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da keywest68 il 07 nov 2007 10:32


Forse il mio punto di vista è più banale degli altri.
Io penso che tutto quello che viene scritto qui, è disponibile a chiunque lo voglia leggere.
Considerato che il passaparola è la forma di pubblicità più efficace e trovo che in un'epoca di scarsa socializzazione, il passaparola sia passato dal bancone del bar, ad una più asettica tastiera.
Tutto qui, penso che più che una critica questa sia vissuta come una brutta pubblicità.
In fondo credo che questa sia un'associazione di appassionati e come tale viene vista dagli imprenditori del settore.
spesso non vengono accettate critiche da parte dei recensori professionisti, figuriamoci se non vengono contestate quelle pubblicate qui.

da Fante il 07 nov 2007 10:36


Se mi è concesso, anzi contoilette che è più fineche pella pattuta, mi piacerebbe fare una considerazione.

Se tutti i ristoratori facessero dignitosamente il loro lavoro, non ci sarebbe poi tanto l'esigenza delle guide gastronomiche. A un cliente normalmente ignorante come me basterebbe poco per trovarsi bene. Eppure ho bisogno di chi mi dica dove andare. Eccome se ne ho bisogno....

Perchè la cucina italiana è la migliore al mondo e la nostra ristorazione no? Domanda provocatoria da black bloc

Spesso assistiamo al lamento greco di ristoratori che accusano il sito di volere la loro rovina - sinceramente quanto pensate che possa davvero danneggiare l'economia di un ristorante una sporadica recensione non entusiasta?

E pur tuttavia il sito è sopratutto composto da recensioni positive, propositive, financo mirabolanti ed entusiastiche.

Siamo davvero sicuri che il nostro mondo virtuale arrechi più danno che benefici?

da Fante il 07 nov 2007 10:42


Dimenticavo....

grasderost ha scrittoRiguardo a posate, bicchieri e piatti, a me interessa solo che siano puliti ! :wink:



STRAQUOTO.

da keywest68 il 07 nov 2007 10:42


Fante ha scritto
Perchè la cucina italiana è la migliore al mondo e la nostra ristorazione no? Domanda provocatoria da black bloc




Perchè troppa gente si è improvvisata imprenditore dalla sera alla mattina.
Perchè troppi imprenditori , dopo 2 mesi in questo settore, si ritengono maghi della ristorazione.
Perchè troppi imprenditori, non preparati, risparmiano sul personale e sulla professionalità.

da primus il 07 nov 2007 11:12


silbusin ha scrittoEh, sì...gli zuelfi e gli zibellini.

Complimenti Primus: sei riuscito ad esprimere in poche battute un concetto che io avrei "riassunto" in una decina di pagine!

Io lo riassumo in due parole: primus... pazza! 8)




8) :wink: :D


cmq quoto Caneciccio e Ghiaccia al 100%

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da silbusin il 07 nov 2007 12:05


Una considerazione. Se voi clikkate su tutte le valutazioni http://www.ilmangione.it/elenco_recensioni.php troverete un numerino: 18641.
Cioè significa che 18641 volte un recensore ha scritto un testo per un ristorante. Più quelle respinte che sono un numero notevole.
Per la legge dei grandi numeri è impensabile che non ci siano recensioni scritte come un "professionista" del sistema (a parte il fatto che questi "professionisti" avranno anche loro fatto la gavetta, o no?).
Un ristorante che ha trenta recensioni più o meno simili come giudizio, non si deve spaventare se una volta arriva un giudizio non positivo: la serata storta arriva per tutti.
E' vero che anch'io mi rendo conto che c'è sempre margine per imparare e che prima di scrivere ci penso su un bel po'.
Ma se un piatto è troppo salato o il vino sa di tappo, come diceva bene grasderost, non c'è margine alla critica: l'importante è dirlo con correttezza. Quindi è un problema di comunicazione.
Io ho mandato 135 recensioni, 7 cappelli rossi (di cui 4 concentrati nel 2004 quando ancora stavo "tarando" i miei scritti): negli ultimi tre anni solo 3 cappelli rossi, nell'ultimo anno nessuno.
E sono contento perchè significa che non ho pagato per mangiar male e che ilmangione.it mi consente di non prendere fregature.
Alla fine è sempre un problema di comunicazione o di pastasciutta, a scelta. :D

