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LE CALANDRE - Rubano

da deloZio il 27 mar 2007 16:11


zolder ha scrittoSabato scorso mi sono recato in quel di Padova per assistere ad un concerto di Bryan Adams,l’indimenticato (per me)
cantautore canadese. La trasferta era programmata da mesi e visto che il piatto forte sarebbero state le note rock di
“summer of 69” mi sono guardato intorno, per cercare un giusto contorno gastronomico degno dell’evento tanto atteso
e rendere speciale un fine settimana ricco di emozioni.

La mia scelta è caduta sul ristorante “Le Calandre”.

http://www.ilmangione.it/recensione.php ... ione=16946



Work in progress... Immagine

da caneciccio il 27 mar 2007 16:41


Vista la cifra spesa anche stavolta, inizio a pensare che prenoto qualche ritocchino dal signor Santanchè e poi parto alla conquista di questo indimenticato circuito belga... 8)
:lol:

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da deloZio il 27 mar 2007 19:46


...

Iniziamo con qualche cifra spicciola: la recensione consta di 3418 parole, un totale di circa 18000 caratteri. :|


Appurato pertanto quant’essa sia lettura impegnativa, qui ne
propongo, sperando che il buon zolder ne tragga poi spunto...



IL “SUCCO
(…ovvero, ciò che è d’interesse per il lettore)




La mia scelta è caduta sul ristorante “Le Calandre”.
Sarebbe stata per me una “prima assoluta” in un locale così rinomato, così osannato da tutte le
guide e dalle recensioni così lusinghiere. Chiaro pretendere il massimo ed avere alte aspettative.

Innanzitutto visito il sito internet dell’attività e lo scopro molto soddisfacente. Il servizio e la trasparenza economica offerta al visitatore sono al top, non avevo mai visto un’intera carta dei vini in formato pdf prezzata. Anzi, non avevo mai visto una carta dei vini così ben assortita, 78 pagine: accidenti! Mi sono fatto una idea di cosa avrei mangiato ed ho scoperto che la famiglia Alajmo possiede anche un altro ristorante, ”la Montecchia”, nonché un negozio molto caratteristico di alimentari, un bar restaurant (veranda il Calandrino) ed un albergo, ”Maccaroni”.

Prendiamo l’uscita Grisignano dell’autostrada “Milano-Venezia”, teniamo la nostra sinistra e dopo pochi chilometri arriviamo a Sarmeola di Rubano, frazione a due passi da Padova. Del ristorante noto subito l’appariscente cartellone informativo che dà sulla strada.Del ristorante noto subito l’appariscente cartellone informativo che dà sulla strada. Su questa è affacciata la vetrata frontale del “Calandrino” mentre ingresso Calandre ed albergo sono situati nella via laterale.

Ci aprono la porta, sulla parete esterna due targhette stanno ad indicare che il locale appartiene alle prestigiose catene “Relais & Chateaux” e “Le Soste”. Molto accogliente la hall, spaziosa con tappeto e divani. Una ragazza ci prende le giacche, mentre il cameriere in completo nero con cravatta (che pare aspettasse noi) ci chiede l’ordinazione e dopo avere verificato dice: ”non leggo il suo nome”; uno scherzo,per fortuna. Però c’ero cascato. Comunque mi sentivo un po’ “rigido” diciamo, avevo quasi un timore reverenziale verso il posto e una battuta simpatica e sdrammatizzante mi ha messo più a mio agio.

...due sale, una accanto all’altra e dalla pianta rettangolare, abbastanza grosse per creare più spazio e non “più tavoli”, divise da una parete. Alle mie spalle un grosso specchio adornava il muro, le posate erano marchiate e direi in argento, tavolo sontuosamente apparecchiato e rotondo anche se non di diametro mostruosamente largo, come invece mi è capitato in certi altri posti. Meglio, ci stava comunque tutto in modo più intimo.

...il cameriere ci sposta la sedia per “un’entrata” più facilitata.

Ora, non spenderò troppe parole per descrivere l’arredamento per il semplice fatto che le foto sul sito internet sono molto più eloquenti. Davvero molto bello comunque il singolo faretto che con un cavo nero scendeva dal soffitto quasi a ridosso di ogni singolo tavolo,faceva molto “design hi-tech”, e illuminava come un’opera d’arte il vassoio bianco, piatto e rettangolare che conteneva, disposto con artistica fantasia, i vari tipi di pane fatti in casa...
dei cornetti al formaggio “Grana”, pane integrale, dei grissini molto buoni ma non ne ricordo la composizione cosi come delle sfogliatine al sesamo, e altro…insomma, cinque o sei tipi, tutti molto buoni e “freschi”,ovvio.

...la tovaglia era di una trama leggermente rugosa e di un colore tendente all’azzurro, i muri giallognoli (va di moda davvero!) ma ricordo molto bene il pavimento in marmo nero. Ah, le sedie: non avevano dei veri e propri braccioli ma delle “sponde” che salivano dal piano di seduta fino ad altezza gomito, ed erano tutte in pelle, o simil-pelle, colore terra di Siena bruciata o analogo. Sinceramente ci stavo dentro giusto Troppo di misura: ho notato poi che ne avevano pure di diverse,t utte aperte.


