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Esperti, espertoni, espertissimi.......e permalosi

da Bob il 06 nov 2007 12:51


Vorrei afre alcune considerazioni, di carattere generico, sul tono che hanno preso, ultimamente, le recensioni che leggo sul sito.
Quando ho cominciato a frequentarlo, le recensioni erano quelle che ci si sarebbe aspettato da un cliente qualsiasi: entusiaste, deluse, felici o innervosite, ma sempre nell'ottica del "IO mi sono trovato così, per quello che vale il mio parere".
Recentemente, forse nel tentativo di affinare lo stile o di posizionarsi in una sorta di elite gastronomica, molte di esse hanno assunto l'aspetto di giudizi gastronomici tagliati con l'accetta, per non parlare di giudizi sull'ambiente che vorrebbero essere professionali e che invece sono spesso, di fatto, castronerie allucinanti.
L'unico aspetto su cui si potrebbe parlare tranquillamente perchè oggettivamente frutto di una esperienza viva è il servizio, che invece viene, altrettanto spesso, liquidato con un generico accenno e un voto semipolitico, che rispecchia più che altro la categoria del ristorante.
Dall'altra parte, i ristoratori, che, ovviamente, mal digeriscono appunti al loro operato che, non più generici, ma apparentemente motivati e descritti, li penalizzerebbero in modo notevole, se davvero ci si prestasse fede. Immaginiamoci un giudizio (faccio un esempio - spero - assurdo) di uno che stigmatizzasse un risotto "con un erba rosso scura al suo interno" perchè "con un sottofondo amarognolo decisamente sgradevole": è chiaro che costui, un risotto con trevisana era meglio se non lo ordinava, ma intanto la critica resta.
Inoltre, che i ristoratori accettino le critiche costruttive è falsissimo. O meglio, è verissimo, per quelle critiche che "loro" reputano costruttive: il che equivale a quasi zero (sono molte di più di quelle che credono loro, e sono molto meno di quelle che vengono postate come tali).
Personalmente, quando recensisco, cerco di sottolineare il fatto che quello che scrivo è una mia opinione personalissima, basata sul mio gusto. Altrettanto spesso, mi è capitato di scrivere che a me il piatto non aveva entusiasmato, ma che era comunque ottimamente cucinato.
Ecco quindi che leggo, da un po' di tempo, repliche da un lato decisamente permalose, dall'altro anche un poco giustificate: come si fa, da parte di un professionista del settore, ad accettare con un sorriso le critiche di uno sconosciuto che, non solo non me le esprime personalmente, ma le mette in rete a disposizione di tutti? Voi, nel vostro campo, lo fareste? Io, decisamente, NO. Lo ammetto.
Tutto questo, riassumendo, è per fare a tutti noi una domanda.

Non è che ultimamente ce la stiamo tirando un po' troppo? :lol:

E' una proposta di discussione, ma dovrebbe servire anche a definire cosa ci si aspetta di trovare nelle nostre recensioni. Per esempio, io salto spesso a piè pari quasi tutte le considerazioni sull'armonia degli accostamenti e simili. Tanto, non mi fido. :wink:

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da silbusin il 06 nov 2007 13:36


Quando ho cominciato a frequentarlo, le recensioni erano quelle che ci si sarebbe aspettato da un cliente qualsiasi: entusiaste, deluse, felici o innervosite, ma sempre nell'ottica del "IO mi sono trovato così, per quello che vale il mio parere".
Recentemente, forse nel tentativo di affinare lo stile o di posizionarsi in una sorta di elite gastronomica, molte di esse hanno assunto l'aspetto di giudizi gastronomici tagliati con l'accetta, per non parlare di giudizi sull'ambiente che vorrebbero essere professionali e che invece sono spesso, di fatto, castronerie allucinanti.

Quando erano (o sono) felici come vispe terese e arriva il grande puffo tutti a dire che sono da vispe terese, da puffo e che ci vorrebbe più personalità, meno farloccaggine, meno 10 dati vanvera.
Conviene mettersi d'accordo.

