Eat ha scrittoRecensione dettagliatissima come al solito, ci mancherebbe che avessi qualcosa da dire in merito!!
Periodicamente, però, io ripropongo questa considerazione: in che senso il rapporto qualità/prezzo di una cena di oltre 230 euro è ottimo? Rispetto a locali della stessa fascia? Quali per cortesia?
Immagino che la concezione del rapporto qualità/prezzo di l_caco sia ben diversa dalla mia (beato lui!), per cui non voglio certo fare polemica ma solo capire. Per 233 euro non è normale che io mangi benissimo, venga trattato benissimo e l'ambiente sia più che accogliente?
Complimenti a l_caco per la recensione e (con un pizzico di sana invidia ) per il portafoglio!!!
ciao e grazie.
Salve a tutti e grazie per il vostro apprezzamento
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Ho riflettuto a lungo sul rapporto qualità/prezzo della cena presso l'Osteria Francescana, giungendo alla conclusione che l'ottimo è meritato. Sono arrivato a questo pensiero primariamente analizzando quanto degustato (per semplicità ho fatto riferimento solo alle portate del menù): ben 15 (quindici!) piatti, tutti dotati di valutazione spaziante dall'ottimo allo straordinario, offerti a 180 € (media di 12 € alla singola portata) contro una media di 7-8 degli altri ristoranti di questo livello non sono pochi, anzi! Stefano66m ha centrato il punto.
Secondariamente ho proseguito il confronto degli altri "fuoriclasse" individuando due esempi concreti del medesimo tenore da me visitati, i migliori dopo la Francescana: Calandre e La Pergola; dove il menù degustazione viene conteggiato rispettivamente 225 € per 7 portate e 198 € per 9 portate, con le relative valutazioni cucina-servizio-ambiente pari a 10-9-8 e 10-9-10 (anche se la media esatta per la cucina è stata di 9,5 e 9,55 contro i 9.7 di Bottura). Il rapporto qualità/prezzo del ristorante degli Alajmo lo definirei normale: pago una cifra smodata ma le emozioni lo giustificano, nulla di più, nulla di meno; quello del ristorante di Beck lo definirei buono, cifra più che equa rispetto a quanto degustato. La Francescana offre un migliore rapporto qualità/prezzo dei due succitati, l'ho voluto evidenziare in questo modo, attribuendo l'ottimo. Volendo però essere pignoli sarebbe in realtà un molto buono tendente ottimo, l'ottimo (al limite dell'utopico) avete ragione, può andare solo a ristoranti come il Celler; diciamo che, espresso in decimi, il q/p della Francescana sarebbe pari ad un 9.
Mi rendo conto che a certi livelli, soprattutto pagando certe cifre, dovrebbe essere scontato, nel complesso, ricevere un'Ottima esperienza; purtroppo però non è sempre cosi e, soprattutto, il range dei prezzi tra un'ottima esperienza ed un'altra può essere molto vario (vedasi sopra), da qui il ricorso a differenti valutazioni dei rapporti q/p.
Per completare il discorso desidero rispondere a donAttilio riguardo i diversi spunti di riflessione da lui elencati:
A) Sono pienamente d'accordo con te, anche secondo me il coperto, in locali di questo tenore, non ha senso di esistere. Anche io mi chiedo il perchè della non "spalmatura" sul costo delle varie portate. Sono proprio curioso, la prossima volta chiederò a Bottura stesso
B) Come detto, Bottura non è il solo "primo della classe"; secondo me è giusto evidenziare il fatto che il rapporto q/p del suo locale è maggiormente favorevole rispetto a quello di altri "super ristoranti", senza sminuire l'oggettivo rapporto q/p di questi ultimi.
C) Per essere precisi la frase da me scritta in recensione è: "Ora purtroppo è finita davvero, dopo cinque ore e passa di puro divertimento e grandi Emozioni, richiediamo il conto"; non faccio riferimento alla presenza dello Chef come elemento fondamentale causa di queste emozioni. Certo è palese il fatto che la presenza di Bottura abbia giocato un ruolo primario (attenzione: non fondamentale!) nella piacevolezza della cena (spiegazioni delle idee che si celano dietro la creazione di un piatto - visto che il personale è già di suo preparatissimo sulla descrizione tecnica - raccolta e scambio delle impressioni, consigli utili ecc.) ma non nella genesi delle suddette emozioni, derivate unicamente dai grandi piatti degustati; insomma se Bottura non ci fosse stato, e i piatti fossero stati preparati in modo analogo, avremmo provato le stesse sensazioni.
Per completare ti dirò che abbiamo avuto modo di interloquire molto di più con Giuseppe Palmieri, il bravo maitre, che con Bottura in persona, recatosi al nostro desco diciamo 5 volte brevemente più il commiato, un poco più lungo.
Ciononostante ammetto che la non presenza di Bottura mi avrebbe deluso, se non altro per quel minimo di contatto umano che ho piacere ad instaurare con chi mi regala (si fa per dire
) una cosi ottima cena.
A presto!
L_caco