Ci portano i menu. Ampi, rettangolari e più alti che larghi, sfondo bianco e carattere scritto molto chiaro... Piatti di elevata elaborazione, senza dubbio, ed io ero un po’ in difficoltà. ho preferito affidarmi ad un menu costruito, insieme alla mia ragazza. Si chiama “Ingredienti”. Prendono nota della mia scelta su un taccuino con in cima un tappo di sughero infilzato da una specie di filo di ferro. Carino.

Mentre il cameriere si allontana ne arriva un altro a ruota, questo con camicia bianca e grembiule, portandosi appresso un carrello con sopra un grosso contenitore di vetro, una semisfera firmata Moet & Chandon. Dentro sei o sette bottiglie per l’aperitivo immerse nel ghiaccio. Ci chiede se gradiamo, eccome! Ce le elenca tutte ed alla fine scelgo l’unica non ancora aperta; ma che problema c’è, mi faccio scrupoli?! Con quello che pago. ( :D ... ndr)
E’ uno Champagne di solo Pinot nero ed era da tempo che non ne assaggiavo: André Clouet Grande Réserve s.a.

...“ottimo vino”...

Mentre lo sorseggiamo senza fretta alcuna ci portano la “carta dei vini”. Cioè, carta...riduttivo. A me sembrava un libro,la Bibbia! O forse pure “Il signore degli anelli”. Rilegata in una specie di pelle color marrone, e se non ricordo male slacciata tirando un bottone, è davvero impressionante. Stessa calligrafia per le scritte utilizzata nel menu, un indice all’inizio indirizza eventualmente ad una scelta più rapida ma io davvero annaspavo! Troppe bottiglie, soprattutto bianchi e rossi italiani e francesi, nonché Champagne e bollicine nostrane. Ci rinuncio,aspetto che il sommelier di sala arrivi in mio aiuto: è un ragazzo davvero giovane, sarà sulla trentina. Mi chiede cosa preferisco... Ci chiede se preferiamo una sola bottiglia o più di una. A questo punto io gli comunico un budget enologico e mi affido completamente nelle sue mani. Così mi toglie dalle mani la carta che, non esagero, peserà tre chili!

I ricarichi dei vini sono abbastanza esosi, lo ammetto, soprattutto annate particolari o quelli stranieri.

Il locale è tutto esaurito e la raffinata clientela (anche compagnie ma toni di voce bassi, non una persona col cellulare in mano o sulla tavola, modi di fare discreti) rende l’esperienza molto rilassante e ti crea una sensazione di eclusività davvero coinvolgente. Fin da subito un sacco di camerieri ti coccolano con cortesia ed estrema professionalità facendoti sentire a tuo agio, scherzando e conversando, senza mai farti sentire solo. Uno sguardo e subito sono accanto a te pronti ad esaudire le richieste.

L’aperitivo è accompagnato da una piccola serie di “stuzzichini”, tre in tutto, giusto piccoli assaggi sferici da mangiare
con le mani e posti su di un piccolo blocco a parallelepipedo di granito. Molto gustosi, anche se fatico a ricordarli

:evil: :evil: :evil:

E NO, caspita!!! Si mantiene indelebile ricordo sul determinato Inserviente ch’indossava
una giacca o il grembiule su camicia, e poi ci si confonde in merito a quel che s’assaggia…??

...

Ci provo: il primo era a base di Baccalà mantecato, il secondo un qualche tipo di mousse di gamberi ed il terzo una crosta al formaggio grana. La ricordo bene questa perché ce l’hanno tolta dal naso ad entrambi prima che potessimo mangiarla. Era lì da un po’ ed avranno pensato che non andava ma potevano chiedere; semplicemente ce la stavamo prendendo comoda.

Rispettano però i tempi dell’aperitivo dando ampio spazio alla bevuta del calice. Solo quando sarà quasi finito portaranno le prime “delizie”, comunque non lo toglieranno dalla tavola se non dopo averlo chiesto e avere ricevuto il consenso. Ci viene appoggiato sulla tavola, fuori dai piedi,un foglio di cartoncino bianco arrotolato, e tenuto stretto da una cordicella color oro. E’ il nostro menu,tutto quello da noi scelto. Ne avevo fatto specifica richiesta ma forse lo avrebbero dato comunque. Noto curiosamente che tutti i piatti delle portate sono caldi bollenti (tutti di colore bianco, rettangolari o rotondi).


La primavera”: … è una qualche specie di gelato/sorbetto alle verdure. Provo a spiegare: al centro del piatto troviamo,uno accanto all’altro,due sorbetti freddi; al sapore di senape uno e di rapa rossa l’altro. Tutto intorno piselli, fave, barba di frate, uovo, asparagi e zucchine, immersi in olio extra vergine siciliano. Il trucco sta nel mischiare gli ingredienti facendone quasi un frappè, davvero freddo grazie ai sorbetti ghiacciati, e scoprire sapori davvero particolari.

