Una mia zia, sposata e residente all'estero da diversi anni nonché grande viaggiatrice, nelle sue annuali visite parentali quando andavamo al ristorante o anche pranzavamo in casa, con il suo bel caratterino non mancava di stigmatizzare il fatto che avessimo l'abitudine di mangiare troppo, dall'antipasto al dolce.
Roba da zotici!
Infatti all'estero si ha l'abitudine di pranzare/cenare al ristorante o a casa con una pietanza (sempre guarnita!) e un dessert (o cappuccino
), con occasionale aggiunta iniziale di un'insalata.
Bei piatti che soddisfano vista, palato e stomaco.
Complessivamente spendono quindi al ristorante meno di noi.
Non è infatti infrequente vedere nelle nostre città d'arte i turisti ordinare un solo piatto di carne o pesce ove diffidino della pastasciutta e passare direttamente al dessert.
Non lo fanno per risparmiare, bensì per la loro abitudine alimentare.
Alla fine prendiamo le stesse calorie perchè l'italiano medio "salta" la colazione che per loro è un cult.
Io quando vado al'estero mi adeguo subito. Mi godo una bella colazione (che in Italia non faccio
) e proseguo la giornata con i "loro" piatti unici.
Per esempio in Alto Adige o Sud Tirolo che dir si voglia c'é l'abitudine di offrire, con un sovraprezzo di uno-due euro, un primo abbondante anziché normale, diciamo di circa 150 invece di 100 gr.
(cioè da secondo piatto invece di primo piatto). E' una buona cosa.
Ripeto, prendere antipasti, primo, secondo, contorno e dolce è una enormità. Se un individuo normale riesce a mangiarli tutti è inevitabile che le loro porzioni siano state "scarse". Ma lo sarà stato anche il prezzo?
La discussione è in parte fuorviata.
Non volevo dissertare se i miei 125 gr. medi di pasta siano una quantità normale, abbondante o scarsa. Ognuno ha i suoi riferimenti.
Anch'io a casa ne mangio di meno o nulla se mi aspetta un buon secondo oppure di più se sarà un piatto unico.
Quello che sostengo è che ai prezzi correnti abbia il "diritto" di ricevere al ristorante la suddetta quantità di primo piatto.
Mi si è invece rafforzato il dubbio che la grammatura della pasta sia tarata sulla necessità di dover poi continuare il pasto con altri piatti.
Problema che, per fortuna, è abbastanza sconosciuto sotto la linea del Rubicone ma che, da alcune avvisaglie, sta iniziando a fare proseliti persino nella Capitale dove i primi abbondanti sono una regola più che un optional.