Inoltre, che i ristoratori accettino le critiche costruttive è falsissimo.

Quoto al 100%. Avendo in mano il polso della situazione da alcuni anni l'atteggiamento è sempre lo stesso: da una parte il cliente che fa una critica (sul fatto del "costruttivo" è un modo tipicamente trinariciuto che non convince nessuno e il la smetterei di usare questa espressione) e dall'altra il ristoratore che non l'accetta. (fante diceva che non la "roncola" ma gli abbiamo spiegato che era un verbo e non uno strumento da taglio...umorismo finissimissimo per detendere una discussione che sicuramente degenerà in rissa, uah,uah,uah,uah,uah,...)

Ecco quindi che leggo, da un po' di tempo, repliche da un lato decisamente permalose

Non tutte. Se si dialoga tra sordi sicuramente sì. Se si abdica un momento al binomio io sono un professionista-io sono uno che ha pagato, il dialogo si crea.

come si fa, da parte di un professionista del settore, ad accettare con un sorriso le critiche di uno sconosciuto che, non solo non me le esprime personalmente, ma le mette in rete a disposizione di tutti?

Ma cosa dici? Ci sono migliaia di blog, di pubblicazioni edite a stampa, di libri, di CD, di ciclostilati, di forum, di trasmissioni TV, radiofoniche, ecc. che su tutte le prestazioni professionali esprimono un giudizio. Forse non ti sei espresso bene ma così come è scritto è la negazione del più elementare diritto di libertà di pensiero, costituzionalemnte protetto. Bob? ma che dici?

Non è che ultimamente ce la stiamo tirando un po' troppo?

No, ultimamente i recensori sono saliti di qualità, si sono affinati, si sono maggiormente calati nella recensione come espressione di una propria esperienza e cercano di motivarla (tutti si sbaglia, eh?) per non essere delle vispe terese con il puffo.
E il cerchio si chiude.
ciao vecio.

da butter_fly il 06 nov 2007 16:47


il tema sollevato da bob è interessante e attuale. però...

- possibile che non siamo in grado di giudicare in modo per lo meno ragionevole qualcosa che tutti, dico tutti facciamo almeno 3 o 4 volte al giorno, ovvero mangiare? (cosa avevate capito... 8) )

- bisogna forse fare un corso o esser laureati in giornalismo enogastronomico per poter dire che una carne di maiale non sta bene abbinata al merluzzo, secondo noi?

- mi piacerebbe chiedere ai ristoratori del forum cosa intendono loro per "critica costruttiva", così magari impariamo a migliorarci o a stare zitti qualche volta in più. :D

- inoltre, e credo di parlare vagamente a nome di tutti, quando facciamo una critica su ciò che mangiamo, non è per voler insegnare allo chef un lavoro che già sa fare, ma semplicemente per esprimere un parere personale sul risultato. possiamo farlo credo tranquillamente, visto che siamo i destinatari di quel risultato. altrimenti lo chef potrebbe anche non uscire mai dalla cucina per chiedere "signori, va tutto bene? vi sono piaciuti i miei piatti?"

- secondo me, tutti possono esprimere pareri praticamente su tutto, in modo più o meno "ragionato", ma sempre "ragionevole", specie quando pagano. :wink:

concordo invece con bob sul discorso dell'ambiente: spesso se ne parla in modo poco consapevole, sparando a zero ove non ce ne sia bisogno: anche qui, ragionevolmente, a volte basta dire "mi son trovato male perché stavo in balìa degli spifferi" e glissare sulla scelta di abbinare le tali forchette ai tali bicchieri, perché son finezze che possono interessare molto molto meno all'utente del sito.
quanto al servizio, in parte concordo, ma a volte c'è davvero poco da dire... :roll:


da tpt il 06 nov 2007 17:06


Trovo anch'io che quanto esposto da Bob sia molto interessante.
Mi ha aiutato in primo luogo, io neofita della recensione (ne ho scritte pochissime) a comprendere che anche se per me è evidente che quando un cliente scrive di un locale si basa sulla propria esperienza personale, è sempre meglio scrivere, proprio per evitare di cadere in inutili polemiche, che si tratta di un parere soggettivo.
L'arredamento di un locale può piacere o meno, a prescindere si tratti di una struttura di gran classe o di un posto giovane e colorato (e torniamo sul discorso Ikea). Idem per il personale. Può accadere che un cameriere solitamente capace ed attento, per motivi suoi personali, abbia un giorno un fare che non ci garba. Può anche non piacerci "a pelle", pur magari avendo il plauso di gran parte della clientela.
Il palato lo abbiamo tutti. E' chiaro che quel che a me piace (sia a livello di contrasti che proprio di sapori) possa non incontrare il gradimento di altre persone. Perchè allora deve essere necessario infarcire una recensione di "per me", "a mio parere", "secondo il mio gusto personale" evvia discorrendo?
Non è che qualche ristoratore ci sguazza e non trovando altri talloni d'Achille si attacca a queste cose? Come è possibile scrivere una bella recensione di un locale che non ci è piaciuto ed essere certi che il sito non riceva lettere da parte del ristoratore maleducate o piccate? Non credo che maggiore delicatezza e modi nell'esporre la propria opinione possa esentarci dal ricevere rimostranze. O sbaglio?
Poi ci sono recensioni stupende, come quella postata da poco da Primiballi. E' a mio avviso uno scritto stupendo. Davvero notevole nella sua prosa narrativa che ti cala davvero nel locale.

da Fante il 06 nov 2007 17:20


Mi viene da snocciolarvi una delle mie perle di saggezza....cheffaccio? oso?....sia!

bisogna evitare gli eccessi

Attimo di pausa per digerire la perlata

Troppo accondiscendenza non giova a nessuno...ma ve la immaginate una recensione....

il Modestone ha scrittooh, secondo me quel bollito, che non capisco niente, era forse ma forse un tantino come dire....ma no, cosa vado a pensare, ottimo e abbondante signor tenente!


Vero è che poi qualcuno sbrocca, si cala troppo nella parte e semina giudizi e penitenze...

il Torquemadone ha scritto Tu, empio ristoratore, ha fallato di 2 minuti il brasato secondo lo sacro testo dell'Artusi! Perirai tra le fiamme e partorirai con dolore!


Poi

Che le critiche non piacciano a nessuno è vero. Che di fronte a una critica "non severa" non usiamo costruttiva che sennò mi si imbizzarisce il gatto sia giusto insultare l'autore non esiste proprio.

In commenti alle recensioni abbiamo esempi di risposte garbate e risposte maleducate. I primi fanno bella figura, i secondi.....

da Bob il 06 nov 2007 17:26


Intanto, chiedo scusa se qualcuno si è sentito parte in causa, ma davvero non mi riferivo a nessuno in particolare: ho ricevuto alcuni mp in cui, con belle parole, mi si chiedeva conto dello stato del mio intelletto, per cui, se da questo topic qualcuno può sentirsi offeso, chiedo direttamente che venga cancellato.
In caso contrario, tengo a rispondere ad alcuni (evidentemente) fraintendimenti.
Per Sil:
"Non tutte. Se si dialoga tra sordi sicuramente sì. Se si abdica un momento al binomio io sono un professionista-io sono uno che ha pagato, il dialogo si crea."
Certamente: ma se si fosse creato, non avrei sentito il bisogno di scrivere questo topic.
"Ma cosa dici? Ci sono migliaia di blog, di pubblicazioni edite a stampa, di libri, di CD, di ciclostilati, di forum, di trasmissioni TV, radiofoniche, ecc. che su tutte le prestazioni professionali esprimono un giudizio. Forse non ti sei espresso bene ma così come è scritto è la negazione del più elementare diritto di libertà di pensiero, costituzionalmente protetto. Bob? ma che dici?
"