Mentre cominciamo a gustarci la delizia… la nostra prima bottiglia di vino. Me la mostra, me la descrive, stappa. Ne versa un quantitativo minimo nel suo bicchiere, lo gira e rigira in tutti i modi controllandolo e poi me lo fa assaggiare. E’ Champagne Jacques Selosse Blanc de Blancs s.a. Solo uve Chardonnay, completamente in contrasto con quello bevuto prima e ne sono contento. Così si assaggiano cose diverse. Ricordo una frase del sommelier in cui diceva che questo “shampoo” ha subito passaggi in barrique…può essere?, molto delicato comunque. Nessuna bottiglia accompagnerà il nostro pranzo con la sua presenza sul tavolo, sono tutte su di un tavolo più accentrato nella sala e i bicchieri vengono a tempo debito rabboccati.

La seconda portata è una “battuta di carne,crema d’ostriche e caviale Asetra”. Davvero originale ed inusuale, per me. Sul piatto rettangolare è cosparsa la crema, sopra a questa due piccole “montagnole” di carne cruda con alla sommità una punta di caviale. Si mangia con le mani. Sulle prime mi ha “stonato”, lo ammetto, ma poi ho saputo apprezzare. Di carne cruda non se ne mangia mai, ma cucinata in questo modo aveva il suo perché e anche con il vino si abbinava da favola. Di fronte al piatto ne porgono un altro con arrotolato un secondo tovagliolo bagnato e bollente, per pulirsi le mani, con sopra una foglia d’anice. Funziona.

Continuiamo con “spaghetti con fegati di seppia, olio e peperoncino”. Sicuramente di ottima fattura e cottura, ma diciamo uno degli abbinamenti meno avventati. Comunque gradevoli. Continua egregiamente l’abbinamento con lo Champagne proposto dal sommelier.

Adesso una portata particolare: dentro ad un piatto rettangolare altri due quadrati di piccole dimensioni con dentro assaggi contrastanti. In quello alla mia destra una crema di lenticchie con gamberi, capperi e polvere di caffè. A sinistra invece una crema di ceci, miele d’acacia, cubetti di limone (esattamente lime), olio e pepe di Sarawak. Assolutamente fantastico l’abbinamento tra i sapori, così diversi ed allo stesso tempo così in sintonia. Ci dicono di mangiare per prima la crema di lenticchie.

Adesso arriva un “Risotto di terra”: è un risotto all’acqua mantecato con burro alle erbe aromatiche, germogli, capperi e pesto di lumache. Servito in una porzione discretamente abbondante piace, ma non impressiona. Non sono un amante del risotto ma questo lo gusto volentieri. Solo era poco evidente il contrasto tra i sapori degli ingredienti, diciamo che sentivo molto il riso e meno del resto, rendo l’idea? Comunque è il classico pelo nell’uovo. Molto buono anche questo piatto.

Mentre assaggiamo questa portata ci viene portata, nello stesso identico modo di prima, la seconda bottiglia di vino.
Questa volta è un rosso, francese della Borgogna. Un Mazy Chambertin Grand Cru 2004, cantina Rousseau. Un Pinot noir.
…all’olfatto è molto …complesso ed articolato. In effetti mi ha mandato nel pallone e ne avrei bevuto dei litri.

Continuano le portate; è il momento del “Coccio di pasta, burro e fumo”. È una ciotola bianca, dentro degli spaghetti come bruciacchiati con del burro affumicato. Ci dicono che è proprio il grano della pasta ad essere arso, bruciato. Particolari, buoni, anche se ancora ero impegnato a metabolizzare l’ottimo vino!

Polenta croccante con crema di fegatini, tartufo nero e Recioto di Soave”. Dunque, premetto che a me il fegato non piace. E infatti mi stupisco ogni volta di come riescano a farmelo apprezzare mescolato con i giusti ingredienti. Il Recioto di Soave era inserito nella composizione sotto forma di gelatina, sopra alla crema di fegato e con piccole scaglie di tartufo affogate dentro ad essa. Beh, impressionante davvero. Ripeto, il fatto che fosse presente il fegato poteva condizionare il mio giudizio ma sono comunque riusciti a farmelo accettare di buon gusto e non posso che ammettere che il mix di sapori di questa elevata elaborazione è ben riuscito. Tanto di cappello.

Bene. Adesso è il momento di “hamburgher italiano”: è un cuore di costata di vacchetta piemontese affumicato, con una pellicola di salsa rubra, fagiolini e cipolle fritte. Morbidissima e cotta al punto giusto la carne e la salsa rubra, preparazione tipica del Piemonte, era del tutto simile al Tomato-ketchup ma più delicata. Insomma, il sapore ricordava un hamburgher McDonald (una blasfemia, ma è per rendere l’idea) reinterpretato con ingredienti al palato più nobili.

Siamo quasi alla fine. “Sorbetto di liquerizia, cicoria all’olio e ricotta di bufala allo zucchero grezzo”.
La liquerizia mi è sempre piaciuta e con la cicoria si abbina in modo super e chi lo avrebbe mai detto!