da Papageno il 07 nov 2007 13:22


L'ambiente ed il servizio fanno parte del mangiar bene!
Poi c'è gente, come il Conte Luca Gandolfo :lol: , che da nostalgico appassionato, essendo Egli famoso per far all'amore fischiettando la Marcia Reale :shock: , trova in uno squallido retrobottega una perla della ristorazione, ma in generale posaterie, tovaglie ed ammenicoli vari servono a caratterizzare l'ambiente, al di là del costo. Infatti, se è logico aspettarsi broccati, cristalli ed argenti in un ristorante stellato come un generale russo è altrettanto vero che l'armonia è distinta dal lusso.
Vado ad esprimermi un po' meglio: se è vero che un locale arredato con IKEA è armonico inserito in arredamento moderno, è altrettanto vero che se lo stesso locale utilizzasse poi le ceramiche di Versailles non sarebbe poi così bello e mi creerebbe alcuni dubbi sulla tenuta psichica dell'architetto e del padrone... mi spiego?

Mangiare con un tovagliolo di carta spendendo 30 - 35 euro NON VA BENE, perché con 70000 delle vecchie e mai abbastanza compiante lire, merito un tovagliolo di stoffa.. :x

E così via...

Infine, quando vado a teatro, l'espressione se lo spettacolo sia o no stato gradevole è personale, al di là della classe degli autori/protagonisti/attori, stesso discorso vale per il cinema e la musica: per me Eyes Wide Shut e Full Metal Jacket sono due film straordinari, mentre 2001 è una cagata pazzesca..

Straordinari vedo gli chef Leveillé, Consonni, Alajmo,
Pierangelini è meraviglioso,
personalmente mi lascia interdetto Gianfranco Perbellini, lo vedo incompiuto, un po' come Roberto Mancini, mentre a me non è piaciuto quello della Madonnina del Pescatore... però vado a cena come vado al teatro e al cinema, cioè a partecipare ad uno spettacolo e poi mi sembra corretto dire se mi è piaciuto o no, basta che sia motivato il piacere come il dispiacere..

Lungo, passo di palo in frasca, sono veramente un brutto scrittore :oops: : posso non piacere... :D

da Papageno il 07 nov 2007 13:28


PS: conosco il retrobottega famoso del Conte Luca Gandolfo :roll: ed ammetto che più che una perla della ristorazione è effettivamente un tuffo nel buon vecchio tempo andato..il cibo su tutto, altro che stelle e forchette... poi quel che non ammazza ingrassa... :!:

da ilForchetta il 07 nov 2007 14:21


Trovo sia terribile il fatto che ci siano ristoratori che non accettano le critiche di un cliente. Ma si nascondono dietro un dito!

Pensano forse che senza ilmangione o altri, il cliente non si sarebbe lamentato di uno spaghetto scotto con amici e conoscenti?

La critica e l'esperienza negativa esistono indipendentemente da ilmangione e dalle guide gastronomiche.

Quel che cambia è una sola cosa: dovere affrontare la cosa.

E qui, come detto in altro topic molto simile, i ristoratori si dividono in due categorie. Coloro i quali sono capaci di affrontare la cosa e, magari, girarla a loro vantaggio e coloro i quali dimostrano di non esserne capaci e peggiorano la situazione.

Inoltre, date un'occhiata generale al sito e alle recensioni.

I ristoranti che subiscono recensioni negative spesso si confermano. I ristoranti di valore riconosciuto da stelle, forchette e cappelli difficilmente scivolano. Gli altri si barcamenano, con qualche punta di eccellenza e qualche caduta di qualità. Un fedele ritratto della realtà, niente di più, niente di meno.

Allora, che piaccia o meno, se arriva una recensione negativa allora significa che qualcosa è effettivamente andato storto. Non è il confondere lo strachitunt con il taleggio che porta al cappello arancione o rosso, ma un insieme di cose.