Mi devo davvero essere espresso male: è certo che si può, anzi, si deve. Ma c'è modo e modo. E se io mi mettessi ad affermare che Silbusin non capisce nulla di medicina, non avrebbe forse ragione Silbusin ad incavolarsi? Non perchè l'affermazione sia vera o falsa, ma perchè IO non ho alcun diritto (o competenza) per farla. Molte volte ho letto che il tal piatto era fatto "male". Bè, io ristoratore comincerei a chiedere chi è che mi fa questa osservazione. E se la posso accettare da Primus, forse non l'accetto da bob.(palle, non la accetterei da nessuno dei due)
"No, ultimamente i recensori sono saliti di qualità, si sono affinati, si sono maggiormente calati nella recensione come espressione di una propria esperienza e cercano di motivarla (tutti si sbaglia, eh?) per non essere delle vispe terese con il puffo. "
IL fatto è che i recensori si sono spesso lanciati a recensire non il ristorante, ma la gastronomia del ristorante. Il che non è la stessa cosa.
Per tpt:
"Il palato lo abbiamo tutti. E' chiaro che quel che a me piace (sia a livello di contrasti che proprio di sapori) possa non incontrare il gradimento di altre persone. Perchè allora deve essere necessario infarcire una recensione di "per me", "a mio parere", "secondo il mio gusto personale" evvia discorrendo?"
Perchè molte persone , prese dalla foga, spesso trascendono, e non dicono neppure che "non piaceva": dicono "era cattivo". E la differenza è grande.
Per Butter fly:
Tutto giusto: ma, in realtà, la cosa non è così semplice: lo chef che esce a chieder, si aspetta un "tutto benissimo, grazie" e si in...a come una biscia se gli dici qualcosa di diverso. E tra te e lui c'è una differenza fondamentale: tu sai di "mangiare" (nel senso di "nutrirti" tre o quattro volte al giorno. Lui pensa che, quando vai da lui, vorresti qualcosa di diverso (ed ha anche ragione).

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da tpt il 06 nov 2007 17:33


Ma allora Bob, perchè vengono al tavolo a chiederti se è stato tutto di tuo gradimento? Solo per sentire lodi? Non ti pare un coportamento un po' singolare? Chiaro faccia piacere sentirselo dire. Mi è capitato di giustificarmi per aver lasciato qualcosa nel piatto semplicemente perchè ero sazia. L'ho fatto perchè il fatto non avessi terminato quel che avevo nel desco non offendesse nessuno. Sta alla delicatezza del cliente sottolinearlo per non offendere nessuno se comunque hai gustato quel che hai mangiato. Ma mi pare poco bello attendersi solo risposte positive perchè a questo punto solo di scena si tratta.

da tello-77 il 06 nov 2007 17:38


butter_fly ha scrittoil tema sollevato da bob è interessante e attuale. però...




concordo, e dirò la mia tant per cambià :lol:


francamente non so se posso essere annoverato tra gli anziani oppure tra i nuovi arrivi, stà di fatto che manco mi ricordo quando mi sono iscritto e quando ho inviato la prima recensione (e non ho nemmeno voglia di andarlo a vedere :lol: )

in questo tempo credo di aver inviato una settantina di recensioni, più o meno dettagliate, più o meno affidabili

dal mio canto so per certo di essere migliorato, più per una questione di mettersi alla prova che per sfoggiare dialettica che per altro non possiedo e non mi frega di meno di possedere

comunque questa è una grande comunità, e come tale, è ovvio, c 'è di tutto e di più

concordo sul fatto che ultimamente alcuni recensori forse badano più alla forma rispetto a prima, ma questo non credo che sia un male, anzi

salvo poi scendere nel mieloso o nel poetico che, a mio avviso, nel 2007, non c' entra una mazza

in generale, io sono per poche parole, chiare e coerenti

detesto le formalità (inutili perdite di tempo prezioso) e i vari fronzoli, ma..., de gustibus...