Bene, il Dolce.
Sembra un gioco per bambini. Questa “scultura di legno” aveva quattro ruote e sembrava quasi un’auto con sopra tanti ripiani alti e bassi. Su ognuno di questi una specialità al cioccolato, sempre diversa e sempre ghiotta. Questo è il” Gioccolato 2007”, “costrizioni” al cioccolato. Ci indicano in che verso mangiarle. Ricordo una “palla” di cioccolato, appena messa in bocca si è subito sciolta riversando il contenuto in bocca, buonissimo, era After-Eight con poco altro. Poi una cannuccia da cui succhiare il contenuto, sempre una costruzione di cioccolato. Una specie di wafer e tanti altri, infine un biberon da cui bere una specie di tisana, ricordo un gusto tipo lampone. Molto buono e simpatico.

Il dolce è stato accompagnato da due calici di vino dolce, un Porto Quinda da Roesa 1987,cantina Croft...eccezionale!

Esauriamo i calici e ne chiediamo altri due, ma purtroppo la bottiglia è terminata. No problem. Dopo pochi minuti arriva il nostro solito cameriere con carrello a seguito e sopra una piccola cassa in legno, marchiata con la scritta e l’annata del Porto appena bevuto e contenente la nuova bottiglia. Bellissimo, la apre davanti a noi, ricomincia daccapo tutto il copione e ce lo versa nel bicchiere tenendolo inclinato all’interno della scatola “per non muovere troppo il fondo” dice, poi se ne va. Davvero coreografico.

Passa il tempo tra una chiacchiera e l’altro e finiamo completamente tutto il vino, lasciarne mi sembrava uno spreco.

Siamo al caffè. Ce lo servono accompagnato con tutti i tipi di zucchero e da una ciotola piena di piccoli cioccolatini. Ci consigliano di berlo con zucchero di canna, ma sia io che la mia ragazza lo preferiamo sempre amaro, senza nulla. È una particolare miscela, Haiti Komet extra superièur, triè a la main …Non so dove finisca la realtà ed inizi la fantasia, ma il caffè è davvero ottimo e ci concediamo entrambi il bis

Mi alzo per andare in bagno,mi viene subito indicato senza che io lo chieda. È semplice e anticipato da una precamera con lavelli ed asciugamani per le mani. Nella toilette vera e propria c’è un lavello personale e la possibilità di scegliere il tipo di sapone tra due. Delle simpatiche foto dei fratelli che scherzano tra di loro sono appese alla parete, in bianco e nero.
Torno al tavolo, è il turno della mia ragazza e questa viene letteralmente accompagnata.

Concluderò poi con un Rhum Damoiseau 15 years, consigliatomi tra i tanti. Il fratello dello chef, Raffaele Alaymo, passa personalmente tra i tavoli a chiedere “come stiamo andando? Tutto di vostro gradimento?”. Attenzioni sempre gradite, anzi, non ci siamo abituati. Ci era stato detto che ci avrebbero mandato il grande Massimiliano in persona ma non lo abbiamo visto, pazienza.

Usciamo per ultimi, contenti, con in mano la ricevuta del conto pagato dentro ad un cartoncino griffato col logo della famiglia (a proposito, è tutto griffato: dai tovaglioli ai piatti ai bicchieri) e nell’altra il menu da noi scelto ed i vini bevuti, tutto scritto a computer e persino datato!
Salutiamo e ringraziamo.

Sono sicuro che per sapere apprezzare appieno la cucina di questo giovane ma grande chef si debba tornare almeno due volte
Ho pagato un conto salato, salatissimo, per sedermi in un grande ristorante. Tutti meritati questi soldi? Sicuramente si…
Ma sono i vini che davvero alzano o meno la cifra finale e gli alti ricarichi non aiutano

Due Champagne André Clouet (offerti), due menu Ingredienti 400.00 €; una bottiglia di acqua naturale 4.50 €; un Champagne J.Selosse 175.00 €; un Mazy Chambertin 2004 145.00 €; due calici Porto 1987 38.00 €; due calici Porto 1987 (offerti); due 9.00 € (gli altri due offerti); un Rhum 15.00 €.

Non leggo la voce coperto, sarà compresa…

Totale: 786.50 euro.

Un saluto.



Così fosse, sarebbe una bella recensione, un po' lunga ma interessante... :wink:




Cui purtroppo s'aggiungono


LE "AMENITÀ"
(… ovvero, ciò che zolder pare prediligere nelle proprie recensioni)



Sabato scorso mi sono recato in quel di Padova per assistere ad un concerto di Bryan Adams,l’indimenticato (per me) cantautore canadese. La trasferta era programmata da mesi e visto che il piatto forte sarebbero state le note rock di “summer of 69” mi sono guardato intorno, per cercare un giusto contorno gastronomico degno dell’evento tanto atteso e rendere speciale un fine settimana ricco di emozioni.

