomento.
Un cordiale saluto.
da
http://www.vialattea.net/esperti/parano ... namica.htm
L'agricoltura biodinamica fu fondata dal filosofo austriaco Rudolf Steiner (1861-1925) negli anni venti. Steiner è noto per essere stato il padre della cosiddetta antroposofia, disciplina pseudo-scientifico-filosofica, fortemente intrisa di elementi esoterici ed occultistici. Steiner si occupò di molti settori: dalla psicologia all'educazione, dall'arte all'economia fino a includere la medicina. Non sorprende quindi che tra i suoi interessi compaia anche l'agricoltura. Già questo atteggiamento tuttologico suscita dei fondati sospetti circa la validità di quanto da lui elaborato.
Steiner si interessò di agricoltura negli ultimi anni della propria vita e nel 1924, a Koberwitz, tenne un ciclo di otto conferenze il cui tema principale era la salute della terra, il mantenimento e l'accrescimento della sua fertilità con lo scopo di migliorare la qualità degli alimenti destinati all'alimentazione umana.
Gli obiettivi che l'agricoltura biodinamica si propone non sono molto diversi da quelli dell'agricoltura tradizionale e possono essere sintetizzati nei seguenti tre punti:
1) mantenere la fertilità della terra;
2) mantenere le piante in buona salute per consentire loro di resistere alle malattie e ai parassiti;
3) aumentare la qualità degli alimenti prodotti. Per il raggiungimento di tali scopi Steiner si limita a dare indicazioni di massima.
I suoi seguaci hanno poi completato i fondamenti su cui si basa questa tecnica agricola.
All'interno dell'agricoltura biodinamica si trovano pratiche culturali senz'altro efficaci quali il "sovescio", ovvero la sepoltura di particolari piante a scopo fertilizzante e la "rotazione delle colture". Quest'ultima pratica è perfettamente ragionevole in quanto vi sono piante che arricchiscono il terreno di elementi nutritivi, mentre altre lo impoveriscono.
A fianco a tecniche sensate, tuttavia, nell'agricoltura biodinamica convivono altre pratiche decisamente bizzarre e senz'altro più vicine alla magia che non all'agricoltura razionale. Ad esempio, una pratica ritenuta di fondamentale importanza consiste nello spruzzare il terreno con "preparati biodinamici", ottenuti da letame, polvere di quarzo o sostanze vegetali, in diluizione omeopatica.
Questo significa che vengono utilizzate diluizioni talmente spinte che nel preparato finale non rimane più nessuna traccia della sostanza di partenza. Inoltre l'irrorazione del terreno con tali preparati deve seguire un vero e proprio rituale (movimenti circolari, tempi determinati, ecc.). Un altro elemento che rende l'agricoltura biodinamica una tipica pseudoscienza è l'estrema importanza attribuita alle cosiddette "forze cosmiche". Si ritiene cioè che la buona riuscita di una coltura dipenda dalla posizione degli astri e viene pertanto rispettato rigorosamente un calendario i cui fondamenti sono molto simili a quelli dell'astrologia.
Nonostante ciò che affermano i suoi sostenitori, nessuno ha mai dimostrato che l'agricoltura biodinamica possa ottenere risultati migliori dell'agricoltura razionale. L'energia vitale, cui fa riferimento il lettore che pone la domanda, è un tipico concetto pseudoscientifico, retaggio di una cultura prescientifica e assolutamente privo di ogni fondamento. Prive di fondamento risultano pure le presunte prove della sua esistenza, cui il lettore fa riferimento. Gli studi cristallografici da lui citati si riferiscono a quella tecnica chiamata "cristallizzazione sensibile". Secondo tale tecnica sarebbe possibile individuare il grado di energia vitale osservando la forma dei cristalli ottenuti facendo evaporare una soluzione di una determinata sostanza. Il processo di cristallizzazione è in buona parte casuale e pretendere di misurare l'energia vitale osservando la forma dei cristalli non è molto diverso dal pretendere di predire il futuro osservando la disposizione delle foglie del tè in fondo a una tazza. Quello che preoccupa è che recentemente qualche pseudo-medico ha cominciato a usare questa tecnica a scopo diagnostico, osservando la cristallizzazione di fluidi biologici.
Per quanto riguarda i fotoni, nonostante vi sia qualcuno che sostenga l'esistenza dei cosiddetti "biofotoni", che caratterizzerebbero l'energia vitale, occorre dire che non esiste nessuna prova scientifica della loro esistenza. Per concludere, quindi, non esiste neppure la necessità di fornire un'interpretazione delle differenze tra i prodotti dell'agricoltura biodinamica e tradizionale, poiché tali differenze non sono mai state dimostrate.
O meglio: una differenza c'è. Se l'agricoltura di tutto il pianeta venisse convertita in biodinamica la fame nel mondo aumenterebbe drammaticamente.