quanto alla "menosità" di alcuni utenti rimando a quanto sopra, tanti utenti tante tipologie, nulla di nuovo

quanto alle repliche dei ristoratori le leggo di rado, personalmente ho avuto solo un simpatico e cordiale scambio con Tano (senza per altro io esserci prima andato) e il mio feed-back è positivo in tal senso

non mi stupisco del fatto che normalmente si difendano anche strenuamente dalla accuse, del resto loro lo fanno di mestiere e per passione, noi, almeno la maggior parte, per passione e perchè ci piace magnare,e, talvolta non abbiamo di meglio da fare che andare a picchiare le gambe sotto al tavolo :lol:

ma questo capita anche in altri mondi, nel vino per esempio

vai a criticare pubblicamente qualche produttore, vedi poi che puttanaio salta fuori :lol:

quindi, per riassumere, nel frattempo ho perso il filo del discorso, ad ogni modo credo di aver detto sommariamente cosa penso

chiamate la neuro, grazie anticipatamente :P

:shock: :roll: :lol:

finalità sito

da berni il 06 nov 2007 18:10


ciao a tutti

parlo da saltuario recensore e da assiduo utente del sito.

penso che la (fondamentale) discussione ci conduca al ricordarci caratteristiche e finalità del sito.

per i creatori:
avete creato un mostro ( e forse lo sapete già...).
Il web ben si presta a divenire da luogo di scambio di idee e informazioni a palco per afflitti di logorrea narcisistica: avete risvegliato tanti Respelli dormienti.
Non è una cosa giusta o sbagliata in se: è semplicemente una delle caratteristiche della rete.
Per me è un bene, nel senso che è sempre meglio avere molte parole in cui distinguere il fondo di verità piuttosto che poche parole di espertoni che renderebbero il sito uguale ad una guida dell'espresso on line.
Alla fine lo scopo del sito è dare una guida (sempre più articolata e precisa) della ristorazione italiana, una guida però non SOLO da intenditori ma anche da utenti semplici(perchè da essi scritta e concepita).
Di conseguenza gli stili e le modalità di recensione sono eterogenee e varie, variando esse con le aspettative di chi il sito frequenta (ciascuno scrive, consciamente o inconsciamente, recensioni mettendoci le informazioni che più gli premono quando si consulta il sito in creca di un ristorante).
Certo questa dinamica crea una certa ambiguità: c'è chi nel sito vede solo una guida rapida e attendibile, e chi invece spera di farne una sancta sanctorum del buongusto.
Per me la fortuna del sito è proprio nell'essere bicefalo in questo senso (anche perchè poi il recensore saltuario può dalle pagine dei più esperti iniziare ad approfondire la propria passione gastronomica).
Tutto ciò ha il suo bel rovescio della medaglia: in rete tutti possono scrivere senza limiti, non c'è un censore o un editor; quindi, fatte salve le regole della buona educazione e del convivere civilmente, è chiaro che l'incompetente può lanciarsi in sproloqui alla petrini.

x i ristoratori: preso atto di quanto sopra espresso, credo che nelle vs repliche dobbiate manifestare maggior capacità di distinguere critiche serie da critiche naif, magari cercando di essere più ironici, meno piccati e cmq sempre precisi nel correggere eventuali errori.
Comunque dovete assolutamente considerare questo sito NON come una guida professionista, dove è lecito arrabbiarsi se ingiustamente criticati, fatta salva la libertà di pensiero ovviamente.
Lì infatti è un professionista che in base a una certa (o presunta?) professionalità si lancia nel commento del vs ristorante: se palesemente falla, è giusto incavolarsi (anche perchè si suppone che la guida sia di per se autorevole, e il danno arrecato da crtiche infondate maggiore).
Questo invece è un sito di utenti per utenti, dove di scontato non c'è niente, tanto meno l'autorevolezza di chi scrive recensioni.

x i recensori: darsi regole è difficile, troppe teste e troppi pareri in rete.
già le regole di questo sito mi sembrano, nella loro essenzialità, giuste e rigide.
Possiamo solo forse cercare di limitarci a informare gli altri su cosa si mangia in un posto e come, in modo che sappiamo cosa aspettarci. il resto magari è ...letteratura.
Ma è poi un peccato se qualcuno di noi / voi vuol fare letteratura?
D'altra parte fare una recensione è anche rendere partecipi qualcuno di un'esperienza che in un modo o nell'altro ci ha colpito.
e per comunicare, a volte, è bello anche fare i poeti.