Beh, notando che la locazione di tutti era la medesima per comodità ho prenotato una camera all’albergo e un tavolo per due al ristorante un mese prima, non potevo di certo trovare tutto esaurito giacchè non sono spesso in loco e chissà quando avrò una scusa per tornare, se non apposta.

Arriviamo puntualissimi,parcheggiamo ed entriamo subito.

...esattamente lo stesso che ho trovato sul sito internet quando lo consultai on-line.

Ci scortano al tavolo e ci accomodiamo mentre...

Me li hanno illustrati,dopo mia richiesta, uno ad uno. Ma non con la stessa facilità li rammento...

...io non ho un fondoschiena grosso.

Potevo scegliere in base ai miei gusti personali leggendo semplicemente gli ingredienti da cui erano composti, ma per non rischiare errati abbinamenti...


Qualcosa ci capisco, ma non essendo un sommelier per questa recensione preferisco affidarmi ad un commento trovato in rete sulla medesima bevanda,piuttosto che sparare strafalcioni:

100% Pinot Nero quindi, per un vino dal palato squisitamente equilibrato, con ottimo bilanciamento tra acidità, mineralità e dosaggio. Al naso aperto e pulito sprigiona note fruttate, floreali ed agrumose (limone) successivamente ritrovate all'assaggio. Champagne vellutato, generoso nelle sensazioni e di lunga persistenza.”

Concordo in pieno e per chi ci capisce meglio di me sarà una descrizione senz’altro più apprezzata ….e poco altro.


eh, bravo, allora facevo io! Gli dico che i vini tannici sono quelli che meno preferisco ma se ben abbinati vanno bene comunque, lui dice che con le portate prese non si addicono e mi chiede se il Pinot nero mi piace. Glielo stavo giusto per dire che ci piace un sacco, neppure a farlo apposta.

Ma siamo oggettivamente in uno dei migliori ristoranti d’Italia, mi pare, e allora via, concesso!

...circondata da un arredo ricercato ed interpretato in chiave moderna, ma sempre mantenendo una grande sobrietà,

...eccellente invenzione,molto adatta alla stagione indicata dal titolo della creazione. Cos’è? Mah...

...arriva lo stesso cameriere dell’aperitivo con il suo fido carrello, sopra due calici appositi (più uno) e…

Per il momento tutto ottimo, un servizio impeccabile, una rilassante musica in sottofondo ed una atmosfera perfettamente “allineata alle aspettative”.

Dico al cameriere che questo uvaggio è da me molto apprezzato e cito un Pinot nero bevuto la settimana scorsa e credo molto valido,come lui ha confermato. Era un Franz Haas Safweizer DOC 2004. Mi dice che questo che mi appresto a bere…

Prima di servire la seguente composizione il cameriere ci dice essere una delle sue preferite: vediamo se lo sarà pure delle mie.

Sempre in due, i camerieri al nostro tavolo contemporaneamente servivano tutto e portavano via piatti e posate. Immagine

Ci portano sulla tavola, a testa, una strana costruzione in legno chiaro (non sono un falegname) ... :?: :?: :?:

Qua mi viene in mente che da qualche parte devo avere letto che per lo chef l’essere sempre bambini è una caratteristica per vivere bene o qualcosa del genere.

A volte mi avventuro nel descrivere i vini e qualche volta ci prendo. In questa occasione invece ho lasciato la scelta a chi ne sapeva di più e non mi sono curato di capire, ma solo d’apprezzare i profumi e i sapori di bevande ottime, accompagnate magnificamente.
(Non specifico più in che modo hanno servito il vino).

Ci perdiamo spesso in chiacchiere con i camerieri, davvero molto affabili e prodighi di consigli nonché riflessioni gastronomiche sul ristorante ma anche sulla concorrenza,e assolutamente senza essere di parte.

...cito testualmente dal cartoncino con cui lo portano:

Haiti Komet, da oltre vent’anni se ne parla soltanto. Nell’oscuro occidente di La Hispaniola, un’arcana ed inconcepibile maniera ottiene, talvolta, da una produzione totale di 430.000 sacchi ci Haiti poco più di 200 sacchi di ciò che può essere definito Komet.
E un caffè naturale perfetto. Abbiamo smesso di cercare
”.

…tanto a noi la caffeina ci fa un baffo! (cioè,non la sentiamo molto anzi...).

...ho notato poi leggendo il menu completo su internet, una volte rientrato a casa, che potevo forse trovare piatti a me ancora più graditi solo attenendomi agli ingredienti descritti, ma sarà per la prossima volta…

...riflettendo penso che la cifra spesa per il menu preparato più caro che ci fosse in carta sia “onesta”, se mi passate il termine. Alla carta potevo scegliere qualcosa di ancora più esoso…

...però figuriamoci,considerando le volte che verrò (dato che a me piace cambiare sempre) non volevo di certo fare la cresta sulle bevande. Si poteva spendere di meno ma anche molto di più.…

:roll: :roll: :roll:

...