E allora, cari ristoratori, il mondo è cambiato e la conoscenza viaggia a mille all'ora. Forse è arrivato il momento di adeguarsi e considerare questo aspetto come parte integrante della professione.

Se sbagliate, il web vi mazzula, ma se lavorate bene, il web vi premia come non potete neanche immaginare.

:wink:

da Bob il 07 nov 2007 15:04


La domanda clou è di fante.
"Perchè la cucina italiana è la migliore del mondo e la ristorazione no?"
Ma è la domanda clou non tanto per le possibili risposte, quanto perchè pone l'accento su quello che noi, in questo sito, recensiamo.
Noi, fondamentalmente, recensiamo la cucina.
Il che è (provocatoriamente) sbagliato.
Un "buon" ristorante non necessariamente ha una cucina eccelsa (anche se, ovviamente, non può avere una cucina cattiva).
Faccio un esempio.
Su una via di accesso a uno dei tanti paesi della cintura Nord di Milano c'è una trattoria (non dico il nome nè do altre indicazioni per motivi presto evidenti).
Tu ci entri, e, per la folle cifra di una dozzina di euro (euro, maledizione , euro, singolare, la piantate di chiamarli euri? Non esiste il plurale, euro è indeclinabile! Gnurant..... :evil: ) ti mangi un solido pasto di pastasciutta bella al dente e ben condita, trippa o lesso ben fatti, pane fresco e un vino sfuso che non ti lascia acidità. In più, ti godi la compagnia di un centinaio di avventori, impiegati, operai, magnaccia, prostitute, travestiti, trans, delinquenti vari, rappresentanti di commercio che chiacchierano tutti a voce alta dei fatti loro.
E' un "buon" ristorante? Bè, "bello" certamente no, ma buono...io ci vado spesso, quando passo da quelle strade. I tovaglioli sono di carta, ma la tovaglia è sempre pulita (anche se non stirata), piatti, posate e bicchieri pure.
Ora, se chiamiamo "buono" un ristorante in cui noi stessi torniamo, ci accorgiamo che un mucchio di posti da noi stesi bollati con voti modestissimi sono invece posti che usufruiscono di una nostra seconda, terza, quarta ed ennesima visita. Sono i nostri ristoranti abituali, quelli in cui portiamo magari l'amico per una cena frettolosa ma decente. Poi, l'amico legge il mangione, e ci legge una votazione da 6-5-6, e si chiede se sei scemo e lui, quella volta, è stato solo fortunato.
Perchè, in fondo, ci ha mangiato...."bene"? La usiamo questa parola, anche se un po' a sproposito?
Il guaio è che, nella (peraltro giusta) ottica di dare una valutazione reale a un ristorante, molti di noi (IMHO) hanno perso un poco il senso delle proporzioni, e cercano il pelo nell'uovo, dimenticandosi di guardare se l'uovo è fresco o no.
Parliamoci chiaro: quanti di noi guardano attentamente la marca delle posate con cui stanno mangiando? Io, certamente no. Guardo se sono pulite, questo sì. Ma la marca.... :shock:
Il succo di tutto quanto è che ci sono fattori che, in un'ottica non professionale, possono tranquillamente cadere nel dimenticatoio perchè ininfluenti a fronte del carattere generale di ciò che viene offerto. La recensione di Primiballi ne è il migliore esempio.
Questi fattori (che non prescindono mai da una cucina almeno decente) sono di volta in volta l'ambiente e il servizio.
In questi anni di appartenenza al sito, mi sono radicato in alcune convinzioni: da un lato, ci sono minimi irrinunciabili, che bocciano a priori un ristorante per quanto eccelso possa essere in altri fattori. Dall'altra, i "massimi" sono estremamente fluttuanti e opinabili. E derivano da una delle tre categorie in cui va inserito un ristorante.
Ma questo è un altro topic......

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 07 nov 2007 15:24


Bob ha scrittoLa domanda clou è di fante.