ciao e ...scusate la logorrea narcisisitca

Re: finalità sito

da Fante il 06 nov 2007 18:25


berni ha scrittociao e ...scusate la logorrea narcisisitca


Berni....grazie a te per la completezza dell'intervento :D

Re: finalità sito

da berni il 06 nov 2007 18:36


berni ha scrittoTutto ciò ha il suo bel rovescio della medaglia: in rete tutti possono scrivere senza limiti, non c'è un censore o un editor; quindi, fatte salve le regole della buona educazione e del convivere civilmente, è chiaro che l'incompetente può lanciarsi in sproloqui alla petrini.


ovviamente intendevo "come se fosse petrini (senza averne le conoscenze)".
chiedo venia
b.

ps x fante: grazie a te e a tutti voi per come fate vivere il sito

da primus il 06 nov 2007 19:12


Parlo io visto che oramai sono l'unico ristoratore parlante qui.

A tutti non fa piacere leggere in rete critiche più o meno veritiere sul proprio lavoro....immaginate se ci fosse ilfarmacista.com-l'architetto.it-ilmeccanico.org...sarebbe uguale...in tutte le categorie del commercio, perchè per voi la ristorazione è un hobby ma per noi è commercio, ci sono persone più o meno brave più o meno scortesi....in qualsiasi negozio,ufficio,officina,studio, banca,spessissimo ti prendono a pesci in faccia e ti trattano da ignorante in materia, quindi non vedo perchè questo non possa anche capitare al ristorante...poi libera scelta dell'utente cambiare ristorante,avvocato,meccanico ecc.
Le critiche costruttive hanno senso se mosse da colleghi di settore; quando le critiche arrivano da persone estranee ai fatti di cucina, son critiche e basta e, a seconda di come vengono poste, si accettano o meno di buon grado.
es. in una recensione su di me un utente, sparito, commentò il dessert con un "bavarese alle fragole dal sapore industriale"....bene....come si fa ad accogliere una critica di questo tipo quando mia moglie tutte le mattina passa ore ed ore a fare pane e dessert? Evidentemente il Signore non sa distinguere un budino Elah da uno fatto in casa.
Se le stesse parole le avesse dette Vissani, probabilmente ci saremmo interrogati su dove abbiamo sbagliato.

Ho reso l'idea? :roll:

Forse era meglio dire "ho mangiato bavaresi alla fragole migliori di questa"....la cosa prenderebbe un'altra piega.
Poi quando si legge di persone che commentano il valore delle posate e degli arredi....beh.....lasciamo stare, meglio non replicare nemmeno.
In ultimo vorrei dire che si deve sempre tenere conto del rapporto spesa-cena....e ultimamente mi par di intuire che non tutti lo fanno.

Se volete i bicchieri in soffiato a bocca di Murano e i Guttuso alle pareti, sapete dove andare no? uscite 200/300 eurini a testolina e siete a posto.
Il guaio è che qualcuno vorrebbe lo stesso e spendere 30/40 euri...ma questo è impossibile.
Dire "mi aspettavo questo e quello" dopo aver speso 32 euri con aperitivi e stuzzichini, cena,pane e tutto il resto fatto in casa, pasticcini col caffè e c-a-z-z-i misti.....oddio....e meglio stare zitti no?

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da fulvia il 06 nov 2007 19:28