In estrema sintesi,
direi che il buon zolder persevera nel medesimo errore di fondo... ovvero, parrebbe profondere
più impegno nel ben figurare col Personale di Sala che non nel degustare quel che ha nel piatto… Immagine

da zolder il 27 mar 2007 20:33


e bravo deloZio...però giuro che questa volta mi ero impegnato! :D
Ho cercato di spiegare al meglio il servizio e il cibo mangiato però hai ragione,scrivo davvero troppo. Mi perdo nei particolari,mentre invece tendo ad essere più sintetico quando scrivo su ristoranti meno impegnativi. Devo ancora trovare il giusto equilibrio. :cry:
scusa,ma le hai contate tutte le 3418 parole? azz,mi dispiace averti fatto fare tutta questa fatica!! se lo avessi saputo... :wink:
per quanto riguarda il ben figurare col personale,beh,non me ne può fregare di meno! magari è solo più facile descrivere come servono un piatto piuttosto che il suo contenuto; prometto maggiore impegno ed un progressivo miglioramento! 8)
E grazie per le critiche costruttive,sono sempre super accettate... :wink: :lol:

da deloZio il 27 mar 2007 21:25


...questa volta mi ero impegnato!

grazie per le critiche costruttive, sono sempre super accettate...



Eccellente … … pertanto, eccoti alcune letture propedeutiche Immagine


- "Enoteca Pinchiorri" di Princess;

- "Dal Pescatore" di vivaista;

- "La Pergola" di GreenY1.


(...cliccare sui Tasti)


Recensioni da cui trarre ispirazione, attinenti a Ristoranti di rinomanza a te gradita. Immagine

da zolder il 27 mar 2007 21:41


Alla Pergola andrò il 15 Settembre,per fare un regalo alla mia ragazza e festeggiare il suo compleanno. Da Pinchiorri vorrei andare questa primavera/estate ma credo che rimanderò barattandolo con il "Dal Pescatore",peraltro vicino a casa mia.
Quindi ora non ho tempo ma leggerò più che volentieri le recensioni da te postate su questi ristoranti. E spero di apprendere correttamente... :wink:
Domani dovrebbe arrivare una mia nuova recensione sulla "veranda il Calandrino",locale da me visitato Domenica a pranzo. E' molto più sintetica ma devo ammettere forse più penosa,in quanto ad un certo punto non sono riuscito a ricordare bene un piatto da noi mangiato,neppure un ingrediente se non il principale; ma come fate a tenervi sempre a mente tutto? quando non riesco a venire in possesso del menù scelto prendo appunti sul cellulare..faccio pena? E dire che ho buona memoria!! Ma quando andiamo sul complicato,tipo Sabato,è dura davvero...

da deloZio il 27 mar 2007 23:12


zolder ha scrittoDomani dovrebbe arrivare una mia nuova recensione sulla "veranda il Calandrino"... molto più sintetica ma
devo ammettere forse più penosa, in quanto ad un certo punto non sono riuscito a ricordare bene un piatto
da noi mangiato, neppure un ingrediente se non il principale; ma come fate a tenervi sempre a mente tutto...?

:)

Dipende... personalmente, giungendo al Locale approfitto del menu esposto all'esterno, prendendo velocemente
nota dei piatti che intendo poi assaggiare; quanto agl'ingredienti delle Preparazioni, allorché non ravvisati o ignoti,
non saprei che altro fare se non chiedere delucidazioni al Personale. Inoltre, una volta regolato il Conto non pongo
remore nel chiedere nuovamente Carta & Lista, per trarne ulteriori spunti d'interesse.


Infine, nei casi in cui mi capita di scordare/non annotare qualcosa, invio una e-mail allo Staff del Locale,
spiegando la mia intenzione di condividere su ilmangione una piccola recensione dell'esperienza tratta,
chiedendo la cortesia d'inviarmi la composizione della Portata rimossa, o la specifica del vino svanitomi.



quando non riesco a venire in possesso del menù scelto prendo
appunti sul cellulare ...faccio pena? E dire che ho buona memoria!!



Insomma... :D ... se gradisci la sicurezza d'essere massimamente / maxbor / preciso... :D ... puoi tranquillamente
prendere appunti su un taccuino, direttamente al Tavolo: non so quanta parte del divertimento che trai dallo
scrivere Recensioni amatoriali dipenda dal "giocare" all'ispettore di Guida, ma qui mica siamo dei Professionisti...

...quindi, nulla di male nel farlo!