Mazza quel Fante, che dritto di Chicago.... 8)

Bob ha scritto
Il succo di tutto quanto è che ci sono fattori che, in un'ottica non professionale, possono tranquillamente cadere nel dimenticatoio perchè ininfluenti a fronte del carattere generale di ciò che viene offerto


Non sono molto d'accordo ( 8) ).

Ritengo che ognuno giustamente possa liberamente raccontare la propria esperienza segnalando le sue impressioni.

A me personalmente frega niente delle posate, ma un locale ad esempio rumoroso tende a farmi saltare i nervi. Luci soffuse e musica alta mi fanno venire veri e propri attacchi omicidi. Per altre persone non è così....

Insomma non direi che di certe cose non frega niente a nessuno perchè non interessano a me! Probabilmente Gobbaccio e Delozio notano le scarpe di tutto il personale e gli avventori e potrebbero anche segnalarlo. :P

E poi BobS ( tiè, ti pluralizzo 8) ) io nel posto che tu hai citato difficilmente ci metterei piede...non perchè sia snob sellatemi la puledva, gavzoni ma perchè a leggere ti godi la compagnia di un centinaio di avventori, impiegati, operai, magnaccia, prostitute, travestiti, trans, delinquenti vari, rappresentanti di commercio che chiacchierano tutti a voce alta dei fatti loro. m'è già venuta una crisi d'ansia :shock:

da butter_fly il 07 nov 2007 15:26


da tutto il discorso di bob non son riuscita ad evincere il perché sia
(provocatoriamente) sbagliato recensire la cucina di un ristorante :roll:
ho capito (e condiviso) solo che i minimi inderogabili sono abbastanza chiari, mentre i massimi sono opinabili (o relativi (8))). beh, e allora?
per me, si sta discutendo intorno a un falso problema, che trova la sua immediata soluzione nel vecchio oraziano detto est modus in rebus: vogliamo parlare della cucina dei ristoranti? bene, facciamolo, con la massima cognizione di causa di cui siamo capaci (che non ha un punto di arrivo) e con il massimo rispetto per chi lavora. :wink:


da Greedy il 07 nov 2007 15:27


Fante ha scrittoE poi BobS ( tiè, ti pluralizzo 8) ) io nel posto che tu hai citato difficilmente ci metterei piede...non perchè sia snob sellatemi la puledva, gavzoni ma perchè a leggere ti godi la compagnia di un centinaio di avventori, impiegati, operai, magnaccia, prostitute, travestiti, trans, delinquenti vari, rappresentanti di commercio che chiacchierano tutti a voce alta dei fatti loro. m'è già venuta una crisi d'ansia :shock:


Il bello della diversità (sciocca) ... io invece quando l'ho letto ho avuto voglia di provarlo!

:D
G.

da silbusin il 07 nov 2007 15:39


Il discorso è corretto. Distinguiamo la quotidianità in cui mangiamo dall'occasione in cui degustiamo (l'ha detto anche Marchesi e se lo dice lui...).

Alcuni mescolano il tutto e quindi ne risulta che un pranzo di lavoro da 12 € riceve un cappello rosso: recensione bocciata e respinta. Non si deve giudicare un locale mangiando in venti minuti un primo, un dessert, un caffè e l'acqua minerale. E poi si incazzano anche perchè la recensione viene respinta. C'era confusione...e te credo era pieno di impiegati, il servizio è sbrigativo...e te credo c'è il doppio turno, la mise en place non era all'altezza...de che? de tu nonna! Il cibo pareva riscaldato...e che pensavi tutto espresso in venti minuti?

Se però vado alla sera nello stesso ristorante che ha i prezzi da sera e mi trovo i tovaglioli di carta, il servizio che non cambia e i cibi non all'altezza e spendo 35 euro, cappello rosso, recensione accettata.