Io credo che sia una questione di educazione...... :P come nella vita se devo far valere le mie ragioni o muovere un appunto a chicchessia, a meno che abbia a che fare con un imbecille totale, lo faccio pacatamente e con tatto, ben sapendo che potrei ferire i sentimenti di una persona...... :(
Da parte mia sarebbe ipocrita ribadire che le critiche, se costruttive, sono ben accette..... :? Le critiche sono devastanti,per chi cerca di fare questo bellissimo lavoro con passione ed onestà...ma capitano, ho avuto critiche meritatissime per piatti decisamente sbagliati (carni poco cotte, storioni ancora vivi... :oops: ) ma presentate con garbo e quel pizzico di ironia che ti aiutano a superare la vergogna... :oops:
Ho discusso su di un abbinamento da me proposto, e non gradito al cliente, al termine del quale, davanti ad un bicchiere di passito, ognuno è rimasto sulle proprie posizioni, ma entrambi arricchiti di una nuova conoscenza e stima reciproca.
Ma quando la critica è fatta con arroganza e specifico intento di ferire gratuitamente....mi dispiace ma non ci sto.... :?
Io non esco solo per sentirmi dire "ma che belli ma che bravi che siete..." sono in grado di affrontare tutte le critiche di questo mondo......ma mosse nei tempi e nei modi che il buonsenso suggerisce......Se va tutto bene e poi, girato il c@lo, le patatine diventano "insulse patatine" e la cameriera non sorride abbastanza........allora qualche problemino di autostima me lo creo!!!!!!! :P :P
ciao Fulvia

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da deloZio il 06 nov 2007 19:54


Primus ha scrittoLe critiche costruttive hanno senso se mosse da colleghi di settore... se le stesse parole
l'avesse dette Vissani, probabilmente ci saremmo interrogati su dove abbiamo sbagliato.
Immagine

Molto realista, complimenti. Certo è che, letto ciò, mi rendo conto di come il confronto ristoratori-clienti,
auspicato da Portali qual il presente, a buona parte degl'addetti ai lavori (pur fruitori di Siti o Blog...) non
interessa, preferendo utilizzare i detti canali per farsi conoscere, chetare un passaparola avverso, tenere
misurato il polso alla gente. Al ché, la verità parrebbe semplice: la critica è costruttiva se l'interlocutore è
persona il cui parere conferisce stima; o parimenti s'è persona che può influenzare il commercio, altrimenti
tante grazie avanti il prossimo... o è forse che per l'ispettore di turno, presentatosi bontà sua a fine pasto,

si prospetta un esamino di competenza?!

Commenti alle recensioni è la sezione ove deloZio cerca inspiegabilmente di rendersi più antipatico possibile (op.cit.)

da caneciccio il 06 nov 2007 20:19


Caro Primus, sia chiaro: il giudizio dato su posate tovaglie etc ci può stare. Tutto sta a contestualizzarlo, rapportarlo al luogo in cui siamo a cena.
Se vado da Sforno e trovo bicchieri Ikea che problema c'è? Dirò "apparecchiatura normale" e ci saremo capiti.
Se andassi però, metti caso, da Baldassarre dell'Altro Mastai e me li trovassi sul tavolo, lo noterei con un certo disappunto.
Ho dato voti (in modo relativo) buoni a locali semplici ma dalla mise en place graziosa e originale anche se non costosa.
Per me, dovrebbe valere la regola: più paghi più pretendi-meno paghi, meno puoi cavillare.

Poi in generale: a furia di scrivere recensioni si migliora e ognuno si sente dopo un po' un piccolo genio della gastronomia. Accade, sorridiamoci su. Per me, cerco sempre di mantenere un certo rispetto nel giudicare l'opera del ristorante dove vado.
Tommaso, il mio compagno, dice che secondo lui sono troppo di manica larga e che non mi trova affidabile perchè in posti alla buona non ho dato voti scarsi che lui avrebbe dato.
Bè: quando sono andata in posti molto semplici, che però intuivo che stavano dando il loro meglio, ho cercato di esprimere a parole quel che in quel ristorante ci si poteva aspettare; però non ho voluto assegnare voti che sarebbero stati ingiusti.
Troppo facile dare un 5 a una pizza da 4 euro, o a uno spaghetto da 5-6 euro, mangiabilissimi ma "banali".
Magari poi sbaglio io, eh. :oops:

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da chefalfio il 06 nov 2007 20:53


Dai primus non sei l' unico ristoratore ........... :wink:

Il problema secondo me è sempre lo stesso trito e ritrito cioè quanto siamo disposti ad accettare le critiche?