Anzi... quando sono veramente insoddisfatto, scrivo la Recensione direttamente a Tavola.Immagine

da Fante il 28 mar 2007 08:37


deloZio ha scrittoAnzi... quando sono veramente insoddisfatto, scrivo la Recensione direttamente a Tavola.Immagine


Nel senso che la scrivi direttamente sulla tovaglia?

da caneciccio il 28 mar 2007 10:25


Anch'io anch'io! Mi segno i nomi particolari che non ricorderei sul cellulare!!! :D
Anche perchè vado a cena con tali minuscole borsine che un taccuino non ci starebbe... :oops:

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da zolder il 28 mar 2007 10:56


per fortuna anche Caneciccio...essere l'unico è sempre un grosso fardello da portare! :lol:
Comunque lo faccio solo dove è possibile,in ristoranti "alla buona",dove non mi imbarazza tenere in mano un cellulare a tavola fingendo di rispondere ad un messaggio! :wink:
Solo pochi appunti giusto per ricordare gli ingredienti poi i particolari rileggendoli tornano alla mente..si spera.
Invece mostrare spudoratamente che copio senza remore i piatti in carta,prendendone nota...beh,questo si che mi imbarazza! :oops:
che vi devo dire,sono difettoso! :D
Inoltre perdere troppo tempo nell'operazione,eventuale disagio a parte,non mi permette di godere appieno della compagnia di colei che solitamente condivide con me l'esperienza. :D :D :D

da caneciccio il 28 mar 2007 11:09


zolder ha scrittoComunque lo faccio solo dove è possibile,in ristoranti "alla buona"


Ah bè guarda... problema che non si pone, io sono come Bob quanto a locali... 8)

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da zolder il 28 mar 2007 11:41


caneciccio ha scritto:
ah bè guarda... problema che non si pone, io sono come Bob quanto a locali...

Beh, Sabato a pranzo non ho visto neppure una persona con in mano un telefonino; anzi, a ben ricordare non ne ho visto uno neppure sui tavoli!
D'altronde una nota sulla carta citava:" si consiglia di limitare l'uso di telefonini o fotocamere al tavolo". :shock:
Per fotuna ho avuto la possibilità di uscire con in mano un "memorandum", non avrei di certo voluto fare la voce fuori dal coro... :D :wink:
Ristoranti così vanno bene una volta di tanto in tanto, "tutti i troppi stroppiano".
Solitamente preferisco pure io qualcosa di più informale e meno impegnativo.
Un saluto

da caneciccio il 28 mar 2007 12:47


Senza cellulare, non potrei scrivere recensioni.
Perchè quando sono al secondo bicchiere di Traminer, chi si ricorda più il lungo dettagliato nome del piatto che ho mangiato??? :shock:
Ti farei vedere le dimensioni delle borse che porto io a cena normalmente. Altro che memorandum... Per fortuna che quest'anno vanno le maxiborse, anche la sera.
Però DEVO ammortizzare l'investimento in microborsine fatto fino a un anno fa. :twisted: Parlate bene voi, uomini, che alla brutta mettete un foglietto in tasca. A averle, le tasche!
Quindi: carta d'identità, qualche spiccio, CELLULARE, e un'aria molto vaga nell'appuntarmi che pecorino di fossa è quello che ho nel piatto :lol:

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da ilForchetta il 28 mar 2007 14:12


caneciccio ha scrittoPer fortuna che quest'anno vanno le maxiborse, anche la sera.


Ma dai? Giuva! Che sollievo. Guavda, non so come favei, senza.

:lol:

da Strini il 28 mar 2007 14:16


alberto ha scritto
caneciccio ha scrittoPer fortuna che quest'anno vanno le maxiborse, anche la sera.


Ma dai? Giuva! Che sollievo. Guavda, non so come favei, senza.

:lol:


Poi c'è sempre la scollatura dove riporre bigliettini; Alberto ci tiene anche il palmare.

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da bruno125 il 28 mar 2007 15:36


...bè Zolder (a proposito: sarà appassionato di F1?) mi ha fatto provare emozioni e passare attraverso vari stati stati d'animo:
- ho provato riconoscenza per il tempo che ha speso a scrivere questa bella e dettagliata recensione;
- mi sembrava di essere lì, immedesimarmi ma così, a metà, provavo un pò di nausea con quel carosello di vini, accostamenti etc. etc. (purtroppo non faccio onore al nome di questo sito...);
- confusione: ma se è stato uno degli ultimi a uscire, avrà avuto voglia (e tempo) di andare al concerto di quel cantautore?,
- il conto mi ha acceso la fantasia: se fosse a provare a prendere un "last minute" per Parigi, rivedere la Tour d'Eiffel e fermarmi all'Atelier di Robuchon (lo ammetto, più informale e il Direttore lo scorso anno con civetteria diceva che sono una piccola osteria - anche se sommando le stelle del "patron e dei suoi "chef" arriviamo a 7...) forse riesco a stare dentro questo robusto "budget"?.
Soddisfazione: il buon Zolder di solito ammette che pasteggia a Champagne (assieme solo ostriche francesi, "noblesse oblige"...) ma non ha disdegnato stavolta un più nostrano Franciacorta.
Resta il valore, al di là delle battute, di recensioni belle e ampie che ti fanno essere lì (senza spendere e appesantire il fegato - ah, di solito quest'ultimo non le piace sul piatto ma accompagnato a sapori armoniosi ha accettato anche quest'ultimo).
I dettagli sono importanti: segnali divini.
Ho letto anche la recensione del Calandrino: bella anch'essa.
Il padre deve avere anche lui un albergo e un ristorante, mi sembra cucina veneta classica.
Ormai che c'era poteva dare un'occhiatina al negozio, ma sarà stato chiuso.
E i materassi dell'albergo come saranno stati? Marchiati anch'essi, di volume doppio, morbidi al punto giusto? Le camere, la vista: insomma questi Alajmo hanno un piccolo impero e poi è bello unire il gusto più elevato all'innata cordialità veneta (come ben ha rilevato Zolder ricordando la conversazione con i camerieri - nel Levante della Liguria, per esempio, la musica cambierebbe in peggio).
Chiudo, Zolder mi fa strabordare...Altre emozioni: rimpianto, invidia? Tutto l'insieme ricordando le "alchimie" del più giovane tristellato Michelen della storia.
(adesso finisco l'ultimo boccone di pane nero abbinato al "gropel de El Zeremia" della Val di Non e formaggio con le "racche" - muffe nobili come i Sauternes? Speriamo...)