Guardo la marca delle stoviglie e dei piatti?
Non sempre, ma nei posti dove se la tirano un po' (detto in modo scherzoso) e pago sopra i 40 euro se non 50 o 60 o 70 o 80...allora la curiosità mi prende. Ma è una curiosità.
Sabato sera u.s. da Alice con una coppia di amici: lei è un'arredatrice famosa. Mi ha descritto marca, tipo, modello, materiali dell'arredamento del ristorante. E' stato un gioco divertente. I miei due amici contentissimi del posto e del cibo: io avrei qualche piccolo appunto, ma per quale motivo dovrei mandare una recensione cercando il pelo di fante nell'uovo di strini, quando la serata è stata bella e si è mangiato bene?
Avrei cazzeggiato magari con la chef se si fosse presentata a chiaccherare...ma con la stessa disposizione d'animo che ho con fulvia, tano, chierico, primus, ecc. Amabile confronto e se ci scappa il limoncello (quello che non piace a fante) offerto why not?
Est modus in rebus.


tano ha un limoncello che compra al Lidl che è la fine del mondo...

da Bob il 07 nov 2007 15:49


Infatti, avevo scritto "perchè ininfluenti a fronte del carattere generale di ciò che viene offerto"
Poi, ad alcuni certi posti piacciono proprio a fronte di caratteristiche che ad altri stanno sui Calderoli. Io, per esempio, ho smesso di andare in un posto dove non riuscivo a parlare con il mio dirimpettaio a causa della musica: il locale è sempre strapieno (tra l'altro non si mangiava male...). A me, personalemnete, quell'accozzaglia di varia umanità della trattoria che ho citato mi intriga parecchio, ad altri può dare fastidio.
Insomma, ogni posto può avere degli aficionados, e non dovremmo dimenticarcelo mai. Poi, mi ha fatto piacere la notizia, data da Silvano, che certe recensioni assurdamente negative a fronte di un costo minimale siano state respinte. Se devo essere sincero, stante le premesse della richiesta oggettività delle recensioni, non l'avrei creduto. Ne sono felice.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 07 nov 2007 16:20


Bob ha scrittoNe sono felice.


Bè, quando si può fare un favore personale, non ci si tira indietro 8)


da 1 a 10....ma quanto sono imbecille? 8)

da Papageno il 07 nov 2007 17:08


Ad esempio, leggo la rece dell'agriturismo la cascina dei Peri, una recensione nella quale l'avventore trova che la cena non abbia particolari pregi alla quale segue una piccatissima risposta da parte del proprietario che gli da dell'incompetente su tutta la linea!!

Questo è sicuramente un posto dal quale guardarsi, infatti se questa è la risposta ad un 6/7 immagino quale sarebbe stata per un 5/6..

credo che con quello che fanno pagare si dovrebbero calmare anche molti ristoratori :?

non me ne si voglia, purtroppo nei discorsi generici spesso ci capita dentro anche della gente che non c'entra :oops: e questo non è un "attacco" alla categoria, ma a ristoratori con questo carattere,

il quale non dovrebbe essere scusato neppure se cogliesse i suoi mirtilli a mano :x

(ultimamente mi sto dando un po' da fare, ma ho trovato un sito eccezionale nel quale si parla dei miei argomenti preferiti.. :D scusate.. :oops: )

ciao a tutti

da primus il 07 nov 2007 18:26


tano ha un limoncello che compra al Lidl che è la fine del mondo...


Anche quello dell'eurospin non è niente male :lol:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da tello-77 il 07 nov 2007 18:30


primus ha scrittotano ha un limoncello che compra al Lidl che è la fine del mondo...


Anche quello dell'eurospin non è niente male :lol:


Uh Signur :shock:

da Lazzaroni il 07 nov 2007 20:50


Per lunga frequentazione posso asserire che il Conte Luca Gandolfo Primiballi del Castellaccio è a tutti gli effetti un Paladino della Tradizione, uso a commuoversi per un tortello amanuense o per la gambetta elettrica di una giovane prica...o pennica...credo prica...

Lui è l'eccezione al relativismo ed al revisionismo, la sua poetica si estrinseca in un brodo di cappone e non in un pollockiano piatto-quadro.

Lui è la nostra coscienza genetica.

Forse è l'anticristo del gourmet degli anni 2000.

Certamente è Dio quando non sente cotica nel cotechino.

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