D' altronde siamo una razza che si incaz.. di brutto quando ci fanno critiche tipo quella della mousse tipo industriale ma credo che non ci possiamo fare nulla perchè ormai la ristorazione è oggetta a critiche di ogni tipo da qualsiasi persona.

Ormai la gente si sente in diritto di dire la sua credendo di essere competente non sapendo neanche cosa vuol dire creare un piatto farsi il cul. tutti i gg .....

Purtroppo non è un problema legato al mangione ma anche e sopratutto alle guide che fanno recensioni senza neanche sapere cosa hanno mangiato scambiando come è capitato a me lo strachitunt con un formaggio carnico :evil:

Infatti secondo me non conviene neanche più prendersela dobbiamo iniziare a farci scivolare qualcosa da addosso se no viviamo perennemente inc.......i come delle iene :twisted:

da Lazzaroni il 06 nov 2007 21:38


Tpt bravissimo, la recensione del mio compagno di merende Primiballi è soprattutto letteratuta applicata.

Ed applicata talmente bene che la recensione medesima è scomparsa dalla home page nel giro di un mezzo pomeriggio.

Povere osterie vere di una volta, vittima del battage dell'alta ristorazione?

Mah, forse sarebbe il caso di un topic a parte...

da Ghiaccia il 07 nov 2007 00:34


...Complimenti Primus: sei riuscito ad esprimere in poche battute un concetto che io avrei "riassunto" in una decina di pagine!
Concluderei dicendo che se un ristoratore naviga anche in siti non tecnici o frequentati da professionisti del settore è proprio perchè cerca i pareri delle persone "semplici": proprio questi ci fanno crescere, non certo i sommelier o i raspelli di turno come dice giustamente Berni...e la critica è ben accetta e sopportata se ci si accorge che dall'altra parte c'è una persona che vuole capire, non che pensa di sapere, una persona che vuole crescere proprio su quello che fa 4/5 volte al giorno, non una persona che pensa di essere arrivata...perchè il pane che ogni giorno impasta tua moglie non lo conosce nessuno meglio di lei, nel bene e nel male!
La replica di un ristoratore è equiparabile ad una vostra critica, amici mangioni, e l'impressione è che anche dall'altra parte qiualcuno non le accetti volentieri...Buona serata.

da silbusin il 07 nov 2007 01:08


Eh, sì...gli zuelfi e gli zibellini.

Complimenti Primus: sei riuscito ad esprimere in poche battute un concetto che io avrei "riassunto" in una decina di pagine!

Io lo riassumo in due parole: primus... pazza! 8)

da grasderost il 07 nov 2007 10:18


Tra tutti gli interventi letti, in ognuno dei quali si riscontrano delle verità, devo dire che quello di Berni lo quoto in assoluto.

Vorrei fare alcuni appunti, o precisazioni personali:
Caneciccio scrive che a furia di far recensioni si diventa, o si crede di diventare, piccoli geni della gastronomia: può essere.
Io personalmente, più frequento ristoranti e osterie, più assaggio vini, più acquisto prodotti in botteghe, negozi, supermercati e bancarelle, più ci capisco sempre di meno ! :shock:
Nel senso che questo è un universo talmente vasto che le regole di giudizio spaziano davvero a 360°.
Ognuno può dire la sua ed essere apprezzato da un milione di persone ed essere detestato dall'altro milione: troppe variabili regolamentano i gusti personali.
Io mi sento perennemente un allievo che non smette mai di imparare e quindi prima di dare giudizi stroncanti a piatti preparati con cura da un qualsiasi chef, ci penso cento volte.
Però bisogna anche dire che noi recensori, pur non essendo professionisti del mestiere, una pastasciutta al dente o scotta la sappiamo riconoscere, un vino che sa di tappo lo sentiamo, una carne che manca di sale o un dolce avaro di zucchero lo capiamo ecc.
Insomma ci sono dei margini che possiamo raggiungere senza inficiare la professionalità di un ristoratore.

Riguardo a posate, bicchieri e piatti, a me interessa solo che siano puliti ! :wink:

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