da deloZio il 28 mar 2007 16:32


bruno125 ha scrittoResta il valore, al di là delle battute, di recensioni belle e ampie che ti fanno essere lì...

Ho letto anche la recensione del Calandrino: bella anch'essa.



Condivido quanto riportato: nelle recensioni di zolder si ravvisano infatti tutte le informazioni necessarie
a rendere chiaro il quadro dell'esperienza... è solo che vanno ricercate, sepolte ahimè sotto una miriade
di luoghi comuni, ammiccamenti, piccole vanità... umorismo mal espresso... Immagine

...

A proposito d'umorismo, una piccola digressione:

Quali possono essere i motivi per scrivere una recensione di uno dei ristoranti più celebri ed apprezzati de ilmangione?
Innanzitutto, per non privarvi della mia ineguagliabile prosa. In secondo luogo, per riconfermare il mio entusiasmo su
questo locale. Infine, per guadagnare punti preziosi: ho saputo che oltre una certa quota si può vincere un tostapane,
e io ne ho dannatamente bisogno.

http://www.ilmangione.it/recensione.php ... ione=10143


Quando l'ho letta la prima volta, ho riso talmente di gusto che me ne ricordo a distanza di mesi... Immagine

da bruno125 il 28 mar 2007 16:53


Oltre una certa quantità di assaggi e vini io non reggo, sinceramente.
Alla sera inoltre non mi piace molto: avanza la stanchezza, il gusto si affievolisce, in tanti posti la gente ci viene per fare e vedere la famosa "immagine".
Mi esercito sempre al "contro": esodo, tendenza, stagione, ora...ma non è sempre facile nè semplice.
Poi il gusto è individuale e anche quello dipende dalla giornata, dalla compagnia, congiunzioni astrali etc...etc...

da silbusin il 28 mar 2007 16:58


bruno125 ha scrittoOltre una certa quantità di assaggi e vini io non reggo, sinceramente.
Alla sera inoltre non mi piace molto: avanza la stanchezza, il gusto si affievolisce, in tanti posti la gente ci viene per fare e vedere la famosa "immagine".
Mi esercito sempre al "contro": esodo, tendenza, stagione, ora...ma non è sempre facile nè semplice.
Poi il gusto è individuale e anche quello dipende dalla giornata, dalla compagnia, congiunzioni astrali etc...etc...

Mi trovi pienamente d'accordo.
Semel in anno licet insanire, mia semper! Dopo un po' la cena s'ingolfa. Ci vuole tutta l'arte di un tano per farti proseguire...
E anche sull'alcol totale avrei qualche riserva.
Un buon goto de vin, pasi, ma riempirse come 'n brizol el me par 'ninsania.
A mio parere, neh?
Ciao bruno.

da zolder il 28 mar 2007 18:35


Ringrazio Bruno ma devo ammettere che deloZio ha ragione.
Dovrò cercare di esprimere i medesimi concetti con meno parole,più arrosto e meno fumo.
Anche se un po' vorrà dire snaturarmi perchè io sono così; detto questo non tutte le recensioni sono scritte nello stesso modo.
Ad esempio ritengo la mia sul ristorante la Buca di Cesenatico una gradevole lettura nonchè sufficientemente dettagliata (parere personale), molto più breve però in quanto il posto in se offriva meno; un'esperienza gradevole senza dubbio ma non paragonabile con altre da me provate, una diretta conseguenza scrivere meno.

Bruno125 ha scritto:
Oltre una certa quantità di assaggi e vini io non reggo, sinceramente.

Adesso ognuno metabolizza in modo diverso e non voglio entrare in merito.
Posso però dire che,secondo me,bisogna sapere bere; se mi verso in continuazione vino nel calice e lo "tracanno" tutto in pochi sorsi è chiaro che la reazione sarà diversa.
al contrario, sorseggiandolo tra un boccone e l'altro lo si regge più a lungo e credo anche sia il modo corretto per degustarlo, ma direi che questo è palese per tutti.

Personalmente reggo moltissimo l'alcool a tavola, se bevuto nel modo descritto, e la mia ragazza (46 kg) altrettanto!! quindi non me la sento davvero di sprecare una simile fortuna... :